Quali sono le novità per le ASD nel 2025?

Ingrid Battaglia
2025-08-07 18:11:51
Numero di risposte
: 14
Dal 1° gennaio 2025 le cessioni di beni e prestazioni di servizi da parte di enti associativi non sarebbero più escluse dall'IVA, ma sarebbero state soggette a esenzione IVA, con nuovi adempimenti fiscali. Il Milleproroghe 2025 ha rinviato questa riforma, posticipando l'entrata in vigore delle nuove disposizioni al 10 gennaio 2026. Gli enti beneficiari dell'esenzione IVA, tra cui le ASD, continueranno a operare sotto il regime attuale fino alla nuova scadenza.
Con l'approvazione del Decreto Milleproroghe 2025, il governo ha dato tempo agli enti del Terzo Settore di adeguarsi al nuovo sistema fiscale, evitando problematiche burocratiche e fiscali per il momento.
La proroga, però, fa slittare il termine, permettendo alle associazioni di continuare ad operare senza gli adempimenti IVA fino al 10 gennaio 2026.
Il rinvio della riforma fiscale permette loro di continuare a operare senza ulteriori oneri, sostenendo così l’accessibilità e la continuità delle attività sportive locali, senza gravare sugli aspetti burocratici e fiscali.

Roberta Farina
2025-08-06 11:32:03
Numero di risposte
: 22
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA sarà particolarmente importante e significativo per le realtà che operano nel mondo dell’associazionismo sportivo e imporrà, come prima cosa, di dover aprire una partita IVA e gestire i conseguenti adempimenti fiscali e amministrativi.
Vale la pena ricordare che il focus delle novità rinviate è contenuto nel decreto legge n. 146/2021, che modifica gli articoli 4 e 10 del DPR n. 633/1972 i quali disciplinano rispettivamente le operazioni fuori campo IVA e le operazioni esenti.
A partire dal 1° gennaio 2026 sarà eliminato dall’articolo 4 il riferimento alle prestazioni sportive rese nei confronti di soci e tesserati dalle operazioni fuori campo IVA, con l’inserimento tra le operazioni esenti delle “prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica rese da associazioni sportive dilettantistiche alle persone che esercitano lo sport“.
La novità è quindi duplice e, con il fine di adeguare la normativa interna alle indicazioni comunitarie, oltre a prevedere il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione, estende l’applicazione delle misure agevolative a tutte le persone che praticano lo sport, e non solo a soci e tesserati di ASD e SSD.
Vale la pena ricordare che continueranno ad applicarsi fino alla fine dell’anno in corso le norme introdotte con il decreto legge n. 113/2024 e in particolare dall’articolo 3, il quale dispone che fino alla data di debutto della riforma, si potranno considerare come fuori campo IVA tutte le operazioni per le quali è previsto il passaggio al regime di esenzione, cioè: “le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell’educazione fisica rese da associazioni sportive dilettantistiche alle persone che esercitano lo sport o l’educazione fisica ovvero nei confronti di associazioni che svolgono le medesime attivita’ e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, nonche’ dei rispettivi soci, associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali.”
Uno dei più immediati consisterà nell’obbligo per le associazioni e le società sportive dilettantistiche di dotarsi di partita IVA.
ASD e SSD dovranno quindi confrontarsi con gli obblighi correlati, primo tra tratti l’emissione della fattura elettronica, nel rispetto del termine di 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione, e di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri.
In ambedue i casi, per una gestione ottimale degli adempimenti, diventa fondamentale dotarsi di software e programmi che permettono di ottimizzare il flusso di invio dei dati e gli adempimenti conseguenti, tra cui l’invio della dichiarazione annuale o ancora la trasmissione delle comunicazioni trimestrali, ma anche la conservazione a norma.
Ferma restando la possibilità di adottare il regime speciale forfettario previsto per gli enti associativi, ci sarà un anno di tempo per adeguarsi alle novità e farsi trovare pronti al debutto – salvo nuovi rinvii – della riforma IVA.
Il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede quindi un anno in più di tempo, in attesa della razionalizzazione della disciplina dell’imposta sul valore aggiunto per gli enti che operano nel terzo settore.
Un ulteriore anno di tempo per adeguarsi alla nuova normativa IVA.
Slitta al 1° gennaio 2026 la riforma che interesserà anche le associazioni e le società sportive dilettantistiche.
La novità è stata ufficializzata a ridosso della fine dell’anno, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre del decreto Milleproroghe n. 202/2024.
Al pari degli enti del Terzo Settore quindi, anche ASD e SSD continueranno ad operare per tutto il 2025 nel regime di esclusione dall’IVA, con il conseguente venir meno dell’obbligo di adeguarsi (almeno per il momento) alle novità che incideranno sulla gestione dal punto di vista fiscale dell’attività svolta.

Silvia Valentini
2025-07-28 04:08:43
Numero di risposte
: 30
Con l’entrata in vigore del decreto legislativo n.33/2025 sono state introdotte importanti novità che riguardano il mondo dello sport dilettantistico, in particolare per le A.S.D. e S.S.D. che hanno optato per il regime di cui alla legge n.398/1991.
Il decreto ha abrogato alcune norme storiche che da oltre vent’anni regolavano aspetti fiscali e di tracciabilità per i sodalizi sportivi.
In particolare, le norme abrogate sono: – articolo 25, comma 3, Legge n.133/1999, che prevedeva la possibilità di beneficiare della detassazione dei proventi derivanti da attività connesse agli scopi istituzionali, fino a due eventi all’anno, con un limite di € 51.645,00.
L’abrogazione di queste disposizioni ha un doppio effetto: – positivo, da un lato, perché elimina una norma molto temuta dalle A.S.D. e S.S.D. in ‘regime 398/1991’, ovvero il limite ai pagamenti in contanti, che era più restrittivo rispetto alle regole antiriciclaggio ordinarie e che, in caso di violazione, comportava sanzioni amministrative da € 250,00 a € 2.000,00.
– negativo, dall’altro lato, perché si perde la possibilità di detassare i proventi nel limite di massimo € 51.645,00 e due eventi all’anno, misura di grande vantaggio e molto consolidata nella prassi delle realtà sportive dilettantistiche.
Il decreto legislativo in esame non sembra prevedere norme sostitutive alle disposizioni abrogate, il che significa che si tratta di una vero e proprio stravolgimento di regole in vigore da oltre vent’anni e, quindi, consolidate.
È, pertanto, fondamentale monitorare attentamente eventuali interventi correttivi o interpretativi che potrebbero essere introdotti nei prossimi mesi, soprattutto considerando le possibili ripercussioni pratiche di queste modifiche per i sodalizi sportivi.
Tali modifiche sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale il 26 marzo 2025 ed entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026.
COSA CAMBIA DAL 1 GENNAIO 2026?

Silvano Milani
2025-07-20 13:37:45
Numero di risposte
: 18
Si tratta in particolare: dell’art. 3, comma 5, che proroga al 1° gennaio 2026 il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi, in luogo del regime di esclusione.
L’art. 3 del decreto, oltre a rinviare al 1° gennaio 2026 l’entrata in vigore delle disposizioni relative all’applicazione dell’esenzione Iva agli enti sportivi dilettantistici, posticipa anche la soppressione delle disposizioni relative all’esclusione Iva contenute nell’art. 4, quarto comma, del DPR 633/72.
In sostanza, fino al 31.12.2025, per le ASD, ma anche per le SSD in virtù dei chiarimenti forniti con l’art. 3 del DL 113/2024, rimane applicabile la suddetta norma, per la quale non si considerano svolte nell’esercizio di attività commerciali le prestazioni rese in conformità alle finalità istituzionali verso pagamento di corrispettivi specifici, se svolte nei confronti di associati, associazioni o tesserati, che per legge, regolamento o statuto, appartengono al medesimo organismo affiliante.
Le predette prestazioni rimangono, quindi, fino a tutto il 2025, fuori dal campo di applicazione Iva, per cui le ASD che non svolgono altre attività commerciali potranno rinviare l’apertura della partita Iva al 1° gennaio 2026.

Trevis Rossetti
2025-07-10 16:11:00
Numero di risposte
: 23
Dal 1° gennaio 2025, le associazioni sportive dilettantistiche dovranno affrontare una serie di importanti adempimenti e novità legislative per rimanere conformi alla normativa vigente.
Con l’entrata in vigore del nuovo regime IVA per gli enti non profit, le ASD dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni fiscali che prevedono l’applicazione dell’IVA sui corrispettivi specifici per corsi e lezioni sportive, richiedendo un aggiornamento delle procedure contabili e fiscali.
La gestione dei lavoratori sportivi ha subito modifiche significative con l’introduzione di nuove categorie di lavoratori: volontari; lavoratori generici; lavoratori sportivi.
Le ASD devono adeguarsi alle nuove norme di inquadramento e retribuzione, beneficiando di specifiche agevolazioni fiscali per garantire una corretta gestione del personale.
Dal 2025, le ASD potranno esercitare attività secondarie rispetto alle attività istituzionali, purché siano previste nello statuto.
Queste attività, come sponsorizzazioni e gestione di impianti sportivi, devono avere un carattere secondario e strumentale, rispettando i limiti e criteri definiti dalla legge.
Le ASD potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali della Legge 398/1991, che prevede semplificazioni contabili e una tassazione forfettaria sui proventi commerciali, adeguando le proprie procedure fiscali in base alle nuove disposizioni.