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Quanto si prende al mese con la pensione di vecchiaia?

Yago Santoro
Yago Santoro
2025-08-06 20:48:24
Numero di risposte : 22
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Pensione di vecchiaia per assicurati dal 1° gennaio 1996 I lavoratori e le lavoratrici che non riescono a soddisfare tali requisiti possono accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 70 anni – età incrementata di 3 mesi per adeguamento della speranza di vita nel periodo 2013-2015, di 4 mesi dal 2016 e di ulteriori 5 mesi dal 2019 e senza nessun ulteriore incremento per il biennio 2021-2022 – se possiedono almeno 5 anni di “contribuzione effettiva” (esclusa la figurativa), indipendentemente dall’importo di pensione maturato. Pertanto, nel periodo dal 2019 al 2022, l'età richiesta è di 71 anni e almeno 5 anni di contribuzione "effettiva" (esclusa la figurativa), indipendentemente dal requisito di importo minimo. Nessun ulteriore incremento è previsto per gli anni 2021-2022. L’età comprende anche l’incremento dovuto all’adeguamento della speranza di vita, pari a 3 mesi dal 2013, a 4 mesi dal 2016 e a ulteriori 5 mesi dal 2019. Per conseguire la pensione di vecchiaia è necessaria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente.
Domenico Valentini
Domenico Valentini
2025-07-29 15:23:51
Numero di risposte : 17
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Per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1° gennaio 1996: 67 anni di età 20 anni di contribuzione Per coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 in poi: 67 anni di età, 20 anni di contribuzione e importo minimo non inferiore all’Assegno Sociale Inps (€538,68 per il 2025); oppure 71 anni di età e 5 anni di contribuzione effettiva. Il supplemento di pensione è un incremento della propria pensione in pagamento che viene liquidato a coloro che hanno effettuato il versamento di contributi anche in periodi successivi alla data di decorrenza di percezione del trattamento pensionistico. Il supplemento non prevede il pagamento di importi arretrati; La pensione decorre dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti.
Renata Marini
Renata Marini
2025-08-30 15:50:37
Numero di risposte : 15
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Il trattamento minimo per accedere alla pensione di vecchiaia contributiva oggi è pari a 1 volta soltanto l’assegno sociale previsto per quest'anno. L'importo soglia maturato non risulti inferiore al valore dell’assegno sociale, ovvero 534,41 euro al mese. Nel 2023, per accedere alla pensione contributiva raggiunti 67 anni di età e 20 anni di contributi, era necessario un importo minimo di almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Fino al 31 dicembre 2023, Giovanni, poteva accedere alla pensione a condizione che la stessa fosse almeno pari a 1,5 volte l'assegno sociale. Oggi, invece, con le modifiche introdotte dall'ultima Legge di Bilancio basta un importo minimo di trattamento pari a 1 volta soltanto l’assegno sociale previsto per quest'anno. Oggi, invece, con le modifiche introdotte dall'ultima Legge di Bilancio basta un importo minimo di trattamento pari a 1 volta soltanto l’assegno sociale previsto per quest'anno, 534,41€.
Kociss Martini
Kociss Martini
2025-08-25 23:48:42
Numero di risposte : 22
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La pensione di vecchiaia è un trattamento pensionistico che si raggiunge al compimento dei 67 anni di età per i lavoratori che hanno versato almeno 20 anni di contributi. Secondo i dati dell’INPS, la pensione di vecchiaia ammonta in media a 1300 euro lordi al mese, in base ai quali il 15,1% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile lordo inferiore a 1000 euro, il 45,3% tra 1000 e 2000 euro, il 29,6% entro i 3000 euro ed il 10% oltre tale tetto. L’importo reale è dato dal montante contributivo accumulato durante la vita lavorativa e dal metodo di calcolo pensione applicato. Contributivo, retributivo e misto, sono quindi i sistemi di calcolo ciascuno con regole particolari da capire ed elaborare prima di ricevere l’esatto importo della pensione spettante. Per cui, ogni lavoratore riceve un calcolo diverso in base alla propria carriera lavorativa. “La mia pensione futura” è il servizio online INPS accessibile tramite SPID che consente di ottenere una simulazione dell’assegno pensionistico al termine dell’attività lavorativa. Il calcolo utilizza tre elementi fondamentali: Età Storia lavorativa Retribuzione/reddito Questo strumento permette di verificare l’estratto conto contributivo del lavoratore e di accertarsi che tutti i contributi versati fino a quel momento siano stati accreditati correttamente e contabilizzati. Solo così, nel caso risultassero delle anomalie (i cosiddetti buchi contributivi), è possibile comunicare all’INPS i periodi mancanti, oppure visualizzare diversi scenari in caso di aumento o diminuzione della futura retribuzione. È consigliabile conoscere queste informazioni qualche anno prima di andare in pensione, per valutare le opportune contromisure nel caso in cui l’importo della pensione risulti più esiguo della retribuzione mensile percepita finché si lavora.
Marieva Barbieri
Marieva Barbieri
2025-08-15 16:26:38
Numero di risposte : 20
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In base ad un particolare calcolo matematico l’importo della pensione derivante dai contributi può andare dai 500 euro al mese con 15 anni di contribuzione a circa 700 euro al mese con 18 anni di contribuzione per tredici mensilità, che vengono garantite qualunque sia l’eventuale reddito del coniuge. La contribuzione va versata per almeno 15 anni e viene rivista annualmente con deliberazione della Giunta regionale. Per l’anno 2024 l’importo è stato fissato in euro 1.686,00. Per le famiglie con redditi medio bassi è comunque prevista una riduzione percentuale di tale importo che arriva fino al 50%. A chi ha accudito figli fino all’età di quindici anni o familiari inabili non esercitando altra attività lavorativa è accreditata una contribuzione figurativa fino ad un massimo di 3 anni. Chi ha dei contributi presso altre Casse, non utilizzabili perché non sufficienti per la pensione, può accreditarli ai rispettivi fondi provinciali mediante riscatto fino ad un massimo di 5 anni. Il riscatto è oneroso ma la Regione può intervenire con un contributo a seconda del reddito dell’iscritto/a. Tale contributo non può comunque superare l’importo della contribuzione volontaria prevista per il settore delle collaborazioni domestiche.
Carmela Marino
Carmela Marino
2025-07-29 15:20:06
Numero di risposte : 23
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Con uno stipendio medio di 20.000 euro lordi l'anno, in cinque anni si accumulano circa 33.000 euro di versamenti e si ottiene una pensione lorda di poco più di 165 euro al mese. L'importo mensile dell'assegno sociale, nel 2025, è pari a 538,68 euro per 13 mensilità. Quando l'assegno previdenziale arriva a 71 anni, l'assegno sociale si somma ai 165 euro e l'importo totale supera così i 700 euro. Dai 70 anni, inoltre, sarà integrata la maggiorazione sociale e la cifra salirà, anche per effetto della rivalutazione annuale, a 750 euro. Per l'anno 2025, con decorrenza dal mese di gennaio, per chi ha una disabilità riconosciuta tra il 74% e il 99% l'importo mensile dalla pensione d'invalidità è pari a 336,00 euro mensili. Se l'incapacità è totale l'importo del trattamento è sempre lo stesso, ma si può godere dell'incremento al milione arrivando, così, a 739,83 euro. L'importo dell'indennità di accompagnamento è pari a 542,02 euro e viene erogato a prescindere dal reddito ai disabili non autosufficienti.
Omar Grassi
Omar Grassi
2025-07-29 12:39:25
Numero di risposte : 21
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Non è specificato quanto si prende al mese con la pensione di vecchiaia. Il requisito anagrafico di 67 anni è richiesto per i lavoratori e le lavoratrici che possono vantare contribuzione al 31 dicembre 1995 e che rientrano nel regime retributivo con liquidazione della pensione con il sistema misto. Insieme al requisito anagrafico è richiesto l’ulteriore requisito contributivo di almeno 20 anni. Lavoratori dipendenti e autonomi che al 31 dicembre 1992 hanno maturato 15 anni di anzianità contributiva, possono accedere alla pensione di vecchiaia con un’anzianità contributiva minima di 15 anni. Ai lavoratori dipendenti iscritti all’AGO riconosciuti dall’INPS invalidi in misura pari o superiore all’80% non si applicano le disposizioni in materia di adeguamento alla speranza di vita per il biennio 2019-2020. I lavoratori addetti ad attività gravose o particolarmente faticose e pesanti non si applicano le disposizioni in materia di adeguamento alla speranza di vita per il biennio 2019-2020, a condizione che i medesimi siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni. I lavoratori per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996 conseguono il diritto alla pensione di vecchiaia in presenza del requisito anagrafico di 67 anni e di una anzianità contributiva minima di 20 anni, a condizione che l’importo della pensione risulti pari all’importo dell’assegno sociale. In alternativa, tali lavoratori possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni di età con cinque anni di contribuzione effettiva e a prescindere dall’importo della pensione raggiunto.
Valentina Grasso
Valentina Grasso
2025-07-29 12:15:05
Numero di risposte : 18
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La pensione di vecchiaia viene erogata nelle seguenti modalità: La pensione è pagata in 13 rate annuali, con una tredicesima nel mese di dicembre. Se l'importo mensile è inferiore a 100 euro, il pagamento avviene semestralmente. Il pagamento delle rate di pensione avviene tramite bonifico bancario entro il 5 del mese.
Ausonio Mancini
Ausonio Mancini
2025-07-29 11:03:26
Numero di risposte : 18
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La Pensione di vecchiaia è il trattamento erogato dall’Inps per tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Non è previsto nel 2025 l’adeguamento alla speranza di vita dell’età pensionabile di 67 anni e per quest’anno il minimo pensionistico è fissato a 598,61 euro. Invece, potranno esserci degli aumenti agli assegni pensionistici per adeguarli al caro vita di questo periodo e comunque sempre parametrati alla contingenza economica del momento. L’importo delle pensione è determinato dal montante contributivo accumulato durante la propria carriera lavorativa e dal metodo di calcolo della pensione scelto, retributivo, contributivo o misto. La pensione di vecchiaia inizia dal mese successivo al raggiungimento dei requisiti richiesti o in altri termini dal mese successivo a quello della presentazione della domanda.