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Quota Ereditaria: Come si Cede?

Shaira Valentini
Shaira Valentini
2025-05-24 06:48:47
Numero di risposte: 6
È previsto un diritto di prelazione, ossia un diritto di precedenza in capo agli altri coeredi. L'art. 732 prevede infatti che il coerede, il quale intenda alienare la propria quota ad un estraneo, sia tenuto a notificare la proposta di alienazione con indicazione del prezzo, agli altri coeredi, i quali possono far valere la propria volontà di acquistare la quota con precedenza rispetto ad un estraneo. Il coerede, il quale intenda alienare la propria quota o parte di essa ad un estraneo, sia tenuto a notificare la proposta di alienazione con indicazione del prezzo, agli altri coeredi. I coeredi possono far valere la propria volontà di acquistare la quota con precedenza rispetto ad un estraneo.
Raffaella Bianchi
Raffaella Bianchi
2025-05-11 09:40:31
Numero di risposte: 5
La vendita di eredità è un contratto consensuale, bilaterale e a prestazioni corrispettive, a carattere non personale. È necessario l’intervento del notaio ogniqualvolta all’interno dell’eredità vi siano beni immobili. L’oggetto del contratto si riferisce a tutti i beni facenti parte dell’asse ereditario anche se non conosciuti dall’erede venditore e si estende a tutti i rapporti attivi e passivi facenti parte dell’eredità. La vendita di eredità consente all’acquirente di far propri tutti i beni che si dovessero rinvenire anche successivamente all’interno dell’asse ereditario, nonché ogni ulteriore incremento, come nel caso dei canoni di locazione percepiti in relazioni a beni immobili di proprietà del defunto. Attraverso il contratto di vendita di eredità, uno dei coeredi cede la propria quota ereditaria ad un altro coerede o ad un terzo, i quali, successivamente, ove riuscissero a trovare un accordo con gli altri eredi del defunto potranno stipulare con atto notarile un contratto di divisione, al fine di assegnare a ciascun coerede quanto gli spetta in fatto ed in diritto sull’asse ereditario del defunto. Il venditore è tenuto a garantire solamente la propria qualità di erede ai sensi dell’art. 1542 c.c., tuttavia è buona norma che il compratore provveda a garantire per i vizi e l’evizione degli eventuali immobili oggetto dell’eredità stessa di cui il medesimo è a conoscenza. La responsabilità per i debiti ereditari si trasferisce al compratore come effetto natura della vendita, ed il compratore, una volta acquistata la quota ereditaria è tenuto a rimborsare il venditore di quanto questo abbia pagato in dipendenza dei debiti ereditari. Si, in quanto il fondamento dell’art. 732 cod. civ, in tema di prelazione ereditaria, risiede non tanto nella esigenza di salvaguardare le prerogative degli altri condividenti dall’ingresso di estranei nella comunione, ma piuttosto nell’interesse di garantire, nell’ottica del principio del favor divisionis, la concentrazione della comunione in un numero più ridotto di soggetti al fine di rendere più agevoli le successive operazioni divisionali. Il coerede che intende alienare la propria quota, deve preferire per Legge gli eredi all’estraneo nel caso di alienazione della propria quota ereditaria, e, in difetto di una regolare proposta il coerede che intenda esercitare il riscatto può farlo finché dura lo stato di comunione ereditaria: l’acquisto del terzo in questo caso non è un acquisto sicuro. Ai sensi dell’art. 732 cod. civ il coerede che intenda esercitare il diritto di prelazione riconosciuto dalla Legge, deve farlo entro 60 giorni, scaduti i quali, il coerede che intende vendere potrà cedere liberamente la propria quota.
Rosita Grasso
Rosita Grasso
2025-05-11 09:17:37
Numero di risposte: 8
La cessione quota ereditaria può avvenire in qualsiasi momento. Un soggetto potrebbe decidere di cedere la propria quota di eredità ad uno degli altri fratelli in modo da essere estraneo alla compravendita, ma senza tuttavia perdere il valore dell’eredità ricevuta. Cedere un bene o una quota parte dell’eredità è infatti un processo che necessita dell’approvazione anche degli altri aventi diritto. Considera infatti che se tu decidessi di cedere una quota ereditaria o un immobile facente parte dell’eredità stessa, gli altri aventi diritto potrebbero avvalersi del cosiddetto diritto di prelazione che sostanzialmente consente loro di avere la priorità sull’acquisto del bene o della quota ereditaria. Un altro aspetto da tenere in considerazione in merito all’acquisizione di una quota di eredità è che acquistare una quota, significa praticamente diventare al pari degli altri eredi. Questo comporta che oltre all’eredità stessa, potresti essere chiamato a rispondere anche di eventuali debiti. Infine, un altro aspetto che ti consigliamo di considerare riguarda la convenienza in materia di tassazione della cessione della quota ereditaria in fase di compravendita. Prima della scelta, calcola quante tasse dovrai pagare per la cessione del bene ottenuto in eredità e se eventualmente sia più o meno conveniente cedere direttamente la quota a te spettante.
Lina Rossetti
Lina Rossetti
2025-05-11 08:12:32
Numero di risposte: 7
Un coerede può decidere di trasferire la propria quota ereditaria, o parte di essa, ad un altro coerede. Per il trasferimento della quota ereditaria tra coeredi è necessario il notaio se la quota in questione comprende anche immobili. Difatti l’atto di cessione deve essere trascritto nei pubblici registri immobiliari. In tutti gli altri casi è sufficiente la scrittura privata. Quando un coerede vuole vendere la sua quota a una persona esterna alla comunione ereditaria, deve rispettare il diritto di prelazione degli altri coeredi. Il coerede che desidera vendere la sua quota deve notificare formalmente la proposta agli altri coeredi, specificando il prezzo e le condizioni. La proposta è revocabile fino all’accettazione da parte degli altri coeredi, che devono esprimere la loro decisione senza avviare trattative. Con la revoca, il cedente manifesta la volontà di non voler più vendere la propria quota. Il coerede ha 2 mesi dalla notifica per accettare la proposta di cessione. L’accettazione è considerata valida nel momento in cui viene comunicata al coerede venditore. Se un coerede vende la sua quota senza rispettare il diritto di prelazione, la vendita rimane valida. Tuttavia, gli altri coeredi hanno il diritto di retratto, ossia possono riscattare la quota venduta al prezzo pagato dal terzo acquirente. Con il diritto di retratto, il coerede può sostituirsi all’acquirente terzo. Eventuali cessioni successive perdono efficacia, indipendentemente dalla trascrizione dell’atto di vendita o dalla priorità delle trascrizioni successive.
Margherita Silvestri
Margherita Silvestri
2025-05-11 08:10:35
Numero di risposte: 5
La risposta è sì. La legge non prevede nessuna limitazione in questo senso. Tuttavia, in questo processo di vendita devono essere rispettati i diritti di tutti i coeredi, in particolar modo se si tratta di vendita a un terzo soggetto. Sono diverse le modalità con cui è possibile cedere la propria quota ereditaria, non solo come vendita formale ma esiste anche la possibilità di donazione. Nel caso in cui ci si voglia liberare della propria quota ereditaria senza interesse economico di alcun tipo è possibile procedere con la donazione della propria quota. Si tratta di una cessione della quota a titolo gratuito nei confronti di uno o più dei coeredi proprietari. La modalità di vendita più rapido è quella di vendere a un coerede. Ad esempio, questo accade con la vendita della quota ereditaria tra fratelli, dove un fratello venderà all’altro la propria quota e si svincolerà dai doveri legati alla proprietà dell’immobile. È sicuramente possibile vendere la propria quota ereditaria a un soggetto terzo purché venga rispettato il diritto di prelazione. In questo modo i coeredi hanno la priorità sull’acquisto della quota messa in vendita. Riassumendo, la quota può essere messa in vendita a un terzo solo ed esclusivamente se gli altri coeredi non hanno intenzione di acquistarla. Per procedere con questa vendita bisognerà per prima cosa informare tutti gli eredi della proposta di vendita e relativo prezzo. Una volta fatto ciò sarà necessario aspettare 60 giorni per concludere la vendita al soggetto terzo, in modo tale da dare ai coeredi il tempo di valutare l’acquisto personale della quota in vendita. Decaduta questa finestra temporale, il venditore sarà libero di procedere direttamente con il passaggio della quota all’acquirente terzo di sua scelta. Nel caso in cui la vendita a terzi avvenga senza aver informato gli altri coeredi, quest’ultimi hanno il diritto di riscatto. Tale diritto permette ai coeredi di riacquistare la quota dal soggetto terzo purché esso riceva il corrispettivo del prezzo sostenuto per l’acquisto. Per esercitare il riscatto i coeredi devono citare in giudizio direttamente l’acquirente entro il termine di prescrizione, ovvero pari a 10 anni dalla data della vendita. Non è possibile fare una stima precisa dei costi di vendita della quota ereditaria poiché relativa al valore dell’immobile e della quota che si intende mettere in vendita. Ma anche nel caso di vendita della sola quota ereditaria sarà necessario pagare delle imposte obbligatorie: Imposta di registro Imposta ipotecaria Imposta catastale. Non è possibile vendere casa prima della successione, questo perché fino alla conclusione di tale procedimento non si risulterà proprietari, o comproprietari, dell’immobile. In questo caso, alle imposte sopraelencate saranno da aggiungere tutte le tassazioni legate al passaggio di successione.