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Cosa si rischia per diffamazione online?

Rodolfo Negri
Rodolfo Negri
2025-09-23 22:37:19
Numero di risposte : 24
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La libertà di espressione e di manifestazione del pensiero, però, non possono essere utilizzati a danno dell’altrui reputazione. L’articolo 595, comma III° del Codice Penale stabilisce che: “se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a cinquecentosedici euro”. La diffamazione tramite i social è un’ipotesi di reato aggravata e la ragione principale consiste nel fatto che tramite l’utilizzo dei mezzi di stampa, di pubblicità, di piattaforme come Fecebook, Instagram, X la diffusione delle notizie, immagini e commenti avviene in maniera molto più rapida e raggiunge un elevato numero di persone in tempi pressochè immediati. La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 24212 del 2021,ha affermato che la pubblicazione di contenuti offensivi attraverso la propria pagina Facebook costituisce una forma di diffamazione aggravata. La diffamazione online rappresenta una forma aggravata rispetto a quella tradizionale anche a causa della capacità virale della rete internet. La portata dell’offesa è molto più ampia e pericolosa; se pensiamo, ad esempio, che appena inseriamo un commento sotto un post, una foto o altro riferendoci ad un’altra persona la condivisione con altri utenti è quasi immediata e, di conseguenza, il danno che viene arrecato ha una portata comunicativa non indifferente. Un altro dato da tenere in considerazione, e forse il più importante, è che viene lesa la reputazione altrui.
Gastone Gatti
Gastone Gatti
2025-09-23 21:22:11
Numero di risposte : 20
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Si rischia una denuncia per diffamazione online quando un post, un commento o un articolo presentano alcune caratteristiche fondamentali: l’offesa alla reputazione altrui, la comunicazione a più persone, l’assenza dell’offeso. Le conseguenze per chi commette diffamazione online possono essere gravi, specialmente quando il reato è aggravato dall’uso di Internet. Le pene previste dall’articolo 595 c.p. sono: diffamazione semplice → Reclusione fino a 1 anno o multa fino a 1.032 euro, diffamazione aggravata → Reclusione da 6 mesi a 3 anni o multa fino a 2.065 euro. Oltre alle conseguenze penali, chi subisce diffamazione online può avviare un’azione civile per chiedere un risarcimento per i danni morali e patrimoniali subiti. Se sei accusato di diffamazione, è essenziale agire subito con il supporto di un avvocato. Se ritieni di essere stato diffamato online, puoi tutelarti in diversi modi: raccogliere prove, chiedere la rimozione del contenuto, presentare una querela.
Elsa Mazza
Elsa Mazza
2025-09-23 20:21:43
Numero di risposte : 25
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La pena base è: reclusione fino a un anno oppure multa fino a 1.032 euro. Se la diffamazione avviene tramite mezzi di pubblicità — come Facebook, Instagram, X (Twitter), blog e chat — scatta l’aggravante telematica (comma 3), con pene aumentate: da sei mesi a tre anni di reclusione o multa non inferiore a 516 euro. Oltre agli insulti, alcune condotte online possono incitare alla violenza, alla discriminazione o a commettere reati. In questi casi si configura il reato di istigazione a delinquere (art. 414 c.p.), punito con: reclusione da uno a cinque anni per i delitti; fino a un anno o multa fino a 206 euro per le contravvenzioni. L’aggravante scatta se l’istigazione avviene tramite strumenti informatici o telematici.