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Cosa cambia dal 2027 per le pensioni anticipate?

Sandra Montanari
Sandra Montanari
2025-07-28 12:31:59
Numero di risposte : 16
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Nel biennio 2027-2028 dovrebbe scattare un nuovo incremento, stimato in circa tre mesi. Secondo indiscrezioni raccolte nelle ultime settimane, il Governo starebbe valutando una sospensione biennale dell’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita, previsto per il biennio 2027-2028. Un intervento che, se confermato, rappresenterebbe un cambio temporaneo di rotta rispetto alla normativa attuale. Il blocco dell’adeguamento automatico sarebbe incluso nella prossima Legge di bilancio, come misura transitoria e non strutturale, dal costo stimato di circa un miliardo di euro. Se la misura verrà confermata, rappresenterà una sospensione temporanea del meccanismo legato alla speranza di vita, senza eliminarlo in via definitiva.
Emilio Santoro
Emilio Santoro
2025-07-28 12:17:57
Numero di risposte : 18
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Dal 1° gennaio 2027 l’età per la pensione di vecchiaia potrebbe passare da 67 a 67 anni e 3 mesi, e per la pensione anticipata da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese. Per le donne da 41 e 10 mesi a 42 e 1 mese. Anche l’età per accedere all’assegno sociale salirebbe a 67 anni e 3 mesi. Nei due bienni successivi si prevede un ulteriore aumento di due mesi alla volta, più un mese nel 2033 e altri due nel 2035. Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, la pensione di vecchiaia contributiva si sposterà da 71 anni a 71 anni e 3 mesi. Anche la pensione anticipata contributiva sarà più dura da raggiungere: Età minima da 64 a 64 anni e 3 mesi Contributi richiesti da 20 a 20 anni e 3 mesi. Intanto, pare che il Governo stia pensando a un provvedimento per bloccare questo adeguamento automatico.
Evita Coppola
Evita Coppola
2025-07-28 11:56:55
Numero di risposte : 15
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Dal 2027 aumenterà di 3 mesi l’età pensionabile. La pensione di Vecchiaia si otterrà a 67 anni e 3 mesi. La pensione di Anticipata si otterrà dopo 42 anni e 1 mese di contributi se si è donne e dopo 43 anni e 1 mese se si è uomini. Per com’è studiato il sistema pensionistico in Italia, se, nonostante l’aumento della speranza di vita, si blocca l’età di pensionamento, si ripete quello che è già successo in passato e le conseguenze sono facilmente prevedibili: ci saranno troppi pensionati da mantenere per un periodo di tempo che l’INPS non potrà permettersi e, di conseguenza, il peso della situazione graverà sulle generazioni future, che accederanno alla pensione sempre più tardi o con assegni pensionistici ancora più bassi di quelli che, già attualmente, il sistema contributivo prevede. La situazione è, dunque, molto complicata e controversa perché da un lato non è sano e nemmeno giusto lavorare oltre i 70 anni e dall’altro lato bloccare l’età pensionabile senza cambiare altri aspetti del sistema pensionistico è una soluzione solo a breve termine che, però, aumenta ulteriormente il problema nel medio-lungo periodo.