Quando spetta la pensione agli eredi?

Rosalino Esposito
2025-08-17 03:43:34
Numero di risposte
: 22
La misura, ovvero le rate di pensione non riscosse dal pensionato sono pagate, a seconda che si tratti rispettivamente di gestione pubblica o privata: al coniuge superstite.
In mancanza del coniuge, ai figli viventi al momento della morte del pensionato.
In mancanza di coniuge e figli, agli altri eredi legittimi o testamentari.
Nel caso del coniuge superstite o figlio minore cui venga liquidata la pensione di reversibilità, l’INPS è autorizzato a liquidare d’ufficio quanto dovuto a titolo di rate maturate e non riscosse.
Pertanto, solo in caso di domanda di reversibilità presentata dal coniuge superstite oppure dal figlio minore l’Istituto provvederà alla liquidazione d’ufficio anche delle eventuali rate maturate e non riscosse spettanti al dante causa.
In questo caso, quindi, non è necessaria una specifica domanda e l’intero importo spettante a titolo di rate maturate e non riscosse verrà liquidato al coniuge superstite oppure al figlio minore, senza la ripartizione in percentuale prevista dal codice civile.
Tuttavia, in presenza di specifica domanda di ratei maturati e non riscossi presentata prima della liquidazione d’ufficio da uno qualsiasi degli eredi legittimi o testamentari, il pagamento d’ufficio viene bloccato e i ratei saranno pagati a tutti gli eredi che ne hanno fatto richiesta con la ripartizione a ognuno della propria quota spettante.

Maggiore Marchetti
2025-08-11 01:59:17
Numero di risposte
: 12
La pensione spetta ai seguenti superstiti: il coniuge del professionista deceduto; i figli minori; i figli maggiorenni studenti, fino al ventiseiesimo anno di età.
La pensione ai superstiti spetta ai figli nella seguente misura: 60% della pensione diretta, in caso di un solo figlio; 80% della pensione diretta - ripartito in parti uguali - in caso di due figli; 100% della pensione diretta - ripartito in parti uguali - in caso di tre o più figli.
La decorrenza decorre dal primo giorno del mese successivo al decesso del pensionato.
La domanda di pensione deve essere redatta in carta semplice.
In caso la domanda sia inoltrata da figlio/a maggiorenne inabile a proficuo lavoro, deve essere allegato anche il certificato, rilasciato dalle strutture pubbliche competenti, attestante: la data di insorgenza dell’inabilità; la natura dell’infermità sofferta; l’esistenza di un’inabilità assoluta e permanente all’esercizio di qualsiasi attività lavorativa.
La domanda di reversibilità per le pensioni liquidate dall'INPS deve essere presentata direttamente all'INPS comunicando comunque il decesso a Inarcassa.
La liquidazione della pensione viene deliberata dalla Giunta Esecutiva di Inarcassa entro 60 giorni dal completamento della documentazione necessaria.
L'importo della pensione relativo al mese del decesso è di pertinenza della pensione del deceduto.
Pertanto, se non riscosso, Inarcassa provvederà a liquidarlo agli eredi.
Le mensilità successive alla data del decesso, erogate a nome del deceduto e non spettanti, devono essere restituite a Inarcassa.

Samuel Farina
2025-08-03 10:21:18
Numero di risposte
: 15
La pensione di reversibilità è un trattamento pensionistico, riconosciuto dall’INPS ai familiari superstiti di un pensionato (o di un assicurato) deceduto. La pensione di reversibilità non può essere trasferita ai superstiti del beneficiario originario. La reversibilità è una prestazione che si configura come un trattamento destinato esclusivamente a chi dipendeva economicamente dal titolare della pensione diretta, e non può essere ereditata o trasmessa oltre il primo livello di eredi. L’importo della pensione di reversibilità è correlato alla situazione economica del superstite, mentre la percentuale di pensione assegnata varia in base al grado di parentela con il defunto. Il coniuge superstite ha diritto al 60% della pensione goduta in vita dal titolare. Invece, al figlio unico superstite (minore, studente o inabile) spetta il 70%. La pensione del dante causa è destinata a fratelli e sorelle solamente in assenza di coniuge, figli e genitori ed esclusivamente nel caso in cui soddisfino determinate condizioni.

Lorenzo Negri
2025-07-26 21:53:12
Numero di risposte
: 22
La pensione di reversibilità è la pensione che spetta al coniuge superstite di un pensionato deceduto.
Una quota di essa spetta anche ad eventuali figli minori, ai figli studenti fino a 26 anni e ai familiari invalidi a carico.
Se il defunto non era ancora pensionato può comunque sussistere il diritto alla pensione ai superstiti ma solo in presenza di determinati requisiti minimi di contributi da lavoro versati dal defunto prima del decesso.
In questo caso la pensione viene denominata pensione indiretta.
Gli eredi del defunto pensionato possono presentare all’INPS anche la richiesta delle rate maturate e non riscosse relative alla tredicesima mensilità di pensione.
Infatti, la quota di tredicesima matura ogni mese e viene accreditata tra novembre e dicembre: se il pensionato viene a mancare prima di riscuoterla, spetta agli eredi quanto è sino ad allora maturato.
Per aver diritto alla pensione indiretta, legata quindi ad un lavoratore defunto ma non ancora pensionato, servono alternativamente:
15 anni di contributi versati in qualsiasi periodo;
5 anni di contributi, di cui minimo 3 nel quinquennio precedente il decesso.
A prescindere da quando viene presentata richiesta, la pensione di reversibilità e la pensione indiretta decorrono dal mese successivo al decesso.

Kris Colombo
2025-07-26 19:52:04
Numero di risposte
: 16
La pensione ai superstiti spetta al coniuge, anche se separato, e ai figli/e minorenni, maggiorenni studenti, inabili e gli equiparati.
In mancanza del coniuge e dei figli/e, possono usufruire della pensione ai superstiti i genitori che alla data del decesso del figlio/a abbiano almeno 65 anni e non siano titolari di pensione.
In mancanza del coniuge, dei figli/e, dei nipoti e dei genitori, possono usufruire della pensione ai superstiti anche le sorelle nubili e i fratelli celibi che alla data del decesso del lavoratore siano inabili e non siano titolari di pensione.
La pensione ai superstiti viene concessa se il dante causa era già pensionato o se, al momento del decesso, aveva 15 anni di contribuzione oppure 5 anni di contribuzione di cui 3 nell'ultimo quinquennio.
Hanno diritto alla pensione di reversibilità anche persone dello stesso sesso che formalizzano la loro Unione Civile poiché sono considerati “coniugi” a tutti gli effetti.
La misura della pensione ai superstiti si determina applicando le seguenti aliquote alla pensione liquidata o che sarebbe spettata al dante causa.
La pensione spetta anche al coniuge divorziato se titolare di assegno divorziale, non ha contratto nuove nozze e la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto è anteriore alla data di sentenza di divorzio.