Cosa succede all'amministratore di una SRL se la società fallisce?
Vito Sanna
2025-10-13 12:22:57
Numero di risposte
: 27
L'amministratore di una S.r.l., il cui patrimonio personale, dunque, non può essere intaccato dal fallimento - se non nei limiti della quota posseduta nel caso in cui il fallimento sia stato dichiarato dopo la ripartizione delle quote, potrebbe essere chiamato a rispondere del dissesto della società a mezzo di azione di responsabilità ex art. 2476 c.c.
Ebbene ipotesi limite di "semplice" attribuzione di responsabilità si verificano quandol'amministratore abbia agito in conflitto di interessi, conflitto che deve aver arrecato danno alla società ovvero l'aver agito contro disposizioni di legge.
Fattispecie di rilevanza penale per l'amministratore?
Reati più comuni quale bancarotta fraudolenta, bancarotta semplice , ricorso abusivo al credito, denuncia di creditori inesistenti, inosservanza dell'obbligo di depositare bilanci e scritture contabili obbligatorie, omissione della dichiarazione di esistenza di altri beni nella redazione dell'inventario.
Possibile richiesta di fallimento in estensione se l'amministratore di srl fallita sia amministratore di altra srl in settore analogo, come se vi fosse una società di fatto tra le due.
Sicuramente l'amministratore perderà di credibilità nei confronti degli istituti di credito e sarà difficile continuare con analoghe mansioni.
Noemi Romano
2025-10-06 20:59:00
Numero di risposte
: 24
La Corte di Cassazione ha confermato il proprio orientamento in relazione ai principali profili della responsabilità degli amministratori di s.r.l. in caso di fallimento.
La scelta dell’organo amministrativo di una società decotta di procedere in via preventiva al rimborso dei finanziamenti fatti dai soci, in danno ai creditori sociali, integra a tutti gli effetti un’ipotesi di responsabilità degli amministratori che la curatela fallimentare è abilitata ad azionare in sede civile.
La condotta in questione assume peraltro finanche rilevanza penale, laddove “integra il reato di bancarotta preferenziale la restituzione ai soci, effettuata in periodo di insolvenza, dei finanziamenti concessi dai medesimi alla società a titolo di mutuo”.
La responsabilità degli amministratori di società, pur se si tratti di chi abbia partecipato in via di mero fatto alla gestione amministrativa e contabile della società stessa, ha carattere solidale
La responsabilità degli amministratori consente al curatore del fallimento di agire in giudizio nei confronti di ciascuno dei responsabili per l’intero danno arrecato alla società ed ai suoi creditori
Il diverso apporto causale di quanti vi abbiano concorso ha rilievo giuridico solo nei rapporti interni tra coobbligati, ai fini dell’eventuale esercizio dell’azione di regresso, e non anche nei rapporti esterni che legano gli autori dell’illecito al danneggiato
Ai fini della corretta individuazione della sussistenza della figura dell’amministratore di fatto, è sufficiente l’accertamento dell’avvenuto inserimento dello stesso nella gestione dell’impresa, desumibile dalle direttive impartite e dal condizionamento delle scelte operative della società, anche in assenza di una qualsivoglia investitura, ancorché irregolare o implicita, da parte della società stessa
Le funzioni gestorie svolte in via di fatto abbiano carattere sistematico e non si esauriscano, quindi, nel compimento di alcuni atti di natura eterogenea e occasionale
Jole Lombardi
2025-09-23 06:26:01
Numero di risposte
: 24
L’amministratore può rispondere con i propri beni se: ha agito in modo fraudolento o con dolo verso i creditori.
ha violato gli obblighi di legge o lo statuto sociale.
non ha richiesto il fallimento della società per tempo, aggravando il dissesto.
ha compiuto atti di mala gestio, come pagamenti preferenziali o distrazione di fondi.
ha omesso il versamento delle imposte o dei contributi.
In questi casi, il curatore fallimentare o i creditori possono agire personalmente contro l’amministratore, chiedendo il risarcimento del danno o il pagamento diretto dei debiti.
Se però viola i suoi doveri (ad esempio, agisce in conflitto di interessi, non convoca l’assemblea in presenza di perdite rilevanti, o non aggiorna correttamente i libri contabili), può essere chiamato a rispondere in prima persona, anche penalmente.
Inoltre, in caso di omesso versamento dell’IVA, contributi INPS o ritenute IRPEF, l’amministratore può subire sanzioni amministrative, civili e penali, e in taluni casi, può essere condannato anche all’interdizione temporanea dai pubblici uffici o all’inibizione a ricoprire ruoli direttivi.
Tuttavia, se si riscontrano responsabilità personali degli amministratori, come la violazione degli obblighi di conservazione del capitale o la prosecuzione dell’attività in stato d’insolvenza, essi possono essere chiamati a rispondere dei debiti non coperti dalla procedura.
In pratica, i debiti della società ricadono sull’amministratore solo se ha commesso irregolarità.