Quando è possibile sfrattare un inquilino?

Nunzia Palumbo
2025-07-28 09:59:08
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: 6
La legge stabilisce che il proprietario può agire alla prima scadenza contrattuale, solo per specifiche esigenze. Nei contratti a canone libero, questo avviene dopo i primi quattro anni, mentre nei contratti a canone concordato, la scadenza è dopo i primi tre anni.
Tra le motivazioni valide troviamo: Uso abitativo o professionale personale o familiare. Il proprietario può necessitare dell’immobile per sé, per il coniuge, i genitori, i figli o parenti entro il secondo grado.
Disponibilità di un altro alloggio da parte dell’inquilino. Se l’inquilino ha accesso a un altro immobile nello stesso Comune.
Gravi danni strutturali. L’immobile si trova in un edificio danneggiato che necessita di interventi di stabilizzazione o ricostruzione.
Ristrutturazione o demolizione. È prevista la ristrutturazione completa o la demolizione dello stabile.
Inutilizzo da parte dell’inquilino. L’inquilino non occupa l’immobile in modo continuativo senza una valida giustificazione.
Vendita dell’immobile. Il proprietario intende vendere la casa e non possiede altri immobili ad uso abitativo.
In tutti questi casi si può sfrattare l’inquilino se la casa serve al proprietario, a condizione che vengano seguite procedure precise e ben definite.
Per avviare la procedura, è necessario inviare una comunicazione scritta, indicare chiaramente i motivi e rispettare le tempistiche legali.
Il rilascio dell’immobile deve avvenire nei termini previsti dal contratto, salvo diversa disposizione giudiziaria.
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