Cosa cambia per le ASD dal 2025?

Dindo Monti
2025-07-17 11:27:02
Numero di risposte
: 11
Cosa cambia dal 01/01/2025?
Per comprendere al meglio il cambiamento previsto dal nuovo regime IVA ribadiamo due concetti fondamentali:
Attività considerate “Fuori campo IVA”
Attività considerate “in campo IVA” ma esenti
La sostanziale differenza è che le attività di cui al punti 1 non vengono considerate ai fini dell'applicazione e calcolo dell'IVA, mentre le attività di cui al punto 2 vengono considerate in campo di applicazione IVA, seppur poi in regime di esenzione dal versamento dell'imposta.
Una volta fissati questi due concetti, possiamo introdurre la principale novità attesa per il 1 Gennaio, ovvero la nuova rilevanza fiscale di attività cd. ”istituzionali”.
Infatti all'inizio del prossimo anno quelle attività che richiedevano il rilascio di una semplice ricevuta, dovranno invece essere fatturate , con l'onere poi di registrazione e presentazione dei modelli dichiarativi gravante sull'ente sportivo.
Pertanto è certo che le ASD senza partita IVA ne dovranno aprire una, poiché tutte le operazioni sia istituzionali che commerciali, ad eccezione delle sole quote associative, rientreranno in campo IVA ed andranno corredate di fattura elettronica.
Per i soggetti già dotati di partita IVA in regime di 398, sembrerebbe che gli obblighi di registrazione e dichiarazione non siano contemplati, fatti salvi per le attività commerciali come sponsorizzazioni e pubblicità.
Tuttavia la norma non manca di criticità che avrà bisogno di ulteriori chiarimenti auspicabili dall'Agenzia delle Entrate.

Marcello Barbieri
2025-07-17 10:35:36
Numero di risposte
: 12
A decorrere dal primo gennaio 2026, quindi, per gli enti del Terzo settore diventeranno operativi i criteri previsti dal Codice del Terzo settore, e in particolare entreranno in vigore i criteri dettati dall’articolo 79 per stabilire: quando una attività di interesse generale è svolta con modalità non commerciale e quando un ente, nel suo complesso, assume natura commerciale o meno.
Il nuovo regime fiscale interesserà anche le associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte anche al Runts o che hanno acquisito la qualifica di Imprese Sociali.
Rispetto all’attuale disciplina prevista dal TUIR in relazione agli enti non commerciali, si assiste, in linea di principio, a un trattamento tributario che dovrebbe risultare di maggior favore a beneficio degli enti del Terzo settore, i quali, nell’ambito delle attività di interesse generale perseguite, potranno realizzare anche un avanzo di gestione.
Gli articoli 8 e 14 del Decreto Legge 17 giugno 2025 n. 84 pubblicato sulla G.U. n. 138 del 17/06/2025 danno il “via” definitivo, dopo oltre otto anni di regime transitorio, alla fiscalità degli enti del Terzo settore e delle Imprese sociali.

Piero Pellegrino
2025-07-17 09:28:02
Numero di risposte
: 8
Cosa cambia per le ASD dal 2025?
Fino al 31 dicembre 2025 rimarrà applicabile l’articolo 4 del D.P.R. IVA 633/1972.
Questo articolo stabilisce che non si considerano attività commerciali le prestazioni rese in conformità alle finalità istituzionali, effettuate verso il pagamento di corrispettivi specifici e rivolte a: Associati; Tesserati appartenenti al medesimo organismo affiliante; Associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di una unica organizzazione locale o nazionale.
Pertanto le quote versate dai soci e di tesserati per partecipare alle attività sportive, didattiche e formative organizzate dall’associazione continueranno ad essere “fuori campo Iva” per tutto l’anno 2025.
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA, previsto ora per il 1° gennaio 2026, avrebbe comportato fin da subito per molte associazioni sportive dilettantistiche nuovi oneri significativi, tra cui: Apertura della partita IVA: obbligo esteso anche alle associazioni operanti con il solo codice fiscale; Registratore di cassa: introduzione dell’obbligo per la certificazione dei corrispettivi; Obbligo dell’emissione della fattura elettronica fatto salvo le semplificazioni previste dal regime forfetario di cui alla Legge 398/1991 che consentono l’esonero da TUTTI gli obblighi formali previsti dal titolo II del decreto IVA.
La proroga rappresenta, quindi, una notizia positiva per le associazioni e società sportive dilettantistiche, che avranno un anno in più per adeguarsi alle nuove disposizioni fiscali e organizzare al meglio le proprie attività.

Abramo Basile
2025-07-17 08:16:53
Numero di risposte
: 8
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA sarà particolarmente importante e significativo per le realtà che operano nel mondo dell’associazionismo sportivo e imporrà, come prima cosa, di dover aprire una partita IVA e gestire i conseguenti adempimenti fiscali e amministrativi.
A fronte di una riforma dall’impatto pratico importante, e con il fine di favorire il passaggio graduale al nuovo regime, il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede quindi un anno in più di tempo, in attesa della razionalizzazione della disciplina dell’imposta sul valore aggiunto per gli enti che operano nel terzo settore.
Slitta al 1° gennaio 2026 la riforma che interesserà anche le associazioni e le società sportive dilettantistiche.
Uno dei più immediati consisterà nell’obbligo per le associazioni e le società sportive dilettantistiche di dotarsi di partita IVA.
ASD e SSD dovranno quindi confrontarsi con gli obblighi correlati, primo tra tratti l’emissione della fattura elettronica, nel rispetto del termine di 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione, e di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri.
Ferma restando la possibilità di adottare il regime speciale forfettario previsto per gli enti associativi, ci sarà un anno di tempo per adeguarsi alle novità e farsi trovare pronti al debutto – salvo nuovi rinvii – della riforma IVA.

Mario Sanna
2025-07-17 07:04:01
Numero di risposte
: 7
Cosa cambia per le ASD dal 2025 è che viene abrogato, a decorrere dal 1° gennaio 2026, l’art. 25 della legge 13 maggio 1999, n. 133. La norma, largamente utilizzata dalle associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e dalle società sportive dilettantistiche (SSD) che hanno optato per il regime forfetario ex legge 398/1991, subisce quindi modifiche importanti per il settore.
Aspetti positivi:
Viene meno una regola particolarmente rigida per il settore: il limite ai pagamenti in contanti, che risultava più severo di quello previsto dalla normativa antiriciclaggio generale.
Aspetti negativi:
Viene eliminata la possibilità di detassare i proventi di due eventi all’anno, un’agevolazione storica e rilevante per molte realtà sportive.
Il mondo delle associazioni sportive dilettantistiche in regime 398/1991 dovrà prepararsi a questi cambiamenti, in vigore dal 1° gennaio 2026.
Si resta in attesa di possibili interventi correttivi o chiarimenti normativi.
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