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Che significa accettare puramente e semplicemente un'eredità?

Ivano Vitale
Ivano Vitale
2025-06-18 15:36:01
Numero di risposte : 5
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Accettazione eredità pura e semplice o con beneficio d'inventario Lo studio legale LTD presta consulenza per l’accettazione dell’eredità, anche in presenza di un coerede che non ha manifestato la volontà di accettarla o di altre circostanze. In caso di eredità non ancora accettate o nell’incertezza di chi sono gli eredi, il nostro studio si occupa di procedere alla nomina di un curatore dell’eredità giacente.
Bortolo Gallo
Bortolo Gallo
2025-06-12 17:24:00
Numero di risposte : 6
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L’imposta sulle successioni si versa con la dichiarazione di successione da presentare all’Agenzia delle Entrate. Tale adempimento, che non costituisce accettazione dell’eredità, ha valenza puramente fiscale: serve cioè all’ufficio a determinare il valore del patrimonio del defunto e quindi a liquidare la relativa imposta. L’imposta di successione è dovuta invece solo da eredi e legatari. Gli eredi pagano le imposte di successione, a prescindere dal fatto che siano eredi per testamento o senza.
Ugo Villa
Ugo Villa
2025-05-30 19:09:43
Numero di risposte : 4
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Accettare un’eredità significa assumere non solo i beni lasciati dal defunto, ma anche gli eventuali debiti. Questo può avvenire in due modi: 1. Pura e semplice, con la quale si accettano sia i beni che i debiti, rispondendo di questi ultimi anche con il proprio patrimonio personale. 2. Con beneficio d’inventario, che limita la responsabilità per i debiti ai soli beni ereditati. Secondo la Corte, il pagamento di un debito, da solo, non basta a configurare un’accettazione tacita, a meno che non sia chiaramente accompagnato da altri comportamenti che dimostrino la volontà di assumere il ruolo di erede. La Corte ha ribadito che per parlare di accettazione tacita occorre: 1. Un comportamento che sia chiaramente incompatibile con la volontà di rinunciare all’eredità. 2. Un atto che non possa essere interpretato in altro modo, se non come volontà di accettare l’eredità. Se manca un comportamento complessivo che dimostri l’intenzione di accettare, il pagamento di un debito può essere interpretato come un gesto di gestione temporanea, ad esempio per evitare problemi immediati con i creditori. È importante ricordare che la gestione di affari altrui permette al chiamato all’eredità di agire senza assumere automaticamente la qualità di erede, purché vi sia chiarezza sulle proprie intenzioni.
Danuta Greco
Danuta Greco
2025-05-30 17:33:24
Numero di risposte : 4
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L’accettazione eredità pura e semplice determina confusione tra il patrimonio del defunto e quello dell’erede, in forza della quale gli stessi diventano un unico patrimonio. L’erede, che subentra in universum ius defuncti, succede sia nell’attivo che nel passivo. Egli, pertanto, è tenuto al pagamento dei debiti del de cuius anche se superino l’attivo che gli perviene dall’eredità. L'accettazione pura e semplice può essere anche tacita e si realizza quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede. È indispensabile, però, che il chiamato sia consapevole dell’esistenza di una delazione in suo favore e abbia l’intenzione di disporre dei beni dell’eredità. Gli effetti che ne conseguono sono gli stessi dell'accettazione pura e semplice. L’accettazione espressa pura e semplice avviene mediante atto pubblico o scrittura privata con cui il chiamato all'eredità dichiara di accettarla, oppure assume il titolo di erede. L’eredità può esser accettata dal chiamato all'eredità secondo le categorie dei cosiddetti successibili previsti dall'articolo 565 codice civile per legge o testamento.
Ariel Santoro
Ariel Santoro
2025-05-30 17:25:38
Numero di risposte : 4
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L’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario e l’accettazione dell’eredità senza riserve. In presenza di parti che hanno accettato l’eredità in maniere diverse alcuni puramente e altri con beneficio di inventario, la situazione diventa complessa per quanto concerne la disposizione dei beni, inclusa la vendita di un immobile. Se hai accettato l’eredità senza riserve accettazione pura e semplice e altri la hanno accettata con beneficio di inventario, le seguenti considerazioni sono pertinenti. Separazione dei Patrimoni: Gli eredi che hanno accettato con beneficio di inventario vedranno il loro patrimonio separato dal patrimonio ereditario, fino a completamento dell’inventario e della liquidazione delle passività. Ciò significa che non può essere automaticamente disponibile per loro compromettere tutto il patrimonio ereditario, compresa la vendita di immobili, senza un’adeguata gestione dei debiti e delle formalità previste dall’inventario. Vendita dell’Immobile: Per vendere l’immobile in questa configurazione mista di accettazione, sarà necessario l’assenso di tutti gli eredi, indipendentemente dal tipo di accettazione adottato. Ciò deriva dal principio di comunione ereditaria, in cui ogni decisione inerente ai beni comuni richiede l’accordo di tutti gli interessati o, in alternativa, un provvedimento giudiziario che autorizzi la vendita. Autorizzazione Giudiziaria: In caso di conflitto o inerzia tra gli eredi, chi è interessato alla vendita dell’immobile può rivolgersi all’autorità giudiziaria per ottenere un provvedimento che ne permetta la disposizione. Ciò è particolarmente vero per gli eredi che hanno accettato con beneficio di inventario e che possono essere soggetti a restrizioni specifiche nella gestione dei beni ereditari. Dunque, l’atto di vendere un immobile ereditato con accettazioni miste richiede cautela e spesso il consenso di tutti gli eredi o, in determinate circostanze, un’autorizzazione giudiziaria. È fortemente consigliato avvalersi della consulenza di un legale per navigare al meglio le complessità legali e procedurali di tali situazioni.