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Quali sono le condizioni per lo sfratto per abuso edilizio?

Nicoletta D'angelo
Nicoletta D'angelo
2025-07-26 04:40:55
Numero di risposte : 16
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Il principio generale vuole che il canone d’affitto sia il corrispettivo, dovuto dall’inquilino, per la disponibilità materiale dell’immobile. Esso non va corrisposto solo quando l’appartamento non è concretamente vivibile. Secondo la sentenza che si è citata in apertura, il mancato rispetto delle norme in tema di permesso di costruire non possono inficiare la validità della locazione. In buona sostanza, il contratto di locazione resta ugualmente valido nonostante l’eventuale condizione di abuso edilizio dell’immobile locato. Dunque, è possibile lo sfratto dall’immobile abusivo, ma sempre a condizione che il contratto di locazione sia stato regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate. Un contratto “in nero”, infatti, non consente la possibilità di ricorrere alla procedura più rapida dello sfratto per morosità, ma richiede un’azione ordinaria. Il carattere abusivo di una costruzione, concretandosi in un’illiceità dell’opera, può costituire fonte della responsabilità dell’autore nei confronti dello Stato, ma non comporta l’invalidità del contratto di locazione stipulato tra privati. Se l’abuso edilizio è commesso dall’inquilino, tale comportamento è causa di recesso dal contratto di locazione. Il locatore può quindi mandare via l’inquilino a causa del comportamento illecito tenuto. Nello stesso tempo, il locatore non risponde dell’abuso edilizio realizzato dal conduttore sul proprio immobile in quanto estraneo all’illecito.