A chi vanno i figli in caso di divorzio?
Pierina Villa
2025-10-06 14:23:14
Numero di risposte
: 27
La legge è particolarmente attenta al rapporto tra i figli ed i genitori anche durante la rottura del nucleo familiare.
In particolar modo nel 2006 è stata introdotta una legge speciale che privilegia il diritto dei bambini alla bigenitorialità ossia ad avere un continuo, equilibrato e proficuo rapporto con ciascuno dei genitori anche quando questi si separano o divorziano, a ricevere cura, educazione ed istruzione da entrambi ed a conservare rapporti significativi con i parenti di ciascun ramo della famiglia.
Per questo motivo durante i procedimenti di separazione o divorzio, ma anche all’atto dello scioglimento della convivenza, se mamma e papà non sono sposati, viene privilegiato un affidamento condiviso ad entrambi i genitori.
Questo significa che entrambi dovranno partecipare equamente alle decisioni relative alla vita, alla crescita, all’educazione dei figli e dovranno trascorrere del tempo con loro (compatibilmente con le esigenze scolastiche o lavorative) indipendentemente dalla collocazione degli stessi.
La collocazione dei bambini è intesa come il luogo in cui essi vivono prevalentemente che, generalmente è la casa dove prima viveva il nucleo familiare.
Normalmente il Tribunale individua uno dei due genitori con il quale i minori vivranno nella casa familiare.
Per l’altro genitore, invece, verranno garantiti i cosiddetti diritti di visita (ovvero dei giorni garantiti durante i quali i bambini dovranno stare insieme al genitore che non vive prevalentemente con loro).
In talune situazioni, se i genitori sono d’accordo e riescono a garantire una “facilità di gestione” delle esigenze primarie dei minori è possibile stabilire che i figli vivano in modo alternato con la mamma o con il papà.
Questo significa che i genitori potranno alternarsi nella casa familiare oppure che i bambini si trasferiranno periodicamente nelle rispettive abitazioni dei genitori.
Queste modalità di affidamento sono particolari, però, e devono essere perseguite solo se si ha la certezza che i minori non ne traggano pregiudizio.
Statisticamente, in Italia, il genitore collocatario è individuato quasi sempre nella madre, anche in base all’età dei bambini.
Edipo Sorrentino
2025-09-27 07:49:36
Numero di risposte
: 27
Secondo le statistiche sull’affidamento dei figli minori non ci sono dubbi: in Italia infatti l’affidamento unico al padre, dopo il divorzio, rappresenta solo l’1,9% dei casi.
Una percentuale che scende allo 0,8% durante la procedura di separazione che, di solito, dura tre anni.
Ma questo non vuol dire che Leone e Vittoria Ferragni andranno a vivere esclusivamente con la madre Chiara Ferragni.
Infatti, dal 2006, la legge italiana tende ad applicare il principio della bigenitorialità, ovvero l’affidamento a entrambi i genitori.
Lo confermano i dati dell’Istat: nell’89,8% dei divorzi l’affidamento è congiunto.
Secondo questo studio dopo il divorzio 1 bimbo su 3 non ha più una relazione stabile con uno dei genitori.
L’indagine sugli “orfani involontari” ci dice che la suddivisione del tempo tra i genitori non è mai uguale, e non di poco.
In media dopo il divorzio il genitore “principale” ha i figli per l’83% del tempo, quello “meno coinvolto” per il restante 17%.
E quest’ultimo, detto anche”genitore B”, è nel 92% dei casi il padre.
Patrizia Mancini
2025-09-18 23:43:04
Numero di risposte
: 34
I due ex coniugi possono tentare di raggiungere un mutuo accordo a tale riguardo.
Le normative nazionali determinano: chi otterrà l'affidamento se si tratterà di affidamento esclusivo o congiunto
Il tribunale definirà i diritti di affidamento del minore e le modalità di visita e stabilirà il suo luogo di residenza.
In caso di divorzio o separazione, è importante stabilire se i figli vivranno con un solo genitore o con tutti e due a periodi alterni.
Le autorità centrali competenti in materia di responsabilità genitoriale possono aiutarti con il tuo caso specifico.