Come funziona la pensione di guerra?

Luisa Coppola
2025-07-27 00:47:55
Numero di risposte
: 15
Con la riforma del 1986 l’aggiornamento annuale è automatico e viene calcolato sulla base della differenza dei due indici: costo del lavoro e costo della vita.
Il criterio di adeguamento incide anche sul limite di reddito da utilizzare in alcune circostanze come condizione per il riconoscimento d’indennità o assegni.
La stessa legge del 1991 ha infatti stabilito in modo definitivo che i trattamenti pensionistici di guerra hanno natura esclusivamente risarcitoria.
Ciò significa che le somme percepite a questo titolo non sono da considerarsi reddito.
Di conseguenza, come già detto, non devono essere computate né ai fini fiscali, né previdenziali.
Tutti questi vitalizi sono devoluti, nella stessa misura e alle medesime condizioni, ai congiunti aventi diritto alla pensione di reversibilità.
I nuovi importi maggiorati si traducono in circa 5 euro al mese in più per gli invalidi di prima categoria e 1 euro quelli di ottava.
Il limite utile per il 2024, riferito al reddito Irpef, è fissato in 18.187 euro annui.
Grazie a una legge del 1991, per alcune specifiche invalidità è possibile richiedere un accompagnatore da scegliere tra i militari, oppure tra i giovani che optavano per il servizio civile in luogo della leva, almeno finché quest'ultima non è stata abolita.
Per ottenere l’accompagnatore, l’invalido di guerra deve comunque risultare insignito di medaglia d’oro al valore militare.
L’assegno annuo riferito alla medaglia d’oro raggiunge quest’anno i 5.562,53 euro, pari a 463,54 euro al mese.
I decorati di medaglia d’argento otterranno invece un miglioramento di 9,13 centesimi al mese.
E' solo di 1 euro al mese l’aumento del compenso per chi durante la guerra si è meritato una medaglia di bronzo.
I decorati di croce di guerra quest’anno potranno contare su 15,45 euro mensili.
Si tratta di assegni che, anche se conferiti per atti compiuti in tempo di pace, sono esenti da imposte.
La stessa legge del 1991 ha infatti stabilito in modo definitivo che i trattamenti pensionistici di guerra hanno natura esclusivamente risarcitoria.
Ciò significa che le somme percepite a questo titolo non sono da considerarsi reddito.
Di conseguenza, come già detto, non devono essere computate né ai fini fiscali, né previdenziali.

Diana Colombo
2025-07-26 21:51:07
Numero di risposte
: 14
L’iter per il riconoscimento della pensione di guerra si articola in varie fasi: domanda amministrativa da presentare alla Direzione competente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, compilando il modulo disponibile sul sito del MEF.
Accertamento medico-legale da parte della Commissione Medica INPS.
Attribuzione della categoria di invalidità, espressa in ottavi, che determina l’importo della pensione.
Erogazione della pensione, esente da IRPEF e cumulabile con altri trattamenti pensionistici.
Le pensioni di guerra possono essere concesse a: invalidi militari di guerra, compresi quelli dell’Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia;
civili invalidi di guerra, tra cui vittime di bombardamenti, deportati nei campi di concentramento, feriti da ordigni o esplosioni belliche.
La pensione di guerra quindi è un trattamento economico di natura risarcitoria e non previdenziale, corrisposto in favore di: militari o ex militari colpiti da lesioni o infermità in occasione di conflitti armati;
civili che abbiano subito danni permanenti a causa di eventi bellici.
Le pensioni di guerra non sono trasmissibili per successione ereditaria, ma sono reversibili ai superstiti qualora risultino a carico del dante causa alla data del decesso.