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Quali sono le tasse che gli eredi devono pagare?

Ugo Ferraro
Ugo Ferraro
2025-10-12 08:43:41
Numero di risposte : 35
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L’imposta di successione è una tassa che gli eredi devono pagare quando ricevono un’eredità. Le aliquote variano in base al grado di parentela tra il defunto e gli eredi: più stretto è il legame di parentela, minore sarà l’aliquota applicata. Ad esempio, per i coniugi e i figli, l’aliquota è del 4% con una franchigia di un milione di euro per ciascun erede. Per parenti più lontani, come i fratelli e le sorelle, l’aliquota sale al 6% con una franchigia di 100.000 euro. Per esempio, se un figlio eredita una casa del valore di 900.000 euro, non dovrà pagare alcuna imposta di successione grazie alla franchigia di un milione di euro. Tuttavia, se un nipote eredita la stessa casa da una zia, dovrà pagare un’aliquota del 6% sull’intero valore, poiché non è prevista alcuna franchigia per i nipoti collaterali. Inoltre, per gli altri parenti fino al quarto grado, l’aliquota è dell’8% senza alcuna franchigia. Il calcolo dell’imposta di successione include il valore dei beni immobili, mobili e delle eventuali passività del defunto. Per i beni immobili, il valore viene determinato sulla base della rendita catastale rivalutata, mentre per i beni mobili si considera il valore di mercato. Gli eredi possono scegliere di pagare l’imposta in un’unica soluzione o di rateizzarla, a seconda delle loro esigenze finanziarie.
Maggiore Marchetti
Maggiore Marchetti
2025-10-03 18:31:31
Numero di risposte : 19
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Gli eredi in linea retta non devono pagare nessuna tassa di successione, qualora il patrimonio ereditato abbia un valore inferiore ai 100.000 euro e non includa diritti reali su immobili o beni immobili. L’esenzione, però, non vale per i patrimoni aventi un valore maggiore, o che comprendano anche beni immobili. In questi casi, infatti, gli eredi saranno tenuti al pagamento della tassa di successione, ma ci sono alcune strategie legali utili a minimizzare l'importo dell'imposta. La prima strategia finalizzata a ridurre l'imposta di successione sui beni immobili consiste nella donazione con riserva di usufrutto, ai sensi dell'art. 796 del c.c.. Con questo escamotage, il testatore cede la proprietà dell’immobile, ma mantiene il diritto di usarlo e di godere dei relativi frutti, fino alla sua morte. In questo modo si riduce il valore dell'imposta di successione che gli eredi saranno tenuti a pagare, dal momento che la stessa sarà calcolata solo sul valore della nuda proprietà e non sull'intero valore dell'immobile. Un altro metodo cui è possibile ricorrere è la cointestazione del conto corrente con gli eredi. Infatti il denaro depositato in un conto corrente intestato a più soggetti, come ad esempio coniuge, figli, fratelli, si considera appartenente in parti uguali a tutti gli intestatari. Il vantaggio risiede nel fatto che, alla morte di uno dei cointestatari del conto, l'imposta di successione sarà calcolata esclusivamente sulla quota di denaro appartenente al defunto e non, invece, sull'intero importo presente sul conto. Ancora, un’altra opzione utile per la pianificazione delle successioni e per ridurre le imposte di successione può consistere nella sottoscrizione di una polizza vita, che rappresenta un altro metodo per facilitare gli eredi. Ebbene, per fare ciò, il de cuius dovrà stipulare una polissa con una compagnia assicurativa, alla quale dovrà versare periodicamente dei premi assicurativi. In questo modo, al momento della morte del testatore, la compagnia assicurativa dovrà corrispondere, ai soggetti designati, una certa somma di denaro. Attraverso questo sistema si ottiene un vantaggio importante, ovvero si esclude dal patrimonio ereditario, soggetto a tassazione, il totale versato a favore della compagnia per la sottoscrizione della polizza vita. Infine, la ratio di tale scelta risiede nel fatto che molti di questi non sono soggetti a tassazione.
Gianmarco Valentini
Gianmarco Valentini
2025-09-25 04:10:27
Numero di risposte : 25
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Gli eredi subentrano nei debiti del defunto solo se accettano l’eredità. Questo vale per tutte le imposte erariali e locali non pagate: IRPEF, IVA, imposta di registro, bollo, successione, IMU, TARI, bollo auto. Per i tributi erariali (IRPEF, IVA, registro, successione), gli eredi rispondono in solido: ogni erede può essere chiamato a pagare l’intero importo. Per i tributi locali (IMU, TARI, bollo auto), la responsabilità è parziaria: ognuno paga in base alla propria quota. Gli eredi sono tenuti a versare gli interessi maturati sia prima che dopo la morte del contribuente, fino al pagamento. Le sanzioni amministrative e tributarie non si trasmettono. Gli eredi pagano solo i tributi e gli interessi, ma non le sanzioni.
Domenica Grasso
Domenica Grasso
2025-09-16 05:08:23
Numero di risposte : 25
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Le imposte di successione dipendono dal grado di parentela tra il defunto e gli eredi, con aliquote che variano dal 4% all’8% oltre una franchigia stabilita. La tassazione sulla successione dipende dal grado di parentela e dalla tipologia di beni ereditati. Le principali imposte da considerare sono: Imposta di successione: applicata su beni mobili e immobili con aliquote variabili in base al rapporto di parentela. Imposte ipotecarie e catastali: specifiche per gli immobili ereditati. Tasse bancarie: applicabili su conti correnti e depositi bancari ereditati. Esenzioni: previste per alcuni beni, come i titoli di Stato.
Gianluca Costa
Gianluca Costa
2025-09-16 04:01:35
Numero di risposte : 22
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Quando ad ereditare sono il coniuge oppure figli, genitori o nipoti, l’imposta viene calcolata in base a un’aliquota del 4% sul valore catastale della casa. È prevista una franchigia di 1.000.000€. Ciò vuol dire che va pagata solo se il valore dell’immobile è superiore al milione di euro e solo per la parte eccedente. Quando gli eredi sono fratelli o sorelle, l’imposta di successione è pari al 6% ed è comunque prevista una franchigia fino a 100.000€. Quando gli eredi sono altri parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al terzo grado, l’aliquota è sempre del 6% e non è prevista franchigia. In tutti gli altri casi l’aliquota è dell’8% del valore catastale dell’immobile e non sono previste franchigie. Se ad ereditare è una persona disabile, l’aliquota viene calcolata comunque in base al grado di parentela ed è prevista una franchigia fissata a 1.500.000€. L’imposta ipotecaria e catastale successione vanno versate per la trascrizione presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate – Territorio. La prima va versata per la trascrizione presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate – Territorio: l’importo si ottiene applicando al valore delle quote degli immobili l’aliquota del 2% . La seconda è dovuta per un importo che si ottiene applicando al valore delle quote degli immobili l’aliquota dell’1%. Se sussistono le condizioni per le agevolazioni fiscali sulla prima casa, l’imposta di registro e l’imposta ipotecaria sono dovute in misura fissa e sono pari a 200 euro ciascuna.