Quando il giudice affida i figli alla madre?

Sibilla Bianco
2025-09-14 18:05:02
Numero di risposte
: 20
Il minore è affidato ad un solo genitore soltanto nel caso in cui l’affidamento condiviso è contrario all’interesse del minore.
Il provvedimento del giudice determina tempi e modalità della presenza dei figli minori presso ciascun genitore.
Il giudice deve considerare l'interesse morale o materiale del minore.
Il minore ha diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitore.
Il minore ha diritto di ricevere da entrambi i genitori la necessaria cura, educazione e istruzione.
Il minore ha diritto di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.
L'affidamento dei figli minori ad entrambi i genitori è disciplinato dalla legge 8 febbraio 2006 n. 54.

Lina Rossetti
2025-09-14 16:55:55
Numero di risposte
: 19
Il giudice affida i figli alla madre quando si verificano particolari circostanze, ad esempio:
in caso di violenza sui figli,
in caso di violenza sul coniuge anche in presenza del figlio,
se vi sono forti carenze di un genitore sul piano affettivo,
in caso di elevata conflittualità tra i coniugi.
Il genitore che non mostra interesse per i propri figli, violando sistematicamente gli obblighi di cura e di sostegno, in particolare esercitando in modo discontinuo il diritto di visita e non adempiendo al mantenimento, è escluso dall'affidamento.
L'affidamento esclusivo può essere richiesto al giudice da ciascuno dei genitori in qualunque momento, allegando la contrarietà all'interesse del figlio dell'affidamento condiviso con l'altro genitore.

Tosca Ferri
2025-09-14 14:56:26
Numero di risposte
: 9
Il giudice può disporre l’affido esclusivo quando risulta inopportuno l’affidamento ad entrambi i genitori.
Le motivazioni di questa decisione possono essere diverse, tra cui: l’incapacità educativa oggettiva di uno dei genitori di prendersi cura della prole; il disinteresse genitoriale, che può danneggiare irrimediabilmente l’equilibrio psicofisico dei minori; la strumentalizzazione dei figli con l’intento di denigrare il genitore non convivente, provocandone intenzionalmente l’allontanamento; il carattere aggressivo e violento del genitore che va a nuocere la crescita dei figli.
Pertanto l’affidamento esclusivo dei figli alla sola madre può essere richiesto al giudice qualora il padre abbia una condotta tale da compromettere l’equilibrio e la crescita dei bambini, ossia quando i comportamenti paterni siano in conflitto con le esigenze di custodia, educazione, istruzione e sviluppo psicofisico dei figli.
Secondo l’ISTAT, fino al 2005, è stato l’affidamento esclusivo dei figli alla madre la tipologia di affido più applicata, ovvero nell’80,7% delle separazioni.
Negli ultimi anni si sta sempre più assistendo ad una riduzione di questa percentuale, difatti, nel 2015 circa l’89% dei casi di divorzio si è concluso con l’affidamento congiunto, mentre soltanto l’8,9% dei figli è stato affidato esclusivamente alla madre.