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Utero in affitto o maternità surrogata: qual è la differenza?

Pericle Guerra
Pericle Guerra
2025-06-14 06:10:24
Numero di risposte: 5
Utero in affitto è il termine con cui si intende la maternità surrogata o gestazione per altri. In questo caso, una donna presta il suo utero a un’altra donna che non può portare avanti una gravidanza. La madre surrogata solitamente non fornisce ovociti alla coppia committente, ma fa solo da incubatrice. Nella madre surrogata viene impiantato un embrione formato dall’ovocita della madre committente e spermatozoo del compagno della madre committente. La maternità surrogata è anche un modo per avere un figlio per una coppia di maschi omosessuali.
Artes Verdi
Artes Verdi
2025-06-14 05:25:17
Numero di risposte: 6
La pratica di procreazione assistita per cui una donna si assume l’obbligo di provvedere alla gestazione e al parto per conto di un’altra persona o una coppia cui verrà affidato il nascituro è la gestazione per altri, che in alcuni casi viene anche chiamata maternità surrogata o in altri utero in affitto. Il termine gestazione per altri è quello più ampio, che indica tutte le forme in cui si ha una donna che porta avanti la gravidanza per conto di quelli che saranno i genitori del nascituro. Il termine maternità surrogata è sostanzialmente un sinonimo di gestazione per altri. Il termine utero in affitto viene usato come sinonimo di gestazione per altri in particolare da chi sostiene che il corpo delle donne sia sfruttato attraverso questa pratica. Ha infatti una connotazione ulteriore, che esprime nel termine «in affitto» il pensiero che il corpo della donna venga usato per trarre profitti o sfruttato economicamente. Non è inoltre un termine abbastanza largo per includere i casi in cui la gestazione viene eseguita in forma altruistica.
Asia Fontana
Asia Fontana
2025-06-14 04:08:22
Numero di risposte: 6
Nel caso dell’adozione ci sono il bimbo e il suo interesse. Nel caso della maternità surrogata conta per prima, invece, l’esigenza dei genitori intenzionali. La madre di Olivia, nel 2021, comprendendo le sue difficoltà e il dolore nel ricercare la sua storia, le ha regalato un test del DNA. Facendolo, con il supporto del marito, tra sentimenti di rabbia, sconforto e paura di essersi inventata tutto, ha avuto la conferma: “ Sono nata da utero in affitto!”. La Ministra Roccella ha rimarcato come la maternità surrogata sia “una forma contrattuale di maternità, un vero e proprio sistema commerciale che crea un nuovo paradigma: il contratto sostituisce la relazione”.
Diana Bianchi
Diana Bianchi
2025-06-14 01:01:37
Numero di risposte: 7
La scelta delle parole comporta già una presa di posizione o comunque l’espressione di un determinato universo valoriale, questo perché molte volte il significato di un lemma o di un’espressione ha un preciso significato. Al di là di qualsiasi opinione o dibattito politico è un dato di fatto che ci siano delle differenze lessicali tra l’utilizzo delle espressioni “gestazione per altri o maternità surrogata” e “utero in affitto”. Mentre i termini “gestazione per altri” o “maternità surrogata” hanno un carattere denotativo, che dunque rimane neutrale, senza connotazioni valoriali o emotive. Il termine “utero in affitto” ha una chiara valenza connotativa, riempiendo di un preciso significante le parole usate. Difatti si richiama immediatamente l’idea di una pratica di commercializzazione del corpo femminile. C’è una notevole differenza tra la maternità surrogata a scopo solidaristico, ossia la gestazione portata avanti per altre persone in virtù di legami di affetto, e il portare avanti una gravidanza a fronte di un tornaconto economico, con evidenti rischi per soggetti più deboli e meno abbienti. Anche alla luce dei principio solidaristico previsto dalla nostra Costituzione la differenza tra le due situazioni è abissale e porta con sé notevoli implicazioni.