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Quali sono le novità per le ASD nel 2025?

Silvia Valentini
Silvia Valentini
2025-07-28 04:08:43
Numero di risposte : 22
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Con l’entrata in vigore del decreto legislativo n.33/2025 sono state introdotte importanti novità che riguardano il mondo dello sport dilettantistico, in particolare per le A.S.D. e S.S.D. che hanno optato per il regime di cui alla legge n.398/1991. Il decreto ha abrogato alcune norme storiche che da oltre vent’anni regolavano aspetti fiscali e di tracciabilità per i sodalizi sportivi. In particolare, le norme abrogate sono: – articolo 25, comma 3, Legge n.133/1999, che prevedeva la possibilità di beneficiare della detassazione dei proventi derivanti da attività connesse agli scopi istituzionali, fino a due eventi all’anno, con un limite di € 51.645,00. L’abrogazione di queste disposizioni ha un doppio effetto: – positivo, da un lato, perché elimina una norma molto temuta dalle A.S.D. e S.S.D. in ‘regime 398/1991’, ovvero il limite ai pagamenti in contanti, che era più restrittivo rispetto alle regole antiriciclaggio ordinarie e che, in caso di violazione, comportava sanzioni amministrative da € 250,00 a € 2.000,00. – negativo, dall’altro lato, perché si perde la possibilità di detassare i proventi nel limite di massimo € 51.645,00 e due eventi all’anno, misura di grande vantaggio e molto consolidata nella prassi delle realtà sportive dilettantistiche. Il decreto legislativo in esame non sembra prevedere norme sostitutive alle disposizioni abrogate, il che significa che si tratta di una vero e proprio stravolgimento di regole in vigore da oltre vent’anni e, quindi, consolidate. È, pertanto, fondamentale monitorare attentamente eventuali interventi correttivi o interpretativi che potrebbero essere introdotti nei prossimi mesi, soprattutto considerando le possibili ripercussioni pratiche di queste modifiche per i sodalizi sportivi. Tali modifiche sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale il 26 marzo 2025 ed entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026. COSA CAMBIA DAL 1 GENNAIO 2026?
Silvano Milani
Silvano Milani
2025-07-20 13:37:45
Numero di risposte : 10
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Si tratta in particolare: dell’art. 3, comma 5, che proroga al 1° gennaio 2026 il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi, in luogo del regime di esclusione. L’art. 3 del decreto, oltre a rinviare al 1° gennaio 2026 l’entrata in vigore delle disposizioni relative all’applicazione dell’esenzione Iva agli enti sportivi dilettantistici, posticipa anche la soppressione delle disposizioni relative all’esclusione Iva contenute nell’art. 4, quarto comma, del DPR 633/72. In sostanza, fino al 31.12.2025, per le ASD, ma anche per le SSD in virtù dei chiarimenti forniti con l’art. 3 del DL 113/2024, rimane applicabile la suddetta norma, per la quale non si considerano svolte nell’esercizio di attività commerciali le prestazioni rese in conformità alle finalità istituzionali verso pagamento di corrispettivi specifici, se svolte nei confronti di associati, associazioni o tesserati, che per legge, regolamento o statuto, appartengono al medesimo organismo affiliante. Le predette prestazioni rimangono, quindi, fino a tutto il 2025, fuori dal campo di applicazione Iva, per cui le ASD che non svolgono altre attività commerciali potranno rinviare l’apertura della partita Iva al 1° gennaio 2026.
Trevis Rossetti
Trevis Rossetti
2025-07-10 16:11:00
Numero di risposte : 16
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Dal 1° gennaio 2025, le associazioni sportive dilettantistiche dovranno affrontare una serie di importanti adempimenti e novità legislative per rimanere conformi alla normativa vigente. Con l’entrata in vigore del nuovo regime IVA per gli enti non profit, le ASD dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni fiscali che prevedono l’applicazione dell’IVA sui corrispettivi specifici per corsi e lezioni sportive, richiedendo un aggiornamento delle procedure contabili e fiscali. La gestione dei lavoratori sportivi ha subito modifiche significative con l’introduzione di nuove categorie di lavoratori: volontari; lavoratori generici; lavoratori sportivi. Le ASD devono adeguarsi alle nuove norme di inquadramento e retribuzione, beneficiando di specifiche agevolazioni fiscali per garantire una corretta gestione del personale. Dal 2025, le ASD potranno esercitare attività secondarie rispetto alle attività istituzionali, purché siano previste nello statuto. Queste attività, come sponsorizzazioni e gestione di impianti sportivi, devono avere un carattere secondario e strumentale, rispettando i limiti e criteri definiti dalla legge. Le ASD potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali della Legge 398/1991, che prevede semplificazioni contabili e una tassazione forfettaria sui proventi commerciali, adeguando le proprie procedure fiscali in base alle nuove disposizioni.