Quanto viene pagato un morto sul lavoro?

Gerlando Fiore
2025-08-19 20:46:15
Numero di risposte
: 13
La rendita ai superstiti è calcolata dal 1 gennaio 2014 non più sulla retribuzione annua effettiva del lavoratore, ma sulla base della retribuzione massima convenzionale del settore industria.
Il coniuge ha diritto comunque ad una quota pari al 50% della rendita, anche se gode di redditi propri.
Ai figli è attribuita la rendita del 20%, così come per tutti gli altri superstiti.
Per i figli la quota di rendita va aumentata dal 20 al 40% nel caso in cui, a seguito dell’infortunio mortale dell’assicurato, ne deriva una situazione familiare di decesso di entrambi i genitori o di entrambi gli adottanti.

Luna De rosa
2025-08-11 07:36:38
Numero di risposte
: 26
Il lavoratore percepisce regolarmente La retribuzione dal Datore di Lavoro: Al 100% nel giorno in cui è avvenuto l’incidente, quindi l’intera giornata lavorativa.
Al 60% per i tre giorni successivi, salvo diverse disposizioni contenute nei CCNL.
Un‘indennità dall’INAIL dal quarto giorno alla conclusione dell’infortunio pari a:
al 60% della retribuzione fino al 90° giorno di infortunio;
al 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorni fino alla guarigione.
Il pagamento dell’indennità dell’INAIL comprende gli eventuali giorni festivi che sono anticipati dal datore di lavoro nella prima busta paga.
I Ccnl, accordi aziendali o regolamenti interni all’azienda possono introdurre condizioni di miglior favore.
Nel caso in cui il lavoratore muore a causa dell’infortunio non ci sono informazioni dirette su quanto sia pagato il morto, tuttavia si parla di un indennizzo.
Infatti, uno dei casi eccezionali dove l’indennizzo non è dovuto è quando il lavoratore si lesiona durante una prestazione non richiesta o non prevista.

Baldassarre Leone
2025-08-04 08:37:38
Numero di risposte
: 15
La rendita è una prestazione economica, non soggetta a tassazione Irpef, erogata ai superstiti dei lavoratori deceduti a seguito di un infortunio o di una malattia professionale.
In base alla legge di stabilità 2014, ai superstiti di lavoratori deceduti a decorrere dal 1° gennaio 2014, spetta una rendita calcolata sulla base della retribuzione massima convenzionale del settore industria nella misura del: 50% al coniuge/unito civilmente; 20% a ciascun figlio; 40% a ciascun figlio orfano di entrambi i genitori; 40% a ciascun figlio naturale riconosciuto o riconoscibile sia in caso di decesso dell'unico genitore che li abbia riconosciuti sia in caso di decesso di uno dei due genitori naturali, prescindendo da ogni considerazione in ordine all'esistenza in vita dell'altro genitore naturale ed all'eventuale riconoscimento del figlio da parte di quest'ultimo; 40% a ciascun figlio di genitore divorziato.
In mancanza di coniuge/unito civilmente e figli: 20% a ciascun genitore naturale o adottivo; 20% a ciascuno dei fratelli e delle sorelle.
La somma totale delle quote di rendita che spettano ai superstiti non può superare il 100% della retribuzione presa a base per il calcolo della rendita stessa.
In caso contrario le quote di rendita vengono proporzionalmente adeguate.
Per eventi mortali antecedenti il 1° gennaio 2014, la rendita a superstite è calcolata sulla retribuzione annua effettiva del lavoratore deceduto nel rispetto dei limiti minimo e massimo stabiliti per legge.

Veronica Martinelli
2025-07-26 22:03:12
Numero di risposte
: 21
Alle famiglie delle vittime sul lavoro, da quest’anno spetterà un risarcimento massimo di 14.500 euro contro i 22.400 del 2022.
La quota minima scende quindi dai 6mila euro dello scorso anno a 4mila euro.
Il risarcimento vittime sul lavoro è un’indennità ‘una tantum’ a favore dei familiari di coloro che hanno subito infortuni gravi o letali sul lavoro.
La prestazione economica è riconosciuta ai superstiti di infortuni mortali sul lavoro.
L’indennità una tantum sarà erogata entro 30 giorni dall’accertamento.
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