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Come funziona l'assegno di accompagno per gli anziani?

Joseph Cattaneo
Joseph Cattaneo
2025-08-24 20:39:40
Numero di risposte : 17
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L’indennità di accompagnamento è una prestazione di assistenza. L’assegno di accompagnamento è, dunque, una prestazione di assistenza: in particolare, nel 2018 l’assegno ammonta a € 515,43 per mese, riconosciuti dall’Inps indipendentemente dal reddito del richiedente, spetta per 12 mensilità ed è esente da Irpef, cioè non è tassato e non va dichiarato in denuncia dei redditi né concorre alla determinazione del requisito reddituale previsto per l’attribuzione di altre prestazioni sociali o assistenziali erogate dallo stato. Il diritto all’accompagnamento presuppone un’invalidità totale, ossia del 100%, e si ottiene se l’interessato non è autosufficiente. La persona si reputa non autosufficiente quando necessita di un accompagnatore per camminare, o di assistenza per compiere gli atti quotidiani della vita. Occorre il certificato scritto dal medico curante che attesta che l’anziano possiede una determinata percentuale di riduzione della capacità lavorativa. Per ottenere l’accompagnamento, come anticipato, è necessario essere riconosciuti invalidi al 100%. Inoltre, per il diritto all’accompagnamento, il medico deve anche scrivere, nel certificato, che l’anziano non sia nelle condizioni di muoversi senza l’aiuto di un accompagnatore e allo stesso tempo non è capace di provvedere alle azioni minime indispensabili della vita quotidiana senza un’assistenza continua. Ci sono due modi: dopo che il medico ha inviato all’Inps il certificato, lo stesso deve rilasciare un’attestazione con il numero di protocollo. Per inviare la domanda all’Inps, l’interessato deve essere in possesso del “codice pin dispositivo”, o dell’ “identità unica SPID” per l’accesso ai servizi online dell’INPS. Altrimenti si può sempre inviare la domanda attraverso un patronato, senza bisogno del pin o dello SPID. Nella domanda bisogna inserire queste informazioni: dati personali: indirizzo, numeri di telefono, email, eventuale domicilio per l’invio delle comunicazioni eventuale indicazione di un nominativo e di un’utenza telefonica di una seconda persona, per contatti numero del certificato rilasciato dal medico curante condizione per la quale si richiede il riconoscimento dei requisiti sanitari: sordo civile cieco civile invalido civile portatore di handicap collocamento mirato l’Asl territorialmente competente eventuali giornate da escludere per fissare l’accertamento A questo punto bisogna attendere la visita dell’apposita commissione medica dell’Asl, che si conclude con un verbale, nel quale possono essere riconosciute o meno la condizione d’invalidità, di handicap, di non autosufficienza, o ulteriori condizioni. Se il richiedente ha diritto ai benefici previsti per legge, per ricevere l’indennità, bisogna però trasmettere all’Inps i dati socio-economici e reddituali necessari – altrimenti l’INPS non può concedere le prestazioni. Comunque è sempre possibile ricorrere ad un patronato per effettuare questa operazione. L’indennità di accompagnamento non spetta invece a coloro che: sono ricoverati gratuitamente in istituto per un periodo superiore a 30 giorni; percepiscono un’analoga indennità per invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio.
Tosca Conte
Tosca Conte
2025-08-20 14:50:59
Numero di risposte : 16
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L'assegno di accompagno è un assegno integrativo alla pensione dell'anziano, di circa 470,00 euro mensili, quando questi presenti un deterioramento della propria vita fino a "non essere più in grado di compiere i gesti quotidiani". La commissione medica, dopo la visita della persona e la visione della documentazione medica, redige un verbale su cui verrà indicata la percentuale di invalidità. Solo il 100% di invalidità, anche per quanto riguarda l'assegno d'accompagno, può dare diritto all'assegno di accompagno. La procedura per la richiesta dell'assegno di accompagno prevede che la domanda venga fatta tramite "medici di base abilitati" che la inviano per via telematica all'INPS. Il richiedente può seguire due strade: recarsi presso un CAF, un Patronato o Associazioni Nazionali di categoria dei disabili, oppure procedere in maniera autonoma. Nel caso in cui si scelga di procedere con CAF, Patronati e Associazioni, il richiedente presenterà a loro il certificato medico affinché questi provvedano ad inviarlo on line all'INPS insieme alla domanda. Una volta terminato tutto l'iter, si deve attendere l'appuntamento da parte dell'INPS per la visita presso la Commissione della ASL. L'assegno di accompagno non produce reddito ai sensi della dichiarazione dei redditi ed è indipendente dal censo, verrà pertanto elargito in cifra fissa, di circa 470 euro.
Quasimodo Marini
Quasimodo Marini
2025-08-11 21:31:13
Numero di risposte : 16
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Chi ha diritto all’accompagnamento anziani? La richiesta può essere fatta da tutti coloro che hanno un’età minima di 67 anni, ma non basta l’età anagrafica per ottenere l’accompagnamento anziani. In questo caso è fondamentale avere un’invalidità al 100% riconosciuta in modo permanente dall’INPS, ente nazionale di previdenza sociale. Si tratta quindi di un beneficio che va a favore di chi ha difficoltà a compiere le attività quotidiane e necessita di costante assistenza. Per ottenere l’accompagnamento anziani è importante avere un certificato di invalidità al 100% rilasciato dall’INPS. Successivamente il patronato correda questo documento con la dichiarazione dei redditi del richiedente e l’ASL di riferimento contatta il cittadino per la visita medica che ne certifichi il grado di invalidità. Se la procedura di richiesta va a buon fine l’anziano riceve la somma dal mese successivo al recepimento del verbale. Nel dettaglio si tratta di un sussidio di importo pari a 530,27€ mensili per un totale di 12 mensilità annue e che a differenza dell’indennità di invalidità civile non prevede la tredicesima. In ogni caso in Italia le persone invalide hanno diritti ad un assegno di mantenimento che permette loro di vivere in modo adeguato e coprire le spese per un eventuale servizio di badante.
Damiano Fiore
Damiano Fiore
2025-08-07 23:16:47
Numero di risposte : 12
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La legge delega prevede, in via e progressiva l’introduzione di una prestazione universale pensato per gli invalidi anziani, che assorbirà i precedenti sussidi e andrà quindi in sostituzione di quella che ora è conosciuta come indennità di accompagnamento e delle prestazioni connesse. Le persone anziane non autosufficienti potranno scegliere se riceverla come indennità in denaro graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale oppure sotto forma di servizi alla persona. In via sperimentale dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, è dunque istituita una prestazione per over 80 non autosufficienti con un livello di bisogno assistenziale gravissimo e un ISEE sotto 6.000 euro. L’importo della prestazione prevede una quota fissa che corrisponde all’indennità di accompagno ad oggi pari a 531,76 euro a cui si somma una quota integrativa definita “assegno di assistenza“, pari ad € 850,00 In tutto si potrà arrivare a 1.380 euro euro al mese. La quota integrativa si potrà usare per pagare il lavoro di cura e assistenza svolto da colf e badanti, ma anche l’acquisto di servizi forniti da imprese qualificate. I requisiti per ottenerla sono i seguenti: età anagrafica di almeno 80 anni; livello di bisogno assistenziale gravissimo, definito dall’INPS sulla base di determinati indicatori; ISEE per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a euro 6.000.
Sabino Marino
Sabino Marino
2025-07-26 14:58:53
Numero di risposte : 14
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L’indennità viene erogata al “solo titolo della minorazione” cioè a prescindere dal requisito reddituale, personale, coniugale o familiare dell’avente diritto. I requisiti vengono accertati da una Commissione operante presso ogni Asl. Il verbale emesso viene poi verificato dall’Inps che può o meno convalidarlo per poi procedere anche ad un’ulteriore visita. Questo l’iter: richiedere la visita di accertamento (o aggravamento) dell’invalidità civile, quindi sia alla nascita che al momento dell’insorgere della disabilità; dopo aver ottenuto il certificato introduttivo dal proprio medico di famiglia si presenta telematicamente la domanda all’Inps; l’assegno viene corrisposto, in presenza dei requisiti sanitari, dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda amministrativa. Sono esclusi dal diritto all’indennità di accompagnamento gli invalidi ricoverati gratuitamente in istituto di degenza, o per fini riabilitativi; il day hospital non è invece considerato ricovero è pertanto non influisce sull’erogazione dell’indennità di accompagnamento. Si ricorda che secondo la legge, per ricovero gratuito deve intendersi quello con retta o mantenimento a totale carico di un Ente pubblico. Di conseguenza l’indennità compete anche quando il contributo della Pubblica Amministrazione copra soltanto una parte della retta di ricovero.