Cosa succede se dopo la separazione non si chiede il divorzio?

Cleros Benedetti
2025-07-27 21:03:22
Numero di risposte
: 18
Una delle domande più frequenti poste all’avvocato è se sia possibile divorziare in assenza del consenso dell’altro coniuge, ovvero quando quest’ultimo si rifiuta di “concedere” il divorzio.
La separazione infatti, proprio come il divorzio, può essere fatta sulla base di un comune accordo, ed in tal caso si parlerà di “separazione consensuale” che si conclude col decreto di omologa, o in assenza di tale comune volontà, nel caso cioè di “separazione giudiziale”, che si concluderà con sentenza.
Certamente, ove vi sia una comune volontà anche di divorziare da parte dei coniugi, il problema non si pone, in tal caso di procederà infatti con la richiesta di “divorzio congiunto”, piuttosto è da analizzare il caso in cui una delle due parti non sia d’accordo nel voler continuare il percorso iniziato con la separazione per concluderlo con il totale scioglimento del matrimonio.
Dunque, se il coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento si trovi ancora nella condizione di separato al momento della maturazione del diritto al percepimento del TFR dell’altro coniuge, lo stesso/a non avrà diritto a parte di tale indennità, viceversa se si trovi nella condizione di divorziato, o comunque la domanda di divorzio sia già stata proposta, avrà diritto al 40% del tfr dell’ex coniuge.
Questo esempio serva solo per meglio comprendere che esistono più motivi per cui un soggetto potrebbe voler ritardare o addirittura rifiutare il divorzio, ma ciò non costituisce un limite assoluto per chi invece è intenzionato a compiere il passo, ben potendo procedere autonomamente, assistito da un legale, proponendo un ricorso in Tribunale ed avviando un procedimento che si concluderà con una sentenza finale.
Il percorso è di certo più lungo ed articolato, bisognerà attendere lo svolgimento di tutte le fasi del giudizio, ma alla fine si otterrà una pronuncia che sancirà una condizione giuridica definitiva;
a seguito del divorzio, infatti, non sarà più possibile riottenere lo stato di marito e moglie tra le parti, che, ove volessero riconciliarsi, dovranno procedere con un nuovo matrimonio.
Con la sentenza di divorzio cessa lo stato coniugale e le parti sono libere di contrarre nuove nozze, essendo cessati gli effetti personali derivanti dal vecchio matrimonio.

Angelo Ruggiero
2025-07-27 20:05:27
Numero di risposte
: 18
Dobbiamo precisare che le cose cambiano nel caso in cui la separazione sia già avvenuta e sia già trascritta nei registri dello stato civile, oppure non sia stata ancora pronunciata. In entrambi i casi, però, la coppia deve riprendere una convivenza stabile e continuativa oltre che avere la volontà di ricomporre il vincolo coniugale, dato che la riconciliazione interrompe il periodo necessario per la richiesta di divorzio. Solo la riconciliazione trascritta nei registri, però, è opponibile ai terzi ossia può essere fatta valere nei confronti delle terze persone. La riconciliazione sarà trascritta sull’atto di matrimonio. La riconciliazione ricostituisce la comunione legale tra i coniugi con eccezione degli atti e degli acquisti effettuati durante il periodo di separazione. Nel caso in cui i coniugi volessero compiere la scelta di un regime patrimoniale specifico, però, sarebbero obbligati a trascrivere la riconciliazione dinanzi all’Ufficiale di stato civile unitamente alla nuova convenzione sul regime patrimoniale da adottare. Quali sono gli effetti giuridici della riconciliazione Oltre a ripristinare i diritti ed i doveri nascenti dal matrimonio la riconciliazione ricostituisce la comunione legale tra i coniugi con eccezione degli atti e degli acquisti effettuati durante il periodo di separazione.

Leonardo Gatti
2025-07-27 18:53:48
Numero di risposte
: 13
Non è necessario, infatti, che entrambi i coniugi siano d’accordo per avviare le procedure legali di scioglimento del matrimonio. La normativa italiana prevede che uno dei coniugi possa avviare la richiesta di divorzio indipendentemente dalla volontà dell’altro. Per arrivare al divorzio vero e proprio, è necessario innanzitutto ottenere la separazione legale, la quale può essere consensuale o giudiziale. Dopo un periodo di separazione legale, uno dei coniugi può avviare la procedura di divorzio. Il divorzio può essere concesso anche se uno dei due coniugi si oppone. In questo caso, la procedura da seguire è quella del divorzio giudiziale, che implica un processo in tribunale. Il giudice, dopo aver esaminato il caso e verificato che ci siano i presupposti per il divorzio, può comunque concederlo, indipendentemente dalla volontà dell’altro coniuge. Il coniuge che si oppone al divorzio non può quindi bloccare la procedura per sempre, può al massimo rallentarla. La decisione finale spetta comunque al giudice, che valuta se il matrimonio è definitivamente compromesso. Se stai considerando di fare una richiesta di divorzio di un solo coniuge, è importante affidarsi a un avvocato esperto in diritto di famiglia. Un professionista può aiutarti a gestire la fase del divorzio, affrontare eventuali resistenze da parte dell’altro coniuge e risolvere aspetti complessi come la divisione dei beni e l’affidamento dei figli.