Quando ti possono togliere la pensione di invalidità?
Samira Marchetti
2025-10-20 11:12:17
Numero di risposte
: 23
La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui si verifichi un miglioramento delle condizioni di salute dell'assistito;
Nel caso in cui l'assistito non sia più in possesso dei requisiti necessari per percepire la pensione di invalidità;
La pensione di invalidità può essere revocata in caso di accertamento di simulazione o dissimulazione di una malattia o lesione.
Clea Pagano
2025-10-13 03:10:21
Numero di risposte
: 26
La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui lo stato di invalidità sia soggetto a visita di revisione da parte della Commissione medica dell’ASL.
Se, durante l’appuntamento di revisione, la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene confermato.
Di conseguenza, il diritto alla pensione di inabilità viene meno.
Però, se l’invalidità viene confermata, cosa accade se cambia la percentuale riconosciuta?
Se la Commissione attesta un miglioramento delle condizioni dell’interessato, viene attribuita una percentuale d’invalidità più bassa rispetto al 100%.
Tuttavia, in queste ipotesi, nonostante la pensione venga revocata, comunque si mantiene il diritto ad alcune agevolazioni in relazione alla percentuale di invalidità riconosciuta.
La pensione può essere tolta anche quando vengono meno gli altri requisiti espressamente stabiliti dall’INPS, come ad esempio il superamento dell’età di 67 anni.
Maddalena Rizzi
2025-10-13 01:35:26
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: 21
L'Istituto nazionale di previdenza è, infatti, sottoposto a un obbligo normativo che impone di verificare periodicamente la permanenza delle condizioni patologiche contenute nel verbale sanitario di accertamento dell'invalidità civile, nel presupposto di un'evoluzione nel tempo del quadro sanitario. Ne deriva che l'INPS può diminuire o revocare un'invalidità considerata definitiva laddove, all'esito di una visita straordinaria, ritenga che la situazione sia migliorata. In pratica, ciò potrebbe verificarsi se la persona ha recuperato parte o tutta la capacità di lavorare, per effetto - ad esempio - dell'innesto di una protesi innovativa che consente di lavorare anche senza un arto, o di un trapianto che permette di riacquistare la vista. La mancata presentazione alla visita di revisione comporta - è bene rammentarlo - la necessaria sospensione della prestazione e dei benefici correlati e, successivamente, la relativa revoca. Si ricorda, inoltre, che l'INPS può ridurre o cancellare l'invalidità, una volta riscontrato un effettivo miglioramento.
Cassiopea Coppola
2025-10-13 00:43:27
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: 18
Si perde il diritto a percepire l’assegno di invalidità quando: si supera il limite di età stabilito, cioè i 67 anni; si supera la soglia di reddito; si svolge un’attività lavorativa che frutta un reddito superiore a quello massimo consentito; a seguito di una visita di accertamento, emerge che non si raggiunge più la percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa che dà diritto alla prestazione. Secondo la Cassazione, però, quando viene meno quest’ultimo requisito, cioè quello sanitario, l’indebito assistenziale comporta la restituzione del trattamento ricevuto solo dalla data in cui il provvedimento è stato comunicato al diretto interessato e non prima. Al fine di conteggiare, quindi, l’eventuale cifra da restituire, farà fede il giorno in cui l’esito della visita di controllo è stato portato a conoscenza dell’utente. Con due sole eccezioni: che l’erogazione indebita sia addebitabile all’invalido civile; che non sussistano le condizioni di un legittimo affidamento.
Manuela Pellegrino
2025-10-13 00:09:55
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: 31
La pensione di invalidità può essere sospesa nei seguenti casi: decadenza dei requisiti, mancato invio della comunicazione reddituale, assenza alla visita di controllo, trasferimento all’estero.
Se vengono meno condizioni e requisiti che danno diritto a percepire la pensione di invalidità, la prestazione viene sospesa.
La pensione di invalidità può essere sospesa anche nel caso in cui i beneficiari non presentino apposita comunicazione dei redditi percepiti.
La sospensione della pensione di invalidità per mancata comunicazione dei dati reddituali prevede immediata interruzione della prestazione con azzeramento della prima rata utile.
Se il soggetto che percepisce la pensione di invalidità non si presenta alla visita di revisione la prestazione economica per l’invalidità viene sospesa dal primo giorno del mese successivo a quello della convocazione.
In caso di trasferimento all’estero, la legge prevede che le prestazioni speciali in denaro, sia assistenziali che previdenziali, non a carattere contributivo, siano erogate solo nello Stato in cui i soggetti risiedono.
Kristel Gatti
2025-10-12 23:33:27
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: 22
Gli invalidi parziali ad esempio - cioè coloro che hanno una invalidità compresa fra il 74% ed il 99% - non devono guadagnare più di 4800,38 euro all’anno anche se questo arriva da un lavoro da dipendente.
In questo caso, dunque, l’invalido perde il diritto alla pensione o, per meglio dire, all’assegno mensile di assistenza.
Quanto detto, comunque, vale solamente per gli invalidi parziali mentre non valgono assolutamente per gli invalidi civili totali o per chi ha diritto all’assegno ordinario d’invalidità.
In caso di superamento del limite di reddito - per gli invalidi civili parziali - la comunicazione all’Inps va fatta immediatamente (entro 30 giorni) tramite Caf o tramite la compilazione online del modello AP 70 mentre, in caso dubbio, è necessario presentare annualmente all’Inps una comunicazione attraverso il modulo Iclav.