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Chi non ha lavorato ha diritto alla pensione di vecchiaia?

Mariapia Ruggiero
Mariapia Ruggiero
2025-09-03 17:24:03
Numero di risposte : 17
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L’assegno sociale, introdotto il 1° gennaio 1996 in sostituzione della “pensione sociale”, è un supporto economico a chi non ha accumulato contributi sufficienti per la pensione di vecchiaia o non ha mai avuto un’occupazione retribuita legalmente. Il sostegno offre fino a 503,27 euro mensili per 13 mensilità. Non richiede una storia lavorativa documentata ed è rivolto a cittadini italiani e stranieri over 67 residenti in Italia da almeno 10 anni, con reddito inferiore alle soglie stabilite. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, nel 2023 circa 3 milioni di italiani tra i 15 e i 64 anni erano inattivi, con una significativa percentuale di donne impegnate nella cura della famiglia. Per queste persone, il rischio di non avere una copertura previdenziale adeguata è concreto. L’Anticipo pensionistico è un’indennità che aiuta i lavoratori i quali, pur avendo accumulato alcuni contributi, non raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia.
Isabel Moretti
Isabel Moretti
2025-09-02 01:03:50
Numero di risposte : 22
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La risposta è sì, ma bisogna fare alcune precisazioni sul quando e, soprattutto, sul come. In casi come questo, l’unica prestazione che potrebbe essere riconosciuta è il c.d. assegno sociale: cioè una prestazione economica che, su domanda presentata all’INPS, viene erogata a favore di chi si trova in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori ai limiti stabiliti dalla legge ogni anno. In pratica, è la misura che ha sostituito la vecchia pensione sociale. Per quest’anno, l’ammontare dell’assegno sociale è di 534,41 euro per 13 mensilità. Dunque, anche se non hai mai lavorato e non hai mai versato i contributi obbligatori, potrai contare su questo beneficio. Tuttavia, devi sapere che, per ottenere questa prestazione, è necessario soddisfare una serie di requisiti. Innanzitutto, l’interessato deve aver compiuto i 67 anni di età. Ancora, occorre la cittadinanza italiana o una situazione equiparata. Infatti l’INPS precisa che l’assegno sociale può essere attribuito ai cittadini italiani, ai cittadini comunitari che sono iscritti all’Anagrafe del Comune di residenza, ma anche ai cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario, ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno U.E. per soggiornanti di lungo periodo e, infine, ai cittadini stranieri o apolidi con lo status di “rifugiato politico” o di “protezione sussidiaria”. Inoltre, sono necessari la residenza effettiva in Italia e il requisito dei dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia. Un ulteriore requisito fondamentale è lo stato di bisogno economico. Cosa si intende con l’espressione “stato di bisogno economico”? Ci si riferisce al fatto che l’interessato deve avere un reddito che non supera una certa soglia. Difatti, come anticipato, è necessario essere in possesso di redditi inferiori ai limiti stabiliti dalla legge ogni anno. In particolare, il diritto all’assegno sociale viene accertato in base al reddito personale per i cittadini non coniugati e in base al cumulo del reddito del coniuge per i cittadini coniugati. La soglia annua di reddito è di 6.947,33 euro. Se il soggetto è coniugato, il limite reddituale si innalza a 13.894,66 euro. Ai fini dell’attribuzione della prestazione, l’INPS stabilisce dettagliatamente quali redditi del richiedente e del coniuge si debbano considerare. Ad esempio, bisogna calcolare i redditi assoggettabili all’IRPEF (al netto dell’imposizione fiscale e contributiva) e i redditi di terreni e fabbricati. Al contrario, sempre per esemplificare, bisogna escludere il reddito della casa di abitazione o i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni su questi trattamenti. Per quanto riguarda la persona non coniugata, se questa non ha alcun reddito, avrà diritto all’assegno sociale in misura intera. Viceversa, se l’interessato ha un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno (ossia, meno di 6.947,33 euro), avrà diritto alla prestazione in misura ridotta. Invece, in relazione al soggetto coniugato, se egli ha un reddito familiare minore rispetto al totale annuo dell’assegno (6.947,33 euro), allora ha diritto all’assegno in misura intera. Viceversa, se egli ha un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno (6.947,33 euro) e il doppio dell’importo annuo dell’assegno (13.894,66 euro), la misura verrà riconosciuta in misura ridotta. Se sussistono tutti questi requisiti, c’è la possibilità di accedere a una pensione anche senza aver mai lavorato e maturato i contributi. Il pagamento dell’assegno sociale inizia dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Però devi fare attenzione. Infatti la misura ha carattere provvisorio e, anno per anno, è prevista la verifica del possesso dei requisiti necessari.
Paola Grasso
Paola Grasso
2025-08-20 18:25:36
Numero di risposte : 18
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Coloro che non hanno versato mai contributi, possono ottenere l’assegno sociale che è una prestazione assistenziale. Si tratta, più precisamente, di un trattamento riservato a chi versa in condizioni economiche di disgio dimostrate dai redditi dichiarati. Una differenza sostanziale tra pensione ed assegno sociale, è che in caso di decesso del titolare, il secondo non prevede la reversibilità. L’assegno sociale corrisponde, per il 2023, a 513,27 euro per tredici mensilità. Si ottiene presentando domanda all’INPS se in possesso dei seguenti requisiti: 67 anni compiuti Cittadinanza italiana Stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno Avere la residenza in Italia da almeno 10 anni Non superare annualmente 6.5085,02 (singola persona) oppure 13.085,02 se si è sposati. Nel limite di reddito non rientrano le pensioni di guerra, l’indennità di accompagnamento, i redditi figurativi della casa di abitazione, gli indennizzi per i danneggiati da vaccinazioni obbligatorie o emotrasfusioni, eventuali sussidi erogati da Enti pubblici, se non hanno carattere di continuità.
Antonina Fiore
Antonina Fiore
2025-08-17 12:11:19
Numero di risposte : 21
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L’assegno sociale è una prestazione assistenziale destinata a coloro che hanno raggiunto i 67 anni di età ma non possiedono i contributi necessari per la pensione di vecchiaia. Per accedere a questa prestazione, è necessario soddisfare il requisito anagrafico, avere una residenza continuativa in Italia da almeno 10 anni e rispettare determinate soglie di reddito. Si perde il diritto all’assegno sociale se con i propri redditi si supera: euro 7.002,97 per chi non è coniugato euro 14.005,94 per chi è coniugato. Possono accedere, se residenti in Italia: i cittadini italiani; i cittadini comunitari iscritti all’Anagrafe del comune di residenza; i cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario i cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e ai cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria. Non vengono riconosciuti arretrati, quindi la domanda sarebbe opportuno presentarla prima del compimento dei 67 anni.
Pericle Benedetti
Pericle Benedetti
2025-08-10 14:02:03
Numero di risposte : 19
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I lavoratori e le lavoratrici, con primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995, conseguono il diritto alla pensione di vecchiaia con gli stessi requisiti anagrafici previsti per gli assicurati prima del 1° gennaio 1996 e con almeno 20 anni di contribuzione, a condizione che essi raggiungano un importo minimo di pensione pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. I lavoratori e le lavoratrici che non riescono a soddisfare tali requisiti possono accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 70 anni – età incrementata di 3 mesi per adeguamento della speranza di vita nel periodo 2013-2015, di 4 mesi dal 2016 e di ulteriori 5 mesi dal 2019 e senza nessun ulteriore incremento per il biennio 2021-2022 – se possiedono almeno 5 anni di “contribuzione effettiva” (esclusa la figurativa), indipendentemente dall’importo di pensione maturato. Pertanto, nel periodo dal 2019 al 2022, l'età richiesta è di 71 anni e almeno 5 anni di contribuzione "effettiva" (esclusa la figurativa), indipendentemente dal requisito di importo minimo. Per conseguire la pensione di vecchiaia è necessaria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente.
Lazzaro Villa
Lazzaro Villa
2025-07-29 10:40:06
Numero di risposte : 19
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Per conseguire la pensione di vecchiaia è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti contributivi e anagrafici. I requisiti sono differenti a seconda che il soggetto abbia contributi prima del 31 dicembre 1995 oppure solamente a partire dal 1° gennaio 1996. I lavoratori e le lavoratrici che possono vantare contribuzione al 31 dicembre 1995 e che, quindi, rientrano nel regime retributivo con liquidazione della pensione con il sistema misto, possono accedere alla pensione di vecchiaia in presenza del requisito anagrafico di 67 anni, da adeguare dal 2027 agli incrementi della speranza di vita. Insieme al requisito anagrafico è richiesto l’ulteriore requisito contributivo di almeno 20 anni. Ai fini del conseguimento della pensione di vecchiaia è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è, invece, richiesta la cessazione dell'attività svolta in qualità di lavoratore autonomo o parasubordinato.