Cosa si intende con frutti?

Terzo D'amico
2025-07-07 13:17:12
Numero di risposte
: 5
I frutti sono incrementi di ricchezza in termini di beni mobili procurati dal possesso di un bene mobile o immobile.
In particolare, si definiscono frutti naturali quelli ottenuti senza la collaborazione di altri soggetti, mentre sono detti frutti civili quelli che il proprietario del bene ricava dalla cessione ad altri soggetti del godimento del bene.

Elio Neri
2025-07-07 12:43:46
Numero di risposte
: 3
Nelle angiosperme, prodotto dell'ovario ingrossato, comprendente il pericarpio e i semi
Frutti carnosi, a parete carnosa e succulenta
Frutti deiscenti, che a maturità si aprono spontaneamente liberando il seme
Frutti falsi, che derivano anche da parti accessorie del fiore
Frutti indeiscenti, che non si aprono spontaneamente quando il seme è maturo
Frutti secchi, a parete di tessuto secco
Prodotto commestibile di alcune piante erbacee o arboree: un f. maturo, acerbo, dolce, aspro
Frutto proibito, la mela che Eva colse e mangiò con Adamo, contravvenendo all'ordine di Dio
Frutti di mare, molluschi, crostacei commestibili
Parto, figlio
Frutto dell'amore, del peccato, della colpa, figlio illegittimo
Prodotto, risultato di un lavoro, di un'attività
Conseguenza, effetto
Invenzione, creazione
Utile, rendita, reddito finanziario
Frutti civili, redditi derivanti come corrispettivo del godimento altrui di un bene posseduto
Frutti naturali, redditi derivanti direttamente da un bene posseduto
Mettere a frutto, investire
Dal f. si riconosce la pianta, il prodotto riflette le caratteristiche del produttore

Benedetta Basile
2025-07-07 12:29:03
Numero di risposte
: 7
Definizione di Frutto
frutto [frùt-to] s.m.
1 bot. Parte della pianta, costituita dall'ovario fecondato, che contiene i semi
2 Nell'uso comune, prodotto commestibile di alcune piante: alberi da f.; f. di stagione; in generale, qualunque prodotto della terra: i f. dei campi
frutti di mare, nome generico dei molluschi commestibili
fig. f. proibito, secondo la tradizione biblica, quello che Adamo ed Eva non avrebbero dovuto mangiare; in generale, tutto ciò che è proibito
3 Figlio, con valore eufemistico o nel registro colto
4 fig. Risultato, conseguenza, effetto: i f. di un'educazione sbagliata; quanto si ricava da un'attività: raccogliere i f. di tanti anni di lavoro
senza f., senza risultato
5 Utile economico, interesse maturato da un investimento, un impiego finanziario SIN rendita, profitto: un deposito che dà buoni f.
mettere a f. qlco., impiegare in modo proficuo, anche in senso fig.: mettere a f. la propria esperienza

Margherita Parisi
2025-07-07 12:28:07
Numero di risposte
: 6
Sono i beni prodotti da una cosa fruttifera, normalmente distinti in naturali e civili: i primi provengono direttamente dalla cosa e che si acquistano al momento della separazione dalla stessa, come i parti degli animali;
i secondi costituiscono il corrispettivo del godimento che altri abbia della cosa e si acquistano di giorno in giorno
l'esempio tipico è dato dagli interessi di cui all'art. 1282 del c.c.

Priamo Ferraro
2025-07-07 10:52:26
Numero di risposte
: 6
I frutti sono il prodotto derivante da un bene produttivo che si raccoglie periodicamente quando, però, con tale operazione si conservi e non si alteri la destinazione della cosa madre. Il codice vigente ne distingue due tipi:
naturali: sono quelli che provengono direttamente dalla cosa, vi concorra o meno l’opera dell’uomo.
civili: sono quelli che provengono indirettamente da altro bene e rappresentano il corrispettivo del godimento che altri ha su questo bene.
I frutti devono presentare il carattere della periodicità, essi si acquistano col decorso del tempo in ragione della durata del diritto.
Fructus era originariamente lo strumento fornito dalla terra per la soddisfazione del bisogno di nutrimento.
Tuttavia, poiché l’esigenza di sostentamento si realizzava non solo con i prodotti della terra ma anche con alcuni prodotti degli animali e non solo direttamente ma anche indirettamente, attraverso lo scambio dei fructus, questi ultimi divennero il mezzo per soddisfare un bisogno, assunsero, cioè, una valenza ed una funzione economica autonoma.
Vennero considerati come frutti non solo i prodotti delle piante, ma anche quelli delle miniere e degli animali.
Fructus dello schiavo erano le operae, ossia la sua attività lavorativa, generalmente misurata in giornate lavorative.
Il giureconsulto Paolo spetta il merito di avere chiaramente riferito il termine fructus non alla cosa avente semplicemente lo scopo di soddisfare un determinato bisogno, bensì alla cosa destinata a soddisfare bisogni, creando un reddito.
Da ciò derivava la conseguenza che una res poteva, di volta in volta, essere considerata o meno fructus.
Dai giuristi romani dell’età giustinianea non furono considerati fructus i redditi nascenti da una somma di danaro data in prestito, ma furono comunque fatti rientrare nella categoria i canoni derivanti da fondi rustici dati in colonia, dal noleggio delle bestie da soma e dal nolo delle navi.
Il significato del termine andò in tal modo trasformandosi, fino ad assumere quello di vantaggio o profitto.
Si distinse tra fructus naturales, ossia spontaneamente prodotti dalla natura e fructus industriales, prodotti attraverso l’intervento operativo dell’uomo.
Bartolo propose la distinzione tra fructus civiles e fructus naturales.
Inoltre, si distinse tra fructus extantes, fructus pendentes, fructus percepti e fructus separati.
Il codice napoleonico fece proprio il concetto di frutti elaborato dalla dottrina medievale, accogliendo la distinzione tra frutti naturali e industriali e tra frutti naturali e civili.
Il codice civile del 1865 eliminò ogni dubbio del passato, definendo frutti naturali quelli che provengono direttamente dalla cosa, vi concorra o meno l’industria dell’uomo e civili quelli che si ottengono per occasione dalla cosa.
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