Come funziona la tassazione per i contratti di affitto transitorio?

Rosalba Sanna
2025-07-26 05:48:37
Numero di risposte
: 14
Per quanto riguarda la tassazione dei contratti di affitto transitorio, è prevista la cedolare secca, ovvero il pagamento di un’unica imposta sostitutiva pari al 21% del canone annuo.
In alcuni casi, il contratto di affitto transitorio tasse può prevedere un’imposta ancora più bassa, pari al 10% del canone.
Ciò avviene quando il contratto di affitto transitorio cedolare secca viene stipulato nei Comuni che hanno limitate disponibilità abitative o nei Comuni maggiormente popolati.
Quando si stipula un contratto di questo tipo, non è possibile accedere a nessun tipo di detrazione fiscale.
La registrazione di un contratto di affitto transitorio prevede il pagamento di un’unica imposta, dovuta con un minimo di 67,00 euro all’atto di registrazione e ogni anno al rinnovo del contratto.

Dino Sorrentino
2025-07-26 03:37:18
Numero di risposte
: 18
Per concludere questa panoramica dei vantaggi di questo tipo contrattuale è doveroso infine citare la possibilità da parte del locatore di usufruire del regime di “cedolare secca” che consente di beneficiare di una tassazione ridotta.
Il canone d’affitto mensile è liberamente stabilito dal locatore in accordo con l’inquilino e viene ufficializzato con la firma di un contratto da depositare all’Agenzia delle Entrate.
Un affitto di durata inferiore ai trenta giorni rientra a tutti gli effetti nella tipologia di affitto breve senza obbligo di registrazione all’Agenzia delle Entrate, e solitamente ha ragioni di tipo turistico-vacanziero.
Apriamo una parentesi sulla durata del contratto e il canone d’affitto mensile: alcune specifiche zone ad alta densità abitativa prevedono dei criteri che determinano precisi valori su cui determinare il costo del canone mensile.
Tra queste, solitamente rientrano i capoluoghi di provincia.
Leggi anche – Rendita catastale: cos’è e come si calcola?
Il dettaglio dei requisiti è disciplinato dalla Legge 431/98.

Erminia Bruno
2025-07-26 02:12:36
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: 12
La cedolare secca può essere un’opzione agevole sia per i proprietari di diritto dell’immobile, sia per chi, per usufrutto, ne detiene il reale godimento. Stipulare un contratto transitorio con cedolare secca significa non pagare imposta di registro e imposta di bollo, contrariamente a quanto succede nelle registrazioni di contratti di locazione ordinari. In aggiunta a questa agevolazione, c’è quella più importante che consiste nel pagare una imposta sostitutiva al posto di pagare l’Irpef sul reddito derivante dalla locazione. Puoi scegliere la cedolare secca al momento della registrazione del contratto o negli anni successivi, tenendo conto del fatto che durante la durata dell’opzione rinunci implicitamente all’aggiornamento del canone di locazione. L’imposta sostitutiva è pari al 21% del canone annuo se a canone libero stabilito dalle due parti, o al 10% del canone annuo se a canone concordato. Il pagamento ricalca le stesse scadenze dei versamenti Irpef, limitando così al massimo le possibilità di errore. Sono incluse le città con carenza di disponibilità abitativa. Un’eventuale proroga del contratto con cedolare secca deve essere richiesta entro 30 giorni dalla scadenza del contratto.
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