Cosa cambia per le ASD dal 2026?

Soriana Morelli
2025-08-02 12:30:03
Numero di risposte
: 13
La riforma fiscale ETS segna un cambio di rotta importante per lo sport dilettantistico. Con la comfort letter del 7 marzo 2025, la Commissione Europea ha dichiarato pienamente compatibili con le regole sugli aiuti di Stato le disposizioni fiscali contenute nel Codice del Terzo Settore. La riforma coinvolge l’intero comparto non profit, con rilevanti ricadute anche sullo sport dilettantistico. Le nuove regole fiscali del CTS non si applicheranno nel 2025 agli enti con esercizio coincidente con l’anno solare, per questi l’entrata in vigore è rinviata al 2026. La riforma fiscale ETS comporta la disapplicazione della L. 398/1991 per gli enti iscritti al RUNTS. Continuerà invece ad applicarsi alle associazioni che restano fuori dal Registro. Il regime ex art. 86 CTS sostituisce, per le ODV e APS, la L. 398/1991. Dal 2026, le operazioni istituzionali verso soci e tesserati non saranno più fuori campo IVA, ma vi rientreranno in regime di esenzione.

Antonia Marchetti
2025-07-28 05:36:39
Numero di risposte
: 18
Cosa cambia per le ASD dal 2026?
Viene meno una regola particolarmente rigida per il settore: il limite ai pagamenti in contanti, che risultava più severo di quello previsto dalla normativa antiriciclaggio generale.
Viene eliminata la possibilità di detassare i proventi di due eventi all’anno, un’agevolazione storica e rilevante per molte realtà sportive.
Il mondo delle associazioni sportive dilettantistiche in regime 398/1991 dovrà prepararsi a questi cambiamenti, in vigore dal 1° gennaio 2026.
Si resta in attesa di possibili interventi correttivi o chiarimenti normativi.

Anastasio Rossi
2025-07-22 05:58:37
Numero di risposte
: 6
A partire dal 1° gennaio 2026, il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA segnerà un cambiamento significativo per le ASD e SSD.
Dal 1° gennaio 2026, oltre alla nuova esenzione IVA, scatteranno nuovi obblighi di fatturazione elettronica e certificazione dei corrispettivi.
Tutte le ASD e SSD dovranno emettere fattura per i servizi connessi alla pratica sportiva, comprese le lezioni di tennis e padel, l’uso degli impianti e la partecipazione a tornei.
Le fatture dovranno essere elettroniche e riportare il riferimento all’art. 10 del DPR 633/72.
Le ASD e SSD che svolgono anche attività commerciali, come sponsorizzazioni o affitti di campi a non soci, dovranno effettuare le liquidazioni periodiche IVA e presentare la dichiarazione IVA annuale, a meno che operino sotto il regime 398/91, che prevede specifiche esenzioni.
Un aspetto importante riguarda la certificazione delle spese sportive per la detrazione fiscale dei minori.
Abbiamo ancora un anno di tempo per prepararci al cambiamento, adeguare i sistemi contabili e gestionali e valutare l’impatto della riforma sulle singole associazioni sportive.

Liliana Morelli
2025-07-16 21:19:39
Numero di risposte
: 12
Cosa cambia per le ASD dal 2026?
Nei 20 articoli del provvedimento, di particolare interesse per gli enti sportivi dilettantistici è l’art. 3 che stabilisce l’entrata in vigore del nuovo regime di esenzione Iva per le operazioni realizzate dagli enti associativi al 1° gennaio 2026 anziché al 1 gennaio 2025.
Fino al 31 dicembre 2025 rimarrà applicabile l’articolo 4 del D.P.R. IVA 633/1972.
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA, previsto ora per il 1° gennaio 2026, avrebbe comportato fin da subito per molte associazioni sportive dilettantistiche nuovi oneri significativi, tra cui:
Apertura della partita IVA: obbligo esteso anche alle associazioni operanti con il solo codice fiscale;
Registratore di cassa: introduzione dell’obbligo per la certificazione dei corrispettivi;
Obbligo dell’emissione della fattura elettronica fatto salvo le semplificazioni previste dal regime forfetario di cui alla Legge 398/1991 che consentono l’esonero da TUTTI gli obblighi formali previsti dal titolo II del decreto IVA (fatturazione, certificazione dei corrispettivi, registrazione, dichiarazione), fatta eccezione per la fatturazione relativa alle attività di sponsorizzazione e pubblicità, che resta obbligatoria.
La proroga rappresenta, quindi, una notizia positiva per le associazioni e società sportive dilettantistiche, che avranno un anno in più per adeguarsi alle nuove disposizioni fiscali e organizzare al meglio le proprie attività.

Guido Mancini
2025-07-04 06:51:46
Numero di risposte
: 13
Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA sarà particolarmente importante e significativo per le realtà che operano nel mondo dell’associazionismo sportivo e imporrà, come prima cosa, di dover aprire una partita IVA e gestire i conseguenti adempimenti fiscali e amministrativi.
A fronte di una riforma dall’impatto pratico importante, e con il fine di favorire il passaggio graduale al nuovo regime, il Decreto Milleproroghe n. 202/2024 prevede quindi un anno in più di tempo, in attesa della razionalizzazione della disciplina dell’imposta sul valore aggiunto per gli enti che operano nel terzo settore.
Uno dei più immediati consisterà nell’obbligo per le associazioni e le società sportive dilettantistiche di dotarsi di partita IVA.
ASD e SSD dovranno quindi confrontarsi con gli obblighi correlati, primo tra tratti l’emissione della fattura elettronica, nel rispetto del termine di 12 giorni dalla data di effettuazione dell’operazione, e di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri.
Ferma restando la possibilità di adottare il regime speciale forfettario previsto per gli enti associativi, ci sarà un anno di tempo per adeguarsi alle novità e farsi trovare pronti al debutto – salvo nuovi rinvii – della riforma IVA.
Slitta al 1° gennaio 2026 la riforma che interesserà anche le associazioni e le società sportive dilettantistiche.
La novità è quindi duplice e, con il fine di adeguare la normativa interna alle indicazioni comunitarie, oltre a prevedere il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione, estende l’applicazione delle misure agevolative a tutte le persone che praticano lo sport, e non solo a soci e tesserati di ASD e SSD.
In ambedue i casi, per una gestione ottimale degli adempimenti, diventa fondamentale dotarsi di software e programmi che permettono di ottimizzare il flusso di invio dei dati e gli adempimenti conseguenti, tra cui l’invio della dichiarazione annuale o ancora la trasmissione delle comunicazioni trimestrali, ma anche la conservazione a norma.

Elio Marino
2025-07-04 06:08:29
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: 14
A decorrere dal primo gennaio 2026, quindi, per gli enti del Terzo settore diventeranno operativi i criteri previsti dal Codice del Terzo settore, e in particolare entreranno in vigore i criteri dettati dall’articolo 79 per stabilire: quando una attività di interesse generale è svolta con modalità non commerciale e quando un ente, nel suo complesso, assume natura commerciale o meno. Rispetto all’attuale disciplina prevista dal TUIR in relazione agli enti non commerciali, si assiste, in linea di principio, a un trattamento tributario che dovrebbe risultare di maggior favore a beneficio degli enti del Terzo settore, i quali, nell’ambito delle attività di interesse generale perseguite, potranno realizzare anche un avanzo di gestione. Il nuovo regime fiscale interesserà anche le associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte anche al Runts o che hanno acquisito la qualifica di Imprese Sociali.