Quando il lavoratore può essere licenziato durante la malattia?
Bacchisio Greco
2025-09-17 20:30:47
Numero di risposte
: 22
Il lavoratore in malattia deve astenersi da comportamenti che possano compromettere la corretta esecuzione dell’obbligazione principale del proprio contratto ovvero il rientro al lavoro.
Il lavoratore sorpreso a lavorare per un’impresa terza durante un periodo di malattia può essere legittimamente licenziato, ma solo nel caso in cui tale attività lavorativa pregiudichi o rallenti la guarigione dallo stato morboso.
Non sussiste la giusta causa di licenziamento per il lavoratore che durante l’assenza per malattia svolge una attività lavorativa in favore di terzi se non è provato che abbia agito in maniera fraudolenta.
Non sussiste per il lavoratore assente per malattia un divieto assoluto di prestare, durante l’assenza, un’attività lavorativa in favore di terzi, purché questa non evidenzi una simulazione di infermità, oppure comporti una violazione del divieto di concorrenza o, ancora, comprometta la guarigione del lavoratore.
Lo svolgimento di attività in periodo di assenza dal lavoro per malattia costituisce un illecito di pericolo e non di danno, nel senso che costituisce violazione sia quando provoca la mancata ripresa del lavoro, sia quando tale circostanza sia solo ipotetica.
Il licenziamento del lavoratore dipendente che lavora presso terzi durante il periodo di malattia è stato più volte affrontato dalla Corte di Cassazione con esiti non omogenei.
Angelo Ruggiero
2025-09-10 12:05:16
Numero di risposte
: 29
Il licenziamento per giusta causa mentre il dipendente è in malattia è da considerarsi legittimo: ad esempio, quando viene superato il cosiddetto periodo di comporto.
Esistono particolari casistiche che legittimano il licenziamento durante la malattia, come le ristrutturazioni aziendali, ovvero il licenziamento per giustificato motivo oggettivo: in questa eventualità, la crisi aziendale può avere la “precedenza” sui diritti del lavoratore.
Nei casi più seri, la responsabilità riguarda sia il lavoratore che il sanitario: in questa eventualità, anche il medico di base può esporsi in prima persona alle sanzioni.
Se l’azienda sospetta una falsa malattia, può ricorrere a diversi strumenti per giustificare il licenziamento.
La prima strada da percorrere è la visita fiscale, eseguita dall’INPS che può verificare la presenza del lavoratore presso il domicilio.
Il periodo di comporto è l’arco temporale entro il quale il lavoratore conserva per legge il posto di lavoro.
Samira Mazza
2025-09-05 10:22:03
Numero di risposte
: 22
Il datore di lavoro può legittimamente licenziare il lavoratore se questi supera il periodo di comporto previsto dal contratto collettivo o dalla legge.
Il datore di lavoro può licenziare il lavoratore durante la malattia per giusta causa, ossia in presenza di un comportamento del lavoratore talmente grave da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro nemmeno in via provvisoria.
Il licenziamento di un lavoratore durante un periodo di malattia può essere considerato nullo se avviene prima del superamento del periodo di comporto, come stabilito dalla contrattazione collettiva o dalla legge.
In tal caso, il licenziamento è giustificato dall’eccessiva durata dell’assenza per malattia, che rende impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro.
La nullità del licenziamento in costanza di malattia è stata ribadita dalla giurisprudenza, che ha sottolineato l’importanza della tutela della salute e del lavoro come diritti fondamentali.
Ivana Negri
2025-08-27 02:33:01
Numero di risposte
: 29
Il lavoratore durante la malattia ha diritto alla conservazione del posto per un periodo fissato dalla legge o dal contratto collettivo, generalmente non inferiore a 180 giorni.
Alla scadenza di questo periodo, definito periodo di comporto, il datore di lavoro può interrompere il rapporto di lavoro.
Esistono però delle ipotesi che consentono al datore di lavoro di licenziare il lavoratore anche durante il periodo di comporto:
cessazione totale dell’attività d’impresa: in questo caso tutti i lavoratori vengono licenziati;
licenziamento per giusta causa: avviene per una grave mancanza del lavoratore che rende impossibile la prosecuzione del rapporto;
scadenza del termine del contratto a tempo determinato: se il datore di lavoro non lo rinnova, il contratto si intende automaticamente risolto, anche se il lavoratore è in malattia;
licenziamento per impossibilità sopravvenuta della prestazione: si verifica quando durante la malattia al lavoratore venga diagnosticato uno stato di invalidità permanente che renda impossibile l’espletamento delle mansioni cui era assegnato;
mancato superamento del periodo di prova: durante il periodo di prova il lavoratore può essere licenziato in qualsiasi momento, senza motivazione e senza preavviso;
mancata conferma al termine del periodo di formazione nell’apprendistato: è l’unico momento all’interno di un contratto di apprendistato in cui il datore di lavoro può interrompere il rapporto anche senza una giusta causa o un giustificato motivo.
Orfeo Lombardo
2025-08-27 00:17:22
Numero di risposte
: 27
Puoi licenziare un dipendente che ha superato ~180 giorni di malattia in un anno, la soglia precisa dipende dal CCNL.
Si può licenziare un dipendente che è sempre in malattia se, e solo se, supera il periodo massimo di giorni stabilito dal CCNL.
Questo licenziamento può avvenire durante l’assenza per malattia, oppure al rientro.
Non puoi invece licenziarlo per periodi prolungati di infortunio o di malattia professionale.
Il limite di giorni di malattia oltre il quale l’azienda può licenziare dipende dal CCNL.
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