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Come si calcola l'invalidità permanente?

Guendalina Barone
Guendalina Barone
2025-08-25 22:56:44
Numero di risposte : 18
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L'invalidità permanente viene calcolata sulla base di tabelle istituzionali, nelle quali a qualsiasi tipologia di menomazione fisica viene riconosciuta ed attribuita una percentuale della perdita della capacità lavorativa. Esistono due tipi di menomazioni riconosciute dalle tabelle: Anatomica: ovvero, tutte le menomazioni che interessano il corpo e la sua capacità motoria; Sensoriale: sono quelle che impattano sui cinque sensi. Inoltre, è possibile che una persona venga colpita da menomazioni non rappresentate nelle tabelle e che sia, quindi, necessario l’aiuto di un Medico Legale. Il medico che si occupa di invalidità permanente è lo specialista in Medicina Legale.
Elio Marino
Elio Marino
2025-08-25 21:41:29
Numero di risposte : 15
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Le percentuali di invalidità permanente sono fondamentali per determinare l'entità del supporto o del risarcimento fornito dalla copertura assicurativa e che l'individuo può ricevere e vengono calcolate sulla base di specifiche tabelle. Le tabelle di invalidità permanente, come quelle fornite dall'INAIL o da altre istituzioni, sono strumenti essenziali per valutare il grado di invalidità di una persona. Queste tabelle elencano varie condizioni e attribuiscono a ciascuna un punteggio percentuale che riflette la gravità dell'invalidità. Ad esempio, un'invalidità permanente del 5 per cento indica una condizione meno grave rispetto a un'invalidità totale e permanente, che implica una completa inabilità lavorativa. Il risarcimento per invalidità permanente dipende da vari fattori, inclusa la gravità dell'invalidità e le condizioni specifiche della polizza assicurativa. Le compagnie di assicurazione possono offrire indennizzi per aiutare a coprire le spese mediche, i mancati guadagni e altri costi associati alla condizione di invalidità.
Eugenio Carbone
Eugenio Carbone
2025-08-25 20:59:26
Numero di risposte : 18
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L'individuazione della percentuale del danno è a cura del medico legale, il quale riesce a tradurre in numeri la lesione subìta dalla persona. Una volta che il medico legale ha indicato la percentuale di danno, e quindi individuato se applicare le tabelle di cui all’art.139 del CdA oppure, nel caso di macrolesioni, le Tabelle di Milano, sarà necessario valutare l’età del danneggiato in quanto entrambe le tabelle sono “inversamente proporzionali”. Questo vuol dire che a ogni anno di anzianità viene applicato un coefficiente che riduce l’entità del risarcimento. Ad esempio una frattura che comporti l’invalidità del 7% vedrà un risarcimento differente nel caso fossimo in presenza di un ragazzino di 12 anni piuttosto che di un signore di 72. Nel primo caso infatti il risarcimento ammonterebbe per il “solo” danno biologico ad €.10.400, nel secondo caso invece ad €. 7.250. Ovviamente per poter procedere con qualsiasi calcolo risulta imprescindibile il parere del medico legale. Lesioni micro permanenti entro il 9%. Diversamente, le menomazioni di grado super, vengono liquidate mediante le Tabelle del Tribunale di Milano, le quali vengono utilizzate su tutto il territorio italiano per le cd. Lesioni macropermanenti e quindi, come detto, di invalidità superiori al 10%. Numerose sono le pronunce della Suprema Corte che hanno utilizzato quale riferimento le Tabelle Meneghine per il risarcimento dei danni avvenuti in altri Fori. Per calcolare l’importo per il risarcimento conforme all’entità del danno subito, si utilizzerà la specifica tabella. Le lesioni e/o le menomazioni si suddividono in micro e macro permanenti; le prime entro il 9% di invalidità le seconde dal 10% al 100% dell’invalidità. Pertanto, solo dopo aver individuata la genesi delle lesioni, è possibile rinvenire l’apposita tabella. Infatti, le lesioni cagionate a seguito dell’investimento di un pedone, ottengono un risarcimento differente rispetto all’infortunio sul lavoro oppure subìto nell’ambito della vita privata e da indennizzare a tenor di polizza, piuttosto che a seguito di medical malpractice o malasanità.