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Cosa spetta a chi diventa mamma nel 2025?

Domenico Ferrari
Domenico Ferrari
2025-08-19 11:59:51
Numero di risposte : 16
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L’incentivo, previsto per le lavoratrici madri dipendenti e autonome, è riconosciuto a cura dell’INPS, su a domanda delle interessate, nella misura di 40 euro mensili per un valore complessivo di 480 euro annuali. Somma che verrà corrisposta a dicembre in unica soluzione. Lavoratrici madri dipendenti e autonome hanno diritto a questo incentivo. La nuova versione del bonus mamme lavoratrici, già previsto dalla legge di Bilancio 2025, trova conferma nella pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Economia.
Vincenzo Vitale
Vincenzo Vitale
2025-08-09 09:17:18
Numero di risposte : 30
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Le lavoratrici a tempo determinato o autonome, sempre a esclusione delle partite IVA con regime forfettario, entro il limite di reddito di 40.000 euro l'anno, madri di almeno due figli e fino al compimento del decimo anno di età del secondo figlio: per loro l'agevolazione non sarà più erogata sotto forma di decontribuzione ma come bonus "una tantum" erogato a dicembre. Il nuovo Bonus Mamma, che a differenza della vecchia decontribuzione è stato reso strutturale e quindi non avrà scadenza, potrà essere richiesto anche dalle lavoratrici assunte a tempo determinato e dalle autonome, escluse le lavoratrici domestiche. I nuovi requisiti aggiornati saranno probabilmente: reddito imponibile inferiore ai 40.000 euro annui, due o più figli, lavoro dipendente o autonomo, a eccezione delle lavoratrici domestiche, non essere beneficiarie del vecchio esonero contributivo. La Legge di Bilancio 2025 ha reso i requisiti più inclusivi e il beneficio sarà applicabile in modo continuativo fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo, ma l'esonero passerà da totale a parziale e si rivolgerà solo alle lavoratrici con un reddito imponibile inferiore ai 40.000 euro annui. Da quest'anno, inoltre, l'esonero contributivo sarà compatibile con il taglio del cuneo fiscale, anch'esso reso strutturale.
Luciana Ruggiero
Luciana Ruggiero
2025-08-03 04:27:29
Numero di risposte : 26
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Dal 2025 le famiglie con valore ISEE fino a 40mila euro potranno ricevere un contributo una tantum del valore di 1.000 euro. Si chiamerà Carta per i nuovi nati ed è stato pensato sulla scia del vecchio bonus bebè, introdotto per la prima volta nel 2003 dal Governo Berlusconi, poi rilanciato negli anni successivi e infine assorbito dall'Assegno unico nel 2022. In arrivo anche la decontribuzione per le madri lavoratrici. Parliamo del bonus mamma. Introdotto con la Legge di Bilancio 2024 per le sole lavoratrici dipendenti, nel 2025 il beneficio sarà esteso anche alle lavoratrici autonome con almeno due figli, un reddito fino a 40mila euro e non in regime forfettario. Confermate dalla nuova finanziaria sia l'Assegno di Inclusione (ADI) che l'Assegno Unico e Universale (AUU), con alcune novità. Per l'AUU l'unica novità riguarda l'ISEE: non sarà più obbligatorio presentarlo, ma sarà l'Indicatore a quantificare l'importo del sostegno: solo chi sta dentro la soglia di 17.090,61 euro riceverà l’importo mensile pieno di 199,4 euro per ciascun figlio minore.
Ethan Parisi
Ethan Parisi
2025-07-29 10:36:15
Numero di risposte : 25
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Per il 2025, alle lavoratrici madri di due figli, fino al mese del compimento del decimo anno del secondo figlio, che presentano domanda all’Inps, sono riconosciuti fino a 480 euro su base annua, una somma non imponibile ai fini fiscali e contributivi. La cifra riconosciuta in realtà è pari a 40 euro mensili per ogni mensilità occupata in attività lavorativa, ma viene corrisposta a dicembre su base annua in un’unica tranche alla madre titolare di reddito da lavoro non superiore a 40mila. La stessa somma è riconosciuta anche alle madri lavoratrici con più di due figli e fino al mese di compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo, titolari di reddito da lavoro non superiore a 40mila euro su base annua. La condizione è che il reddito da lavoro non consegua da attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato e, in ogni caso, per le mensilità non occupate in tale tipologia di attività da lavoro. Le mensilità spettanti decorrono dal 1° gennaio 2025 fino alla mensilità di novembre, e come già detto sono corrisposte a dicembre, in unica soluzione, in sede di liquidazione della mensilità relativa al medesimo mese di dicembre.
Yago Santoro
Yago Santoro
2025-07-20 06:34:56
Numero di risposte : 27
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L'intervento è rappresentato da una somma di 40 euro al mese per 12 mesi, a valere sul 2025, da corrispondersi in un'unica soluzione nel mese di dicembre. Sarà un incremento netto perché la somma è totalmente esente dal prelievo previdenziale e contributivo. Il beneficio spetta alle lavoratrici, a esclusione dei rapporti di lavoro domestici, fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo. Il bonus da 480 euro potrà essere richiesto dalle lavoratrici con due figli a carico, da quelle con contratto a tempo determinato, autonome o professioniste. Le lavoratrici con tre o più figli a carico che hanno un contratto a tempo indeterminato, invece, continueranno a beneficiare dell'esonero dei contributi previdenziali fino a 3mila euro annui, una misura in vigore fino alla fine del prossimo anno. Resta invariata la soglia di 40mila euro di Isee come massimo per poter accedere all'erogazione del bonus.
Elsa Mazza
Elsa Mazza
2025-07-11 09:28:42
Numero di risposte : 29
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L’assegno di maternità 2025 rappresenta un’importante forma di sostegno economico per le madri che non hanno diritto all’indennità di maternità ordinaria. L’importo dell’assegno di maternità viene stabilito annualmente e aggiornato sulla base dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Per l’anno 2025, l’importo massimo mensile è di 407,40 euro per cinque mesi, per un totale di 2.037 euro complessivi, a condizione che l’ISEE del nucleo familiare sia inferiore a 20.382,90 euro. Se il valore dell’ISEE supera la soglia di 20.382,90 euro, l’importo dell’assegno viene ridotto progressivamente secondo un meccanismo di calcolo applicato direttamente dall’Inps. L’assegno di maternità 2025 rappresenta un sostegno concreto per le madri che non hanno accesso alle indennità di maternità ordinarie. Con importi rivalutati e requisiti chiari, è fondamentale conoscere le differenze tra assegno di maternità dello Stato e assegno dei Comuni, così da scegliere la prestazione più adatta alla propria situazione. Assicurarsi di rispettare le tempistiche di presentazione della domanda e verificare i requisiti ISEE sono i primi passi per ottenere questo supporto economico fondamentale.