Chi finanzia la transizione ecologica?
Luca Riva
2025-08-14 14:28:21
Numero di risposte
: 21
Il punto cruciale per gestire senza eccessivi traumi sociali e distributivi il tema della transizione ecologica, che è anche energetica, è che non può essere affrontata sic stantibus rebus, ossia a contesto invariato. La UE ha provato a forzare la mano, accelerando una transizione ormai diventata manifestamente ineludibile.
Per questo il governo ha un ruolo cruciale: per modificare, insieme agli incentivi all’uso di energie pulite ed al disincentivo di quelle ‘sporche’, i nostri comportamenti quotidiani, rendendo la vita più facile a ciascuno di noi in vista dei cambiamenti futuri.
Anche a questo dovrebbe servire il PNRR.
Edipo Testa
2025-08-06 03:14:50
Numero di risposte
: 15
L'UE sostiene fermamente la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, più efficiente in termini di risorse e più sostenibile.
Per conseguire gli obiettivi in materia di clima, ambiente e sostenibilità sociale sono necessari importanti investimenti pubblici e privati.
L'UE e i suoi Stati membri sono il principale fornitore a livello mondiale di finanziamenti pubblici per il clima.
Nel 2023, l'Unione europea e i suoi 27 Stati membri hanno fornito un contributo pari a 28,6 miliardi di EUR in finanziamenti per il clima da fonti pubbliche e hanno mobilitato un importo aggiuntivo pari a 7,2 miliardi di EUR in finanziamenti privati per aiutare i paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e ad adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici.
Il 37% dei 672,5 miliardi di EUR del dispositivo per la ripresa e la resilienza è speso per obiettivi legati al clima.
Un obiettivo climatico globale del 30% si applica all'importo totale delle spese a titolo del bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027.
Tutti i proventi delle obbligazioni verdi europee devono essere investiti in attività economiche conformi alla tassonomia dell'UE per le attività sostenibili.
Per i settori non ancora contemplati dalla tassonomia dell'UE e per alcune attività molto specifiche vi sarà un margine di flessibilità del 15%.
Vania Verdi
2025-07-30 06:25:30
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: 14
Non è più accettabile che il peso dell’inquinamento gravi sulle nostre bollette e non su chi lo produce in massima parte.
Il riscaldamento eccessivo, le fortissime perturbazioni al ciclo dell’acqua e altri fenomeni meteo-climatici vanno ad impattare su territori fragili e creano danni a vari livelli, influenzando fortemente e negativamente anche le attività economiche e la vita sociale.
Stime assodate mostrano come nel futuro l’avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole, infrastrutture.
La lotta al climate-change passa per la fine delle miliardarie sovvenzioni pubbliche all’industria del petrolio, del gas e del carbone.
Enrica De Angelis
2025-07-23 12:09:42
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: 26
La Transizione Ecologica. E ci viene in mente un patchwork disadorno di obiettivi già disattesi in partenza.
La domanda di sempre, chi paga?
Roberto Grossi, Vice Direttore Generale di Etica Sgr con la relazione “La finanza etica e gli investimenti responsabili per una transizione giusta”.
Il paradigma della passione per il green è riassumibile nel si potrebbe fare, non si fa, chi lo dovrebbe fare?
Occorre uscire dai vizi e costruire una identità verde.
Il management è per noi una disciplina a forte orientamento sociale, che può giocare un ruolo decisivo nel generare impatto positivo a partire dalla definizione di nuovi modelli di business, dalla valutazione degli investimenti, dalla definizione di nuove metriche e comportamenti attesi.
Maddalena Barone
2025-07-15 12:05:45
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: 20
La transizione energetica ed ecologica è oggi parte integrante dei piani di ripresa e sviluppo, in particolare nell’Unione europea, in Cina e negli Stati Uniti.
Prima del resto del mondo, l’Unione europea ha previsto di investire, tra il 2021 e il 2027, almeno il 25% del budget annuale nella TEE.
Il risparmio come ulteriore fonte di finanziamento per progetti a sostegno della TEE.
Investire nella TEE significa contribuire a contrastare il riscaldamento globale orientando i propri risparmi verso fondi che hanno posto questo obiettivo al centro del loro processo di investimento.
Per investire bene nella transizione energetica ed ecologica, occorre per prima cosa scegliere un fondo a marchio Greenfin.
Si tratta di uno strumento creato dallo Stato, che garantisce la trasparenza e l’impegno ambientale dei prodotti finanziari.
Questo marchio che contraddistingue i fondi verdi sta diventando un vero punto di riferimento per i professionisti della finanza oltre che per i comuni risparmiatori.
Per aiutare gli investitori a esporsi alla dinamica di crescita derivante dalla TEE, abbiamo sviluppato una strategia a marchio Greenfin incentrata sulle imprese operanti nelle attività ecologiche della tassonomia europea.
Nicoletta Marini
2025-07-15 10:12:09
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: 14
Il Green deal non si rischia soltanto il blackout, c’è anche il pericolo di pagare a caro prezzo la cosiddetta transizione verde.
La ristrutturazione di un appartamento, che preveda porte e finestre a tenuta termica, pannelli solari o pompe di calore per generare riscaldamento e raffrescamento, più un eventuale cappotto che impedisca la dispersione, per un appartamento di 75 metri quadri può costare tra i 100 e i 175 mila euro.
Le banche sono più disposte a finanziare con un mutuo un edificio efficiente piuttosto che uno potenzialmente meno appetibile.
Dunque, pure i tassi d’interesse rischiano di pesare sul portafogli del povero proprietario di casa.
Secondo uno studio di Tecnocasa, il 58 per cento degli edifici è nella classe più bassa.
Ciò vuol dire che, se fosse in vigore la legge francese, fra i 12 e i 13 milioni di abitazioni non potrebbero presto essere affittate o vendute.
Tutto ciò fa capire che il Green deal tanto amato da Ursula von der Leyen e dalla commissaria Teresa Ribera non è gratis, ma rischiano di pagarlo a caro prezzo milioni di famiglie italiane.
Furio Bernardi
2025-07-15 07:23:13
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: 28
C'è il rischio che i cittadini debbano assumersi in parte l'aumento del costo dell'energia.
E anche se i fornitori dovrebbero pagarlo, il prezzo potrebbe essere trasferito ai consumatori.
Le persone potrebbero assumersi i costi dei cambiamenti se sapessero che questi costi sono distribuiti equamente, e per questo le amministrazioni pubbliche devono svolgere un ruolo chiave.
Dobbiamo migliorare la nostra efficienza energetica nelle nostre case, ma i costi di questa transizione hanno essere distribuiti equamente ed è così che penso che la popolazione sarà in grado di assumersi i costi.
Ovviamente la questione finanziaria è il punto chiave.
Molto spesso le persone non sono consapevoli che possono ottenere buoni finanziamenti se ristrutturano.