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Cos'è la pratica di fallimento?

Abramo Sala
Abramo Sala
2025-10-25 22:18:49
Numero di risposte : 35
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Il fallimento è un istituto giuridico, regolato dalle normative del diritto commerciale, che tratta la situazione di un'impresa dissestata dal punto di vista finanziario. Il fallimento è applicato solo ai commercianti che hanno un comportamento professionalmente scorretto. Era un modo di disciplina interna della corporazione, un sistema per far rispettare i principi alla base di un sistema di valori come era quello corporativo; le sanzioni, infatti, erano di natura penale a prescindere dalla colpevolezza del fallito. Con questa procedura concorsuale, un tribunale spossessa l'imprenditore reo di insolvenza dei propri beni al fine di risarcire i creditori: in seguito alla sentenza di accertamento, viene nominato un curatore fallimentare cui spetta l'esecuzione della procedura. Sebbene la procedura possa essere evitata col concordato preventivo, oppure tentando una ristrutturazione aziendale o una richiesta di amministrazione controllata, per il codice penale italiano, gli atti compiuti dall'imprenditore e mirati a ledere l'interesse dei creditori sono configurati come reato. La materia è disciplinata dal Chapter 11 dello United States Code.
Gerardo Costa
Gerardo Costa
2025-10-25 21:27:44
Numero di risposte : 28
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È l’atto attraverso il quale viene richiesto alla Pubblica Autorità di aprire una procedura fallimentare nei confronti di un determinato imprenditore, sussistendone i requisiti soggettivi e oggettivi. I requisiti soggettivi includono che l'imprenditore sia un imprenditore commerciale non piccolo ai sensi degli articoli 1 L.F. e 2195 c.c. I requisiti oggettivi includono che l'impresa sia in stato di insolvenza ex art. 2221 c.c. e art. 5 L.F. La normativa di riferimento è il R.D. 16 marzo 1942, n. 267 e il D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 integrati dal D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169 e successive modificazioni.