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Come si dividono i beni mobili tra gli eredi?

Rosalino Orlando
Rosalino Orlando
2025-10-06 19:00:51
Numero di risposte : 20
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Dopo l’inventario dei beni ereditari e la determinazione del valore della massa ereditaria, fase centrale della divisione ereditaria è la formazione delle singole porzioni e del progetto di divisione. In tale fase verranno create delle porzioni di valore pari alla quota spettante al singolo coerede. Tuttavia, come comprensibile, specialmente nel caso di beni non comodamente divisibili, può accadere che il valore della porzione risulti superiore rispetto alla quota di spettanza. In tal caso, pertanto, il coerede assegnatario dovrà corrispondere un conguaglio agli altri coeredi in ragione del maggior valore della porzione a lui assegnata. L’assegnazione delle porzioni a ciascun coerede. Una volta create le singole porzioni e disposto il progetto di divisione, vi è la fase dell’assegnazione delle stesse ai coeredi la quale può avvenire in diversi modi: attribuzione diretta; per scelta; estrazione a sorte. Devi sapere che è richiesta una diversa forma a seconda dei beni oggetto di attribuzione: nel caso di beni mobili o crediti non è richiesta una particolare forma. Invece, nel caso in cui vengano attribuiti beni immobili è richiesta la forma scritta e la successiva trascrizione dell’atto e del verbale dell’eventuale estrazione a sorte presso la Conservatoria. Quando ciò non è possibile, o risulta possibile solo in parte, si procederà assegnando la porzione di immobile il valore maggiore ad un coerede, che corrisponderà un conguaglio in denaro agli altri coeredi.
Silverio Fontana
Silverio Fontana
2025-09-29 07:33:21
Numero di risposte : 23
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Se il de cuius nulla ha disposto in merito alla sorte dei beni mobili, questi ultimi, in quanto parte dell’asse ereditario, devono essere divisi tra gli eredi secondo le quote fissate dallo stesso testamento o, in mancanza, dalla legge. Allo stesso modo, qualora manchi il testamento, i beni mobili, in quanto parte dell’asse ereditario, devono essere inventariati e suddivisi tra gli eredi, rispettando le quote di legittima. Se gli eredi non trovano un accordo sulla divisione, è possibile far valutare i beni e procedere con una divisione giudiziale.
Guido Mancini
Guido Mancini
2025-09-29 07:15:25
Numero di risposte : 22
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Se non è presente alcun testamento, i beni mobili, in quanto facenti parte dell’asse ereditario, devono essere divisi tra gli eredi. Il testamento può prevedere tuttavia che un soggetto erediti la casa e che un altri ereditino invece alcuni beni mobili contenuti in essa. Se il tutto non fosse specificato se chi eredita la casa, eredita anche i beni mobili contenuti in essa, tutti questi oggetti devono essere ripartiti fra gli eredi. Ne consegue che i beni mobili, facenti parte dell’asse ereditario, devono essere inventariati e suddivisi tra gli eredi, rispettando le quote di legittima. Il coniuge ancora in vita ha il diritto di abitazione nella casa coniugale e ha anche il diritto di uso dei beni mobili in essa presenti. Chi eredita la casa entra in possesso anche dei mobili? E’ consigliabile rivolgersi ad un Perito Esperto del Tribunale per valutare tutti i beni e trovare un accordo sulla divisione senza procedere ad una divisione giudiziale.
Quirino D'amico
Quirino D'amico
2025-09-29 05:18:22
Numero di risposte : 28
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Va quindi verificato, innanzitutto, se la persona defunta ha fatto o meno un testamento. Se c’è un valido testamento, dunque, può succedere che: – il defunto abbia espressamente deciso di lasciare in eredità i beni mobili a un erede scelto o a un terzo legatario. – il defunto non abbia specificato nulla in ordine ai beni mobili della casa. In questo caso, i beni andranno ripartiti fra gli eredi secondo la legge. Anche in assenza di testamento i beni mobili vanno inventariati e divisi tra gli eredi nel rispetto delle quote di legittima. Al coniuge superstite, anche quando concorre all’eredità con altri eredi, sono riservati sia il diritto di abitazione sulla casa coniugale sia l’uso dei beni mobili. Tuttavia, se la persona deceduta era coniugata, occorrerà anche verificare quali mobili fossero del coniuge ed eventualmente quale regime matrimoniale vi fosse relativamente ai beni. Se i beni mobili che corredano la casa sono stati acquistati dal coniuge superstite prima del matrimonio restano di sua esclusiva proprietà; se, invece, sono stati acquistati in costanza di matrimonio in regime di comunione dei beni, la proprietà degli stessi spetta al coniuge superstite al 50%.
Erminia Bruno
Erminia Bruno
2025-09-29 04:03:10
Numero di risposte : 23
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Se nulla ha disposto, i beni mobili, in quanto parte dell’asse ereditario, devono essere divisi tra gli eredi secondo le quote fissate dallo stesso testamento o, in mancanza, dalla legge. Allo stesso modo, qualora manchi il testamento, i beni mobili, in quanto parte dell’asse ereditario, devono essere inventariati e suddivisi tra gli eredi, rispettando le quote di legittima. Se gli eredi non trovano un accordo sulla divisione, è possibile far valutare i beni e procedere con una divisione giudiziale.
Donatella Giordano
Donatella Giordano
2025-09-29 02:49:16
Numero di risposte : 27
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La comunione ereditaria si scioglie attraverso un procedimento di divisione, che consente al coerede di diventare unico proprietario dei beni che gli sono assegnati ed il cui valore corrisponde a quello della sua quota ereditaria. Si distinguono diversi tipi di divisione ereditaria. Divisione contrattuale Si ha quando i coeredi concordano sull’effettuazione della divisione e sul suo contenuto, in questo caso la divisione si realizza attraverso un accordo tra i coeredi che prende il nome di contratto di divisione. Il contratto di divisione deve essere stipulato tra tutti i coeredi a pena di nullità. Se ha ad oggetto beni immobili o altri diritti reali immobiliari deve avere forma scritta, essere autenticato da un notaio e trascritto. Divisione giudiziale Si ha quando i coeredi non riescono ad accordarsi: in tal caso dovranno rivolgersi al giudice. La legge prevede due tipi di procedimento. Divisione a domanda congiunta Essa presuppone che i coeredi siano d’accordo sul fatto di dividere il patrimonio ereditario e sull’entità delle rispettive quote, ma non sui beni da cui ciascuna delle porzioni da assegnare in proprietà ai singoli coeredi deve essere composta. Divisione testamentaria Si ha quando è lo stesso defunto ad aver stabilito nel testamento le modalità con cui effettuare la divisione tra i coeredi. In particolare il testatore: può stabilire particolari regole per la formazione delle porzioni che spettano a ciascun coerede, ad esempio stabilendo che ogni porzione sia composta da un certo numero di beni mobili o immobili; può disporre che la divisione venga effettuata secondo la stima di un terzo da lui stesso indicato, che prende il nome di arbitratore; può dividere direttamente tra i coeredi i beni che compongono il suo patrimonio.