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Cosa sono i CFC e cosa causano?

Jelena Cattaneo
Jelena Cattaneo
2025-07-13 11:32:35
Numero di risposte : 7
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I CFC sono sostanze che contengono atomi di cloro. I gas HCFC contenuti nelle apparecchiature di refrigerazione e condizionamento dell’aria sono pericolosi se rilasciati nell’atmosfera, in quanto causano la riduzione dell’ozono. Poiché contengono atomi di cloro, i gas HCFC causano l’indebolimento dello strato di ozono quando vengono rilasciati. Questo indebolimento si verifica proprio con la loro degradazione: quando i gas HCFC si degradano, si combinano con l’ozono presente nella stratosfera in determinate condizioni di luce e temperatura. A quel punto, quando avviene la reazione di degradazione chimica, l’ozono viene distrutto e gli atomi di cloro vengono rilasciati nell’atmosfera. Il processo di degradazione dei gas CFC può durare da 50 a 100 anni. Questo effetto dannoso sull’atmosfera si verifica anche nel caso degli HCFC, sebbene in misura minore. I gas CFC possono causare danni alla salute umana, ma grandi concentrazioni di questo gas possono causare asfissia e perdita di conoscenza. Inoltre, possono provocare arrossamenti, se entrano in contatto con la pelle, e dolore, se entrano in contatto con gli occhi. Pertanto, sebbene abbiano un tasso di tossicità e bioaccumulo inferiore, questi gas sono comunque considerati dannosi per lo strato di ozono.
Eugenio Villa
Eugenio Villa
2025-07-13 11:16:12
Numero di risposte : 6
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I clorofluorocarburi sono composti chimici ottenuti da un idrocarburo saturo sostituendo tutti gli atomi di idrogeno con atomi di cloro e fluoro. Esempi di clorofluorocarburi sono il diclorodifluorometano, CCl2F2, e il diclorotetrafluoroetano, CClF2CClF2. Vengono spesso indicati con la sigla CFC seguita da un codice numerico che ne individua univocamente la composizione elementare. Il loro uso è però in via di scomparsa a causa dell’effetto distruttivo che esercitano sull’ozono stratosferico. Una volta rilasciati nell’aria, infatti, i clorofluorocarburi sono sufficientemente stabili da passare inalterati nella troposfera e raggiungere la parte alta della stratosfera, dove vengono dissociati dalla radiazione solare ultravioletta, liberando atomi di cloro. Questi ultimi, molto reattivi, danno luogo a reazioni a catena con le molecole di ozono, distruggendole. C’è oggi ampio consenso sul fatto che l’emissione in atmosfera di elevate quantità di clorofluorocarburi negli ultimi decenni abbia contribuito al fenomeno di decremento dell’ozono nella stratosfera sulla regione antartica durante la primavera polare, osservato per la prima volta nel 1985 e denominato ‘buco dell’ozono’.
Luna Leone
Luna Leone
2025-07-13 10:50:41
Numero di risposte : 12
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I clorofluorocarburi, o CFC, sono le sostanze responsabili della distruzione dell’ozono stratosferico, ed hanno causato nel tempo il famoso buco nell’ozono. I CFC (clorofluorocarburi) sono stati una volta ampiamente utilizzati come refrigeranti e propellenti, ma sono banditi in molti paesi a causa del loro impatto sull’ambiente, in particolare sulla riduzione dello strato di ozono. I clorofluorocarburi sono una classe di composti organici che contengono cloro, fluoro e carbonio. Quando i CFC sono rilasciati nell’ambiente, possono raggiungere la stratosfera e reagire con l’ozono a causa dell’interazione tra il cloro contenuto in queste sostanze e le molecole di ozono stesso. Questa reazione provoca la rottura della molecola di ozono, causando la riduzione della concentrazione delle molecole di ozono nella stratosfera. Questo fenomeno, chiamato comunemente buco nell’ozono, contribuisce all’aumento delle radiazioni UV-C e UV-B che raggiungono la superficie terrestre. Tali radiazioni sono le responsabili di gravi problemi di salute, tra cui il cancro alla pelle, la cataratta e la compromissione del sistema immunitario. I CFC sono potenti gas serra con un potere climalterante circa 10.000 volte superiore a quello della CO2.
Margherita Silvestri
Margherita Silvestri
2025-07-13 08:53:05
Numero di risposte : 8
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I clorofluorocarburi (CFC) sono composti costituiti da cloro, fluoro e carbonio. Un tempo erano ampiamente utilizzati per la loro stabilità chimica e non infiammabilità, che li rendevano ideali per applicazioni industriali e commerciali. Si è però scoperto che hanno effetti dannosi sullo strato di ozono e contribuiscono al riscaldamento globale. I CFC sono stati utilizzati principalmente nella refrigerazione, nei sistemi di condizionamento dell'aria e nei propellenti degli aerosol. La loro facilità di liquefazione e l'efficacia in queste applicazioni li hanno resi popolari fino alla loro eliminazione graduale a causa di preoccupazioni ambientali.
Dimitri Romano
Dimitri Romano
2025-07-13 08:48:29
Numero di risposte : 13
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I gas di condizionamento dell'aria CFC e HFC sono stati a lungo utilizzati negli impianti di condizionamento dell'aria nei veicoli a motore e negli edifici, ma sono stati gradualmente sostituiti dai gas di condizionamento dell'aria da idrocarburi a causa del loro impatto sull'ambiente. I gas di condizionamento dell'aria CFC sono stati utilizzati per la prima volta nel 1930 e hanno rapidamente sostituito i precedenti gas di condizionamento dell'aria a causa del loro basso costo ed efficienza. Tuttavia, in seguito è stato scoperto che i CFC hanno un impatto negativo sullo strato di ozono a causa della loro capacità di abbattere le molecole di ozono. I CFC sono stati anche riconosciuti come gas serra molto potenti. A causa di queste preoccupazioni, l'uso di CFC è stato vietato in molti paesi nel 1990 ai sensi della Convenzione di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono. I gas di condizionamento dell'aria HFC sono stati quindi utilizzati per sostituire i CFC nei sistemi di condizionamento dell'aria. Gli HFC sono considerati più rispettosi dell'ambiente rispetto ai CFC perché non contribuiscono alla degradazione dello strato di ozono. Tuttavia, gli HFC sono stati anche riconosciuti come gas serra molto potenti.
Alessandra Pellegrini
Alessandra Pellegrini
2025-07-13 06:49:16
Numero di risposte : 12
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Composti chimici contenenti cloro, fluoro e carbonio, indicati con la sigla CFC. Corrispondono agli idrocarburi nei quali tutti o parte degli atomi d’idrogeno sono stati sostituiti da atomi di cloro e fluoro. I CFC avevano trovato largo impiego come propellenti per aerosol, come agenti refrigeranti, come agenti porofori nella preparazione di materie plastiche espanse ecc. Tuttavia, poiché sono stati ritenuti in parte responsabili della riduzione dello strato di ozono presente nella stratosfera, sono stati formulati accordi internazionali volti a bandirne la produzione e l’utilizzo. Per ciò che concerne l’Italia, la l. 179/16 giugno 1997 ha posto il 31 dicembre 2008 come termine per la produzione, l’utilizzazione, la commercializzazione, l’importazione e l’esportazione dei CFC. L’applicazione degli accordi internazionali ha reso necessaria la loro sostituzione con altri prodotti. Per il confezionamento degli aerosol si usano idrocarburi leggeri che, tuttavia, creano seri problemi per la loro grande infiammabilità. Nella produzione di resine espanse flessibili è stato possibile recuperare i CFC mentre per le resine espanse rigide sono stati impiegati idrocarburi leggeri, che sono però più infiammabili e hanno un minor potere di isolamento termico dei manufatti. Si è dato così corso a ricerche innovative: per es., nella produzione di schiume poliuretaniche si utilizza come agente poroforo l’anidride carbonica generata durante la stessa reazione di preparazione del polimero. Per quanto riguarda invece gli apparecchi di refrigerazione, si è ritornati all’impiego dei fluidi tradizionali.