Cosa spetta al lavoratore a fine contratto?

Sue ellen Battaglia
2025-07-24 10:49:35
Numero di risposte
: 13
Perché il licenziamento sia legittimo deve essere motivato da: un tuo comportamento tanto grave da far venir meno il rapporto di fiducia con il datore di lavoro che costituisce il presupposto del rapporto di lavoro.
In mancanza, dovrà esserti corrisposta un’indennità sostitutiva di preavviso.
In questo caso hai diritto ad un periodo di preavviso, la cui durata è in genere stabilita dal contratto collettivo applicato e indicata nel tuo contratto individuale.
Hai diritto comunque al periodo di preavviso o alla relativa indennità.

Maria Colombo
2025-07-24 10:39:06
Numero di risposte
: 13
Il Trattamento di Fine Rapporto per dipendenti pubblici è una somma di denaro corrisposta al lavoratore nel momento in cui termina il rapporto di lavoro.
L’importo è determinato dall’accantonamento, per ogni anno di servizio o frazione di anno, di una quota pari al 6,91% della retribuzione annua e dalle relative rivalutazioni.
In caso di frazione di anno, la quota è ridotta in maniera proporzionale e si calcola come mese intero la frazione di mese uguale o superiore a 15 giorni.
Ai dipendenti che hanno terminano il servizio e hanno maturato i requisiti pensionistici a partire dal 1° gennaio 2014, il pagamento del TFR è corrisposto come segue:
in unica soluzione, se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 euro;
in due rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro;
in tre rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è superiore a 100.000 euro.

Ivana Fontana
2025-07-24 10:09:00
Numero di risposte
: 17
Il Trattamento di Fine Rapporto è una parte della retribuzione che non viene corrisposta subito, ma accantonata per essere liquidata al termine del rapporto di lavoro, qualunque sia il motivo della cessazione. La risposta alla domanda “se mi licenzio ho diritto al TFR?” è quindi affermativa.
In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto.
Tale trattamento si calcola sommando per ciasun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5.
Questo significa che, in caso di dimissioni, il lavoratore ha diritto a una liquidazione pari a circa una mensilità per ogni anno di servizio.
Il diritto al TFR non dipende dalla modalità di cessazione del rapporto.
Anche per il TFR destinato al fondo pensione, quindi, il diritto alla liquidazione è garantito in caso di dimissioni o cessazione del rapporto di lavoro.
Tuttavia, data la finalità previdenziale, il lavoratore può decidere di lasciare il TFR nel fondo o di trasferirlo a un’altra forma di previdenza complementare, continuando così ad accumulare capitale per una pensione integrativa.

Michele Rizzo
2025-07-24 09:17:24
Numero di risposte
: 15
Nell’ultima busta paga, le somme dovute al lavoratore spettano indipendentemente dalla ragione che ha portato alla fine del rapporto di lavoro. Queste competenze da erogare nell’ultima busta paga sono composte da varie voci. TFR sta per Trattamento di Fine Rapporto, ed è una somma che viene versata al lavoratore dipendente alla fine del rapporto di lavoro. Se il TFR è stato lasciato in azienda, le somme devono essere versate al momento della cessazione del rapporto. Se alla cessazione di un rapporto di lavoro restano ancora delle ferie o dei permessi, il lavoratore ha diritto a ricevere una somma pari al residuo. Normalmente la tredicesima viene pagata nel mese di dicembre, nel caso in cui il rapporto di lavoro cessi prima di questo mese, al lavoratore viene erogato quanto maturato fino al momento della cessazione. La stessa modalità è valida anche per la quattordicesima. Indennità di mancato preavviso è una competenza che non viene erogata automaticamente ma che spetta solamente in caso di licenziamento. In caso di licenziamento, cioè quando è l’azienda a decidere di cessare il rapporto senza aver rispettato il preavviso previsto dal contratto collettivo. Potrebbero esserci anche altre voci previste dal contratto collettivo applicato o da accordi tra lavoratore e azienda. Un esempio potrebbe essere l’erogazione di un incentivo all’esodo oppure un patto di non concorrenza.
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