Quali professioni mancano in Italia?

Moreno Colombo
2025-07-23 09:30:10
Numero di risposte
: 18
Sono risultati difficili da trovare il 65,5% dei diplomati Its Academy. La percentuale raggiunge il 74,3% nel caso dei tecnici specializzati nei percorsi dell’area meccanica e il 68,8% in quelli dell’area Ict. È introvabile anche il 49% di laureati, specie nelle discipline scientifico-tecnologiche, e il 46,9% dei qualificati/diplomati professionali. Il macro-gruppo degli operai specializzati detiene il primato in termini di impatto della difficoltà di reperimento sulle ricerche delle imprese: ben il 60,3% dei quasi 836mila profili sono problematici da trovare. Emergono profili altamente specializzati e tecnici con quote particolarmente elevate, come gli ingegneri dell’informazione, le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche e i tecnici delle costruzioni civili. Per i laureati nell’indirizzo sanitario e paramedico il mismatch è pari al 67,5% delle entrate programmate, per i qualificati professionali in indirizzo meccanico siamo al 57,9%. Tra le figure under30 sono introvabili idraulici, farmacisti, elettricisti nelle costruzioni civili, tecnici programmatori, tutti con percentuali oltre il 70%.

Tosca De rosa
2025-07-23 08:29:22
Numero di risposte
: 13
Il sistema produttivo italiano ha una fame cronica di profili tecnici, ma non solo.
Si cercano ingegneri e operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni, fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica.
Ma mancano anche insegnanti di scuola primaria e pre-primaria, addetti alla ristorazione ed estetisti.
La manodopera straniera viene richiesta soprattutto nei servizi a imprese e persone, nel trasporto, nella logistica, nel magazzinaggio, nella metallurgia, nell’alimentare e nella ristorazione.
I settori in cui le ricerche di lavoro sono maggiori sono turismo, commercio, costruzioni e industrie alimentari, di bevande e del tabacco.
Questa situazione è causata da un disallineamento tra percorsi formativi e bisogni del sistema produttivo.

Carmela Marino
2025-07-23 08:13:07
Numero di risposte
: 14
Gran parte di quei profili restano vacanti: ingegneri, insegnanti, addetti alla ristorazione, operai specializzati, saldatori, calderai, carpentieri e molti altri ancora addetti a specifiche mansioni edilizie risultano pressoché introvabili.
La categoria dove si fa maggiore fatica è quella degli ingegneri, che pure non dovrebbero mancare ma che finiscono spesso per accettare mansioni differenti da quella che è la loro attitudine, o che magari preferiscono andare all’estero, attratti da stipendi ben superiori alla media italiana.
Un altro settore dove la richiesta risulta essere elevata è quella degli insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia, al netto dei tanti concorsi banditi negli ultimi anni.
Risultano a loro volta in difficoltà altre aree dell’industria del lavoro come quella delle professioni tecniche, rimaste orfane di personale specializzato, si pensi a idraulici ed elettricisti, sempre più merce rara in circolazione, ma anche ai cantieristi specializzati.
In difficoltà anche centri estetici, oltre al settore della ristorazione.
Nel trimestre, il settore manifatturiero potrebbe arrivare a generare richieste per 250mila lavoratori, mentre l’edilizia appena sotto i 150mila occupati.
A farla da padrone sarà il settore dei servizi e del terziario, che necessita ad oggi di altri 88mila lavoratori sul breve periodo e di quasi 400mila entro ottobre.

Giuseppa Romano
2025-07-23 06:40:14
Numero di risposte
: 19
Tra quelli a “elevata qualifica” vi sono sviluppatori front end, software engineer, java software engineer, project manager IT, oltre che ingegneri di sistema e specialisti dell’e-commerce.
Sul fronte dei profili a “media qualifica” troviamo gli specialisti commerciali, quelli del marketing online e gli operatori help desk.
Cambiando settore, mancano anche cuochi e tecnici elettromeccanici.
Infine, nell’ambito delle professioni a “bassa qualifica” le figure più richieste sono il manutentore elettromeccanico, l’assemblatore di schede elettroniche e l’addetto ai robot di saldatura.
Oltre a questi, da segnalare anche l’addetto al controllo qualità, il conduttore impianti e l’addetto all'assemblaggio e montaggio dell'industria meccanica.

Daniela Marchetti
2025-07-23 06:21:49
Numero di risposte
: 10
Le imprese dichiarano crescenti difficoltà nel reperire profili specializzati, in particolare nell’ambito digitale, ingegneristico e medico.
Professioni come ingegneri dell’informazione, statistici, esperti in data analysis, programmatori e progettisti di sistemi informatici registrano alti livelli di irreperibilità, superiori anche all’80%.
Il rapporto Unioncamere segnala che l’Italia conta ancora pochi laureati rispetto alla media europea, con solo il 30,6% dei giovani tra i 25 e i 34 anni che ha completato un percorso universitario.
La transizione tecnologica e ambientale richiederà nuove competenze, ma senza un investimento sistemico in formazione terziaria e aggiornamento continuo, molte figure rischiano di non trovare più spazio.
Tra le figure professionali che invece hanno evidenziato un ragguardevole incremento si distinguono:
Esperti legali in imprese
Specialisti in scienze economiche
Tecnici meccanici
Specialisti nella gestione e del controllo nelle imprese private
Mentre il mercato del lavoro evolve, alcune professioni artigianali e tecniche stanno scomparendo, tra cui fabbri, elettricisti, cuochi e artigiani, che rappresentano figure professionali sempre più rare.
La scuola italiana non riesce a formare adeguatamente le competenze richieste dal mercato del lavoro, con una mancanza di orientamento verso le professioni tecniche e artigianali che contribuisce alla scomparsa di mestieri fondamentali per l’economia.