Chi è in affitto deve pagare le tasse?
Jelena Cattaneo
2025-10-21 10:52:26
Numero di risposte
: 24
La normativa italiana prevede che i redditi da locazione debbano essere dichiarati nel periodo d’imposta in cui sono maturati, indipendentemente dal fatto che siano stati effettivamente incassati. Il principio della competenza è alla base della normativa fiscale italiana. Secondo questo principio, i redditi devono essere dichiarati nel momento in cui maturano e non quando vengono incassati. Pertanto, anche se il locatore non ha ricevuto il pagamento dell’affitto, è comunque tenuto a dichiarare quel reddito e pagare le relative imposte. Esiste una deroga a questo principio, se il locatore avvia una procedura di sfratto per morosità. La normativa prevede che i redditi da locazione debbano essere dichiarati anche se non incassati, salvo il caso in cui sia stata avviata una procedura di sfratto per morosità. È essenziale per i proprietari di immobili conoscere e seguire attentamente le disposizioni fiscali per evitare sanzioni e per poter eventualmente recuperare le imposte già versate.
Elio Marino
2025-10-15 14:18:57
Numero di risposte
: 24
Il regime prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva di Irpef e addizionali per il reddito derivante dall’affitto dell’immobile e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e dall’imposta di bollo per registrazioni, risoluzioni e proroghe del contratto.
Scegliendo la cedolare secca, il locatore rinuncia alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.
Possono scegliere il regime della cedolare secca i proprietari che locano un immobile ad uso abitativo.
Assolvendo la sola imposta sostitutiva, infatti, il canone di locazione non si cumula con gli altri redditi ai fini Irpef e addizionali.
In più, non sono dovute né l’imposta di registro né l’imposta di bollo per la registrazione, la risoluzione e la proroga del contratto.
Il regime della cedolare si applica anche alle eventuali pertinenze affittate insieme all’abitazione.
Pierfrancesco Barone
2025-10-06 01:49:32
Numero di risposte
: 28
Il proprietario deve pagare l'Irpef sui redditi derivanti dall'affitto, con aliquote che variano in base al suo reddito complessivo.
L'IMU (Imposta Municipale Unica) è un'imposta dovuta da chiunque possieda a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie, fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.
La cosiddetta “prima casa” è esente dall’IMU se il proprietario è residente anagrafico e dimorante abitualmente nell'immobile.
Il proprietario residente ha l’esenzione IMU per la prima casa, come sopra indicato.
L’IMU è dovuta per tutte le proprietà possedute in Italia, sia prima casa che seconda casa.
Domenico Verdi
2025-10-06 00:09:15
Numero di risposte
: 16
I proprietari di unità immobiliari che scelgono l’imposizione con la cedolare secca, devono tenere presente quanto segue.
- Il proprietario deve avvisare l’inquilino, con lettera raccomandata, della scelta della cedolare secca: in caso non lo faccia, rimane nel regime IRPEF.
- L’inquilino deve ricevere una lettera raccomandata dal padrone di casa, che lo avvisa della scelta della cedolare secca: con la cedolare l’affitto non può subire aumenti.
Sono interessati anche gli inquilini, per alcune conseguenze delle scelte dei proprietari.
La cedolare secca interessa i proprietari privati che affittano immobili a uso di abitazione, comprese le pertinenze (come il box auto) affittate insieme con l’immobile principale.
I proprietari che affittano a canone concordato potrebbero passare al canone libero, perché in generale la cedolare secca rende più conveniente il canone libero.