Come superare un licenziamento ingiusto?

Benedetta Basile
2025-08-19 16:00:31
Numero di risposte
: 29
Se ritieni di essere stato licenziato ingiustamente, hai diritto a ricorrere contro il licenziamento e difendere i tuoi diritti.
È fondamentale agire tempestivamente.
In caso di licenziamento senza giusta causa, puoi chiedere il reintegro nel posto di lavoro entro 60 giorni dalla data di licenziamento o richiedere un’indennità risarcitoria in alternativa al reintegro.
Per affrontare una situazione di licenziamento ingiusto, è consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro a Verona.
Il nostro Studio Legale a Verona può valutare il tuo caso, fornire consulenza legale e rappresentarti nel procedimento di contestazione del licenziamento.
Se ritieni di essere stato licenziato senza giusta causa, è essenziale agire prontamente e cercare l’assistenza di un avvocato a Verona esperto in diritto del lavoro.
Con l’aiuto di un professionista qualificato, puoi tutelare i tuoi diritti e affrontare la situazione con sicurezza e determinazione.
Se hai bisogno di consulenza legale e/o rappresentazione nel procedimento di contestazione del licenziamento rivolgiti al nostro Studio Legale a Verona scrivendoci al FORM che trovi qui sotto.

Leonardo Gatti
2025-08-09 21:27:36
Numero di risposte
: 26
Impugnare il licenziamento. Se il lavoratore ritiene che il licenziamento sia ingiustificato, può presentare ricorso al tribunale del lavoro entro 60 giorni dalla ricezione della lettera di licenziamento. In caso di accoglimento del ricorso, il giudice può ordinare il reintegro del dipendente nel posto di lavoro. Un avvocato specializzato in diritto del lavoro può aiutarti a valutare la legittimità del licenziamento. Impedire che vengano violati i tuoi diritti. Rappresentarti in tribunale per ottenere il reintegro o il risarcimento del danno subito. La legge tutela anche i lavoratori che vengono licenziati per motivi discriminatori, come ad esempio per ragioni di genere, razza, religione o opinioni politiche. In questo caso, il lavoratore ha il diritto di chiedere il risarcimento dei danni, oltre alla reintegrazione. In Italia, chi viene licenziato può fare richiesta per l’indennità di disoccupazione (NASpI), che offre un sostegno economico durante il periodo di disoccupazione. Il lavoratore licenziato in caso di crisi economica ha diritto a programmi di riqualificazione professionale e orientamento al lavoro, promossi dallo Stato e dalle Regioni, per agevolare il suo reinserimento nel mondo del lavoro.

Alan Santoro
2025-08-06 13:16:09
Numero di risposte
: 28
Entro il termine di 60 giorni da quando il lavoratore ha ricevuto la comunicazione scritta del licenziamento da parte del datore di lavoro, il lavoratore deve impugnarlo con atto scritto da recapitare con raccomandata con ricevuta di ritorno al datore di lavoro.
Se la comunicazione scritta di licenziamento del datore di lavoro non è motivata o il licenziamento è avvenuto solo verbalmente, il lavoratore avrà invece ben 5 anni di tempo per impugnare il licenziamento, sempre e comunque in forma scritta con raccomandata con ricevuta di ritorno.
Nel termine di 180 giorni dalla spedizione della lettera di impugnazione del licenziamento, il lavoratore può invitare il datore di lavoro ad un tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL).
Se il datore non si presenta per il tentativo di conciliazione, entro i successivi 60 giorni il lavoratore dovrà necessariamente iniziare la causa.
Se invece il datore si presenta ma non si trova un accordo, i termini per iniziare la causa saranno 180 giorni.
Se a seguito dell’impugnazione del licenziamento e del tentativo di conciliazione, che non è una procedura obbligatoria, il lavoratore non ottiene giustizia, allora quest’ultimo dovrà farsi assistere da un avvocato per iniziare una causa davanti al Tribunale del Lavoro.
La causa inizia con il deposito in Tribunale di un ricorso redatto dall’avvocato, nel quale si riassumono i fatti, si indicano le ragioni per cui il lavoratore ritiene ingiusto il licenziamento, vengono fatte le richieste di risarcimento e/o reintegrazione nel posto di lavoro e, infine, vengono indicate le prove che il lavoratore intende portare al Giudice per la decisione.

Tolomeo Piras
2025-07-24 10:29:08
Numero di risposte
: 20
Comprendere i propri diritti in termini di contratto di lavoro e leggi sul lavoro in Italia è fondamentale.
Familiarizzati con i dettagli del tuo contratto, inclusi i termini relativi al licenziamento.
Un aspetto cruciale nel caso di licenziamento ingiusto è la documentazione accurata.
Conserva tutte le comunicazioni con il datore di lavoro, inclusi messaggi di posta elettronica, lettere e note delle riunioni.
Rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro è una mossa sagace.
Un professionista esperto può valutare attentamente il tuo caso, offrirti consulenza personalizzata e guidarti sulle azioni legali da intraprendere per proteggere i tuoi interessi.
Durante il processo legale, comincia a cercare un nuovo impiego.
Difendi i tuoi diritti con determinazione.
Documenta ogni dettaglio, consulta un avvocato esperto e cerca il supporto di coloro che ti circondano.

Gelsomina Vitale
2025-07-24 05:18:12
Numero di risposte
: 13
Cercare di essere razionali, evitare di farsene una colpa ed evitare di attribuirsi del disvalore personale.
Spesso un licenziamento non ha nulla a che fare con la qualità del proprio lavoro, con il ruolo che si occupa in azienda, con le proprie capacità.
La rabbia è quella dei campioni feriti, che prendono lo slancio per trasformare una sconfitta in un trionfo, e allo stesso modo può essere dopo un licenziamento: Ah sì? E adesso ti faccio vedere io deve diventare il pensiero di chi vuole trasformare una delusione in una nuova opportunità.
Razionalmente, e lucidamente un licenziamento può essere anche l’occasione giusta per fare reset della propria vita professionale.
Volevo davvero fare quel lavoro? Mi piaceva davvero quel lavoro? E cosa vorrei fare invece?
Quali risorse – materiali e di competenze – ho a disposizione per rimettermi sul mercato del lavoro?
Saper reagire è il primo mattone della costruzione del proprio nuovo percorso.
Che sia durante un nuovo colloquio di lavoro, oppure quando si è impegnati a costruirsi un’attività indipendente, dimostrare solidità verso il futuro e nessun rimpianto o vittimismo verso ciò che è stato è la miglior dimostrazione di essersi messi alle spalle quella dolorosa esperienza e di saper guardare avanti.
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