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Quali sono le nuove regole per la pensione anticipata?

Valentina Grasso
Valentina Grasso
2025-08-06 03:42:20
Numero di risposte : 14
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Con la Legge di Bilancio 2022, la cosiddetta “Quota 100” è stata sostituita dalla cosiddetta “Quota 102”. Per accedere al trattamento pensionistico è necessario, infatti, maturare 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva nell’anno 2022. La Legge di Bilancio 2023, introducendo l'art. 14.1 nel Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4, ha previsto, in via sperimentale per il 2023, che gli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria e alle forme esclusive e sostitutive della medesima gestite dall'INPS, nonché alla gestione separata, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 41 anni, definita "pensione anticipata flessibile". Il Decreto Legge 28 gennaio 2019 n. 4, convertito con modificazioni in Legge 28 marzo 2019, n. 26, ha introdotto disposizioni per accedere alla pensione anticipata, in vigore dal 1° gennaio 2019. Si tratta della cosiddetta “Quota 100” che prevede una maggiore flessibilità nel sistema previdenziale per il periodo 2019-2021. Per avere diritto al trattamento pensionistico anticipato con questo particolare regime sperimentale, è necessario avere almeno 62 anni e un'anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.
Marina Piras
Marina Piras
2025-07-28 11:16:06
Numero di risposte : 17
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Nel 2026 potremmo dire addio a Quota 103, la misura che finora permetteva di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. È per questo che il Governo sta valutando una nuova strada: la cosiddetta Quota 41 flessibile, che punta a conservare il diritto all’uscita anticipata, ma rendendolo più sostenibile per le casse pubbliche. Con la nuova Quota 41 flessibile, invece, si allargherebbe la platea dei beneficiari. Secondo quanto trapelato, potrebbero accedervi anche i lavoratori contributivi puri, ma a una condizione fondamentale: aver compiuto almeno 62 anni di età. In pratica, per chi non rientra nelle categorie protette, l’accesso anticipato con 41 anni di contributi non sarà più automatico, ma subordinato a questo nuovo requisito anagrafico. Una delle differenze principali rispetto alla vecchia Quota 103 riguarda proprio la penalizzazione sull’assegno pensionistico. Con Quota 41 flessibile, invece, non ci sarebbe più il ricalcolo totale, ma una riduzione più contenuta, fissata al 2% per ogni anno di anticipo rispetto all’età pensionabile ordinaria. Per la prima volta nel sistema pensionistico italiano, si introdurrebbe un criterio legato all’ISEE. Chi ha un indicatore ISEE inferiore a 35.000 euro annui potrebbe essere escluso dalla penalizzazione, ottenendo così una pensione piena nonostante l’uscita anticipata.
Alighieri Longo
Alighieri Longo
2025-07-28 11:12:12
Numero di risposte : 23
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L’accesso alla pensione prima dei 67 anni di età anagrafica è possibile, ma fortemente penalizzato dalle regole previdenziali in vigore. La normativa in materia, infatti, adotta ben tre strategie disincentivanti: importo dell’assegno pensionistico ridotto, divieto di cumulo con redditi da lavoro e restrizione delle platee dei possibili soggetti beneficiari. Quali penalizzazioni in dettaglio rendono svantaggiosa la scelta di uscire anticipatamente dal lavoro? Analizziamo per ogni opzione previdenziale utilizzabile i relativi disincentivi in essere.