Come si valuta il danno psichico?
Ethan Ferraro
2025-10-23 14:53:27
Numero di risposte
: 28
La valutazione inizia con un’attenta lettura di tutta la documentazione riferita al casoin oggetto. Successivamente si passa ad una vera e propria valutazione clinica che consiste in un’approfondita anamnesi per passare poi ai colloqui clinici e alla somministrazione di reattivi psicologici. L’anamnesi dovrebbe concentrarsi tanto sullo stato attuale del soggetto, quanto indagare il funzionamento prima dell’evento traumatico e dovrebbe indagare oltre agli aspetti del funzionamento personale del soggetto anche quelli della vita lavorativa, affettiva e sociale. A tal fine alcune recenti linee guida propongono un sistema di quantificazione che prevede l’utilizzo e la combinazione di tre diverse scale: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS): valuta 24 sintomi psicopatologici mediante una scala di gravità a 7 livelli. Global Assessment of Functioning Scale (GAF): indaga il funzionamento lavorativo e sociale della persona. Psychiatric Impairment Rating Scale (PIRS): valuta le conseguenze comportamentali dei disordini psichiatrici. Una volta ottenuto un punteggio per ciascuna delle tre scale si fa la media e il valore risultante identifica la classe di riferimento del danno psichico. Tale punteggio viene poi commutato in un valore giuridico/economico che identifica il risarcimento.
Anastasio Rossi
2025-10-15 11:14:04
Numero di risposte
: 12
La valutazione medico-legale del danno psichico rappresenta uno dei più frequenti aspetti di divergenza valutativa fra le parti.
La valutazione del danno psichico debba essere fatta solo quando il danno stesso si sia stabilizzato.
Andrà poi valutato con attenzione il “peso” delle pre-esistenze patologiche.
Altro aspetto sui cui porre l’attenzione, pur tenendo conto del diverso modo di rispondere agli eventi tra persona e persona, risulta essere la idoneità lesiva del trauma a produrre il danno psichico.
Nelle Linee guida medico legali è presente una scala di rilevanza degli eventi con apposito coefficiente di taratura del danno biologico, cui lo specialista in medicina legale può attingere per un corretto inquadramento del caso.
Non va poi dimentica la possibile simulazione, conscia o inconscia che sia, in merito alla quale esiste ampia ed esaustiva letteratura anche in ambito medico legale e che deve far parte del bagaglio tecnico del medico valutatore.
La valutazione del danno psichico è senz’altro complessa e troppo spesso gravata da eccessive divergenze valutative fra le parti.
Sarita Ferraro
2025-10-15 10:06:11
Numero di risposte
: 20
Il danno psichico e il suo risarcimento Il danno biologico di natura psichica comporta la menomazione, temporanea o permanente, di una o più funzioni psichiche e pertanto impedisce all'individuo di esprimere la propria personalità appieno. Si può parlare pertanto di un’alterazione dell’equilibrio psichico del soggetto, con l'insorgere di un vero e proprio disturbo psicopatologico, che deve essere diagnosticato da professionisti, psicologi o psichiatri forensi, per essere ricondotto all’evento lesivo che l’ha causato. Ai fini della richiesta di risarcimento, è fondamentale dimostrare il rapporto di causa-effetto tra il danno subito, ossia la condizione psicopatologica (danno psichico) e il fatto illecito.