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Come funziona il lavoro a chiamata?

Terzo Rinaldi
Terzo Rinaldi
2025-09-06 09:36:35
Numero di risposte : 20
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Il lavoratore alterna periodi di lavoro a periodi di inattività mettendosi a disposizione delle esigenze del datore di lavoro. Il lavoratore intermittente, quindi, alterna periodi di lavoro a periodi di inattività senza avere alcuna garanzia di poter svolgere la prestazione lavorativa in quanto il datore di lavoro può chiamarlo o meno a seconda delle proprie necessità aziendali. Il contratto di lavoro intermittente può essere a tempo determinato oppure a tempo indeterminato. Inoltre, può essere di due specie: con garanzia di disponibilità, in tal caso il lavoratore assicura la propria disponibilità all'eventuale chiamata del datore di lavoro, ricevendo in cambio, per i periodi in cui non lavora ma resta a disposizione per la chiamata, un indennizzo, cosiddetta indennità di disponibilità. I datori di lavoro possono ricorrere al lavoro a chiamata solo in determinate ipotesi soggettive o in ipotesi oggettive. Il datore di lavoro è tenuto a una comunicazione telematica prima dell'inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa svolta dal lavoratore. La comunicazione può essere unica nel caso in cui il lavoratore debba svolgere un ciclo integrato di prestazioni per una durata non superiore a 30 giorni. Questo contratto può essere utilizzato nel limite il massimo di 400 giornate lavorative nell'arco di tre anni solari. In caso di superamento del predetto periodo il relativo rapporto si trasforma in un rapporto a tempo pieno e indeterminato.
Silvana D'angelo
Silvana D'angelo
2025-08-25 17:19:38
Numero di risposte : 19
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Il contratto a chiamata – anche detto “lavoro intermittente” - è una forma di contratto di lavoro in cui il lavoratore viene chiamato dal datore di lavoro solo quando è necessario, in base alle esigenze dell'azienda. In caso contempli l’obbligo di rispondere alla chiamata del datore di lavoro, durante i periodi di inattività il lavoratore percepisce un’indennità il cui importo dipende dalla contrattazione collettiva. Il contratto a chiamata è un contratto a tempo determinato o indeterminato con cui il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro, che può chiamarlo al bisogno nell’arco della settimana, del mese o dell’anno, per motivi individuati dalla Legge. È riservato ai lavoratori minori di 24 e maggiori di 55 anni, per un numero massimo di 400 giornate lavorative nel corso di tre anni solari. Superato questo limite - che non riguarda però i settori del turismo, dello spettacolo e dei pubblici servizi - il rapporto si trasforma in lavoro a tempo pieno e indeterminato. All’interno del contratto a chiamata, che deve essere stipulato in forma scritta, il datore di lavoro deve specificare: la sua durata; il motivo che lo giustifica; il luogo e la modalità della prestazione; il preavviso della chiamata; il trattamento economico e normativo; i tempi e le modalità del pagamento della retribuzione e dell’indennità di disponibilità.