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Quanti richiami disciplinari per il licenziamento?

Gerardo Damico
Gerardo Damico
2025-07-28 05:49:55
Numero di risposte : 11
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Non è così per davvero. Se arrivo in ritardo per qualche minuto per tre volte non sarò certo licenziato, e non c'è legge che tenga, è il buon senso a dircelo, sempre che non siate piloti di aereo. Ma quindi quando può essere intimato il licenziamento per recidiva? Ebbene, continuando ad utilizzare l'esempio dei dipendenti nel settore metalmeccanico-artigiano, possiamo affermare che il licenziamento scatterà dopo aver tenuto per cinque volte nell'arco di un anno un comportamento illecito che comporti la sanzione della multa ovvero dopo la terza volta che sia compiuto un illecito che comporti la sanzione della sospensione. Per cui alla terza lettera di richiamo si rischia il licenziamento? No, ma lo si rischia dopo essersi presi cinque multe o tre sospensioni nell'arco di 365 giorni. Deve essere rispettato il principio di proporzionalità tra fatto compiuto e sanzione irrogata, e sebbene piccoli e ripetuti ritardi potranno comportare multe e sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione, ritengo che gli stessi non potrebbero condurre al licenziamento.
Angela Carbone
Angela Carbone
2025-07-28 05:19:31
Numero di risposte : 9
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In virtù di quanto stabilito dal contratto collettivo di categoria applicabile alla fattispecie, confermata la legittimità del licenziamento intimato ad un lavoratore cui erano state comminate tre sanzioni disciplinari nello stesso anno. Osservava la Cassazione, in particolare, che, nel caso di specie, il lavoratore era stato sottoposto a tre sanzioni disciplinari nello stesso anno e che il licenziamento era stato irrogato “dopo che era stato contestato un ulteriore illecito disciplinare”. Tale contratto consentiva, infatti, il “licenziamento per giusta causa o giustificato motivo” in caso di “recidiva in qualunque mancanza quando siano stati comminati due provvedimenti di sospensione disciplinare nell'arco di un anno dall'applicazione della prima sanzione”. Poiché, dunque, il giudice d’appello aveva accertato la legittimità dell’irrogazione di tutte e tre le sanzioni disciplinari comminate al lavoratore, la Corte di Cassazione giungeva alla conclusione di dover rigettare il ricorso proposto da quest’ultimo, confermando integralmente la sentenza impugnata. La Corte di Cassazione, tuttavia, riteneva di dover aderire alle considerazioni svolte dai giudici dei precedenti gradi di giudizio, rigettando il ricorso proposti dal dipendente, in quanto infondato.