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Cosa cambia dal 1 gennaio 2025 per le ASD?

Sandro Pellegrini
Sandro Pellegrini
2025-07-18 22:04:10
Numero di risposte : 17
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Cosa cambia dal 01/01/2025? Per comprendere al meglio il cambiamento previsto dal nuovo regime IVA ribadiamo due concetti fondamentali: Attività considerate “Fuori campo IVA” Attività considerate “in campo IVA” ma esenti La sostanziale differenza è che le attività di cui al punti 1 non vengono considerate ai fini dell'applicazione e calcolo dell'IVA, mentre le attività di cui al punto 2 vengono considerate in campo di applicazione IVA, seppur poi in regime di esenzione dal versamento dell'imposta. Una volta fissati questi due concetti, possiamo introdurre la principale novità attesa per il 1 Gennaio, ovvero la nuova rilevanza fiscale di attività cd. ”istituzionali”. Infatti all'inizio del prossimo anno quelle attività che richiedevano il rilascio di una semplice ricevuta, dovranno invece essere fatturate , con l'onere poi di registrazione e presentazione dei modelli dichiarativi gravante sull'ente sportivo. Pertanto è certo che le ASD senza partita IVA ne dovranno aprire una, poiché tutte le operazioni sia istituzionali che commerciali, ad eccezione delle sole quote associative, rientreranno in campo IVA ed andranno corredate di fattura elettronica. Per i soggetti già dotati di partita IVA in regime di 398, sembrerebbe che gli obblighi di registrazione e dichiarazione non siano contemplati, fatti salvi per le attività commerciali come sponsorizzazioni e pubblicità. Tuttavia la norma non manca di criticità che avrà bisogno di ulteriori chiarimenti auspicabili dall'Agenzia delle Entrate.
Gino Romano
Gino Romano
2025-07-18 20:56:45
Numero di risposte : 20
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L'art 3 del Decreto prevede che fino alla data di entrata in vigore delle disposizioni di cui all'articolo 5, comma 15-quater, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, possono ritenersi applicabili le disposizioni di cui all'articolo 4, quarto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, da parte delle associazioni sportive dilettantistiche e, in virtu' di quanto previsto dall'articolo 90, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, da parte delle societa' sportive dilettantistiche. Sono fatti salvi i comportamenti dei contribuenti adottati prima della data di entrata in vigore del presente decreto. In pratica le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate da SSD a favore dei soci possano beneficiare del medesimo regime di decommercializzazione IVA previsto per le ASD. Si ricorda che l’esclusione IVA applicabile ad ASD e SSD, sarà possibile solo fino alla data di entrata in vigore dell’art. 5 comma 15-quater del DL 146/2021, che dal 1° gennaio 2025, elimina il regime di “decommercializzazione” poiché incompatibile con la direttiva IVA. A partire dal 1 gennaio 2025 verrà meno la previsione del fuori campo iva e le prestazioni rese dalle associazioni e dalle società sportive in esame saranno esenti da iva a condizione che gli statuti prevedano che non siano distribuibili utili, condizione questa che qualifica gli enti come soggetti non lucrativi.
Mariapia Fabbri
Mariapia Fabbri
2025-07-18 19:49:38
Numero di risposte : 21
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Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA sarà particolarmente importante e significativo per le realtà che operano nel mondo dell’associazionismo sportivo e imporrà, come prima cosa, di dover aprire una partita IVA e gestire i conseguenti adempimenti fiscali e amministrativi. A fronte di una riforma dall’impatto pratico importante, e con il fine di favorire il passaggio graduale al nuovo regime, il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede quindi un anno in più di tempo, in attesa della razionalizzazione della disciplina dell’imposta sul valore aggiunto per gli enti che operano nel terzo settore. Uno dei più immediati consisterà nell’obbligo per le associazioni e le società sportive dilettantistiche di dotarsi di partita IVA. ASD e SSD dovranno quindi confrontarsi con gli obblighi correlati, primo tra tratti l’emissione della fattura elettronica, nel rispetto del termine di 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione, e di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri. Ferma restando la possibilità di adottare il regime speciale forfettario previsto per gli enti associativi, ci sarà un anno di tempo per adeguarsi alle novità e farsi trovare pronti al debutto – salvo nuovi rinvii – della riforma IVA. Slitta al 1° gennaio 2026 la riforma che interesserà anche le associazioni e le società sportive dilettantistiche. Al pari degli enti del Terzo Settore quindi, anche ASD e SSD continueranno ad operare per tutto il 2025 nel regime di esclusione dall’IVA, con il conseguente venir meno dell’obbligo di adeguarsi (almeno per il momento) alle novità che incideranno sulla gestione dal punto di vista fiscale dell’attività svolta.
Donato Marini
Donato Marini
2025-07-18 19:21:05
Numero di risposte : 30
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Dal 1° gennaio 2025 le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate dalle associazioni che attualmente beneficiano dell'esclusione IVA fossero assoggettate a imposta. Tuttavia, grazie alla proroga approvata il 9 dicembre 2024, l'entrata in vigore della riforma slitta al 10 gennaio 2026. Il termine per l'applicazione delle nuove regole è quindi fissato al 10 gennaio 2026. Con l'entrata in vigore del nuovo regime previsto dal Dl n. 146/2021, le operazioni delle associazioni sarebbero state soggette a IVA dal 1° gennaio 2025. La proroga, però, fa slittare il termine, permettendo alle associazioni di continuare ad operare senza gli adempimenti IVA fino al 10 gennaio 2026. Dal 1° gennaio 2025 le cessioni di beni e prestazioni di servizi da parte di enti associativi non sarebbero più escluse dall'IVA, ma sarebbero state soggette a esenzione IVA, con nuovi adempimenti fiscali. Il Milleproroghe 2025 ha rinviato questa riforma, posticipando l'entrata in vigore delle nuove disposizioni al 10 gennaio 2026. Gli enti beneficiari dell'esenzione IVA, tra cui le ASD, continueranno a operare sotto il regime attuale fino alla nuova scadenza.
Orfeo Lombardo
Orfeo Lombardo
2025-07-18 18:54:08
Numero di risposte : 27
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Cosa cambia dal 1 gennaio 2025 per le ASD? Nessun cambiamento è previsto dal 1 gennaio 2025 per le ASD, poiché, in base al testo fornito, i cambiamenti sono indicati come effettivi dal 1° gennaio 2026.
Anastasio Rossi
Anastasio Rossi
2025-07-18 18:30:48
Numero di risposte : 12
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Dal 2025 il quadro Iva per ASD e per SSD è destinato a mutare, ma resta ancora da sciogliere il nodo del coordinamento normativo. Diverse, infatti, sono le disposizioni intervenute a più riprese per disciplinare il trattamento Iva dei ricavi tipici degli enti sportivi. Le modifiche del decreto Fisco-lavoro 146/21, efficaci dal 1° gennaio 2025, che si originano dalla procedura di infrazione UE 2008/2010, per effetto della quale il legislatore ha revisionato la disciplina agli articoli 4 e 10 del DPR 633/72. A partire dal 2025 si assisterà ad un disallineamento del trattamento fiscale tra imposte dirette ed Iva. Ai fini Iva, queste operazioni entreranno in campo d’imposta, ancorché in esenzione, ed occorrerà, dunque, che gli enti si dotino di una partita Iva con conseguente fatturazione e registrazione delle operazioni. Ulteriore aspetto è l’ambito di applicazione che sarà molto più ampio, dal momento che il decreto Fisco-lavoro esenta le prestazioni rese dalle ASD/SSD nei confronti di tutte le persone che praticano sport. A prescindere, dunque, come previsto attualmente all’articolo 4, DPR 633/72, dall’esistenza di un valido rapporto associativo o di tesseramento con l’ente. Va tuttavia considerato che il D. Lgs. 146/21 non cita tra gli enti beneficiari dell’esenzione le SSD per le quali, in assenza di chiarimenti, potrebbe aprirsi lo scenario della piena imponibilità Iva delle somme ricevute per l’attività sportiva. All’articolo 36-bis, il legislatore ha introdotto un nuovo regime Iva, in vigore dal 17 agosto 2023, che si è aggiunto a quanto già disciplinato nei decreti Iva e Fisco-lavoro. In particolare, si è prevista un’ipotesi di esenzione Iva per le prestazioni di servizi connessi con la pratica dello sport, incluse formazione e didattica, rese nei confronti di persone che praticano lo sport da parte di organismi senza fini di lucro. Si tratta di una fattispecie che riprende in parte quanto previsto dal Fisco-lavoro, estendendo il beneficio anche alle SSD ed anticipando di oltre un anno l’introduzione dell’esenzione Iva. È chiara la confusione per gli operatori, alle prese con diverse norme tra loro sovrapposte e più scenari applicabili per gli enti.