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Quando ti tolgono la pensione di invalidità?

Giulietta Palmieri
Giulietta Palmieri
2025-11-10 15:51:05
Numero di risposte : 26
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Al compimento del 67° anno del titolare della prestazione, l’assegno mensile di assistenza e la pensione di invalidità per gli invalidi civili, così come la pensione non reversibile per i sordi, sono sostituiti dall’assegno sociale. Gli invalidi civili e i sordi, che hanno compiuto i 65 anni di età entro il 31 dicembre 1995, continuano a percepire, come sostitutiva della precedente prestazione, la pensione sociale. L’assegno sociale sostitutivo continuerà ad essere erogato alle suddette condizioni anche nel caso in cui, in sede di visita medica di verifica, non venisse confermato il requisito sanitario che aveva dato luogo alla prestazione originaria.
Simona Riva
Simona Riva
2025-11-01 13:06:41
Numero di risposte : 27
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Si perde il diritto a percepire l’assegno di invalidità quando: si supera il limite di età stabilito, cioè i 67 anni; si supera la soglia di reddito; si svolge un’attività lavorativa che frutta un reddito superiore a quello massimo consentito; a seguito di una visita di accertamento, emerge che non si raggiunge più la percentuale minima di riduzione della capacità lavorativa che dà diritto alla prestazione. Secondo la Cassazione, però, quando viene meno quest’ultimo requisito, cioè quello sanitario, l’indebito assistenziale comporta la restituzione del trattamento ricevuto solo dalla data in cui il provvedimento è stato comunicato al diretto interessato e non prima. Al fine di conteggiare, quindi, l’eventuale cifra da restituire, farà fede il giorno in cui l’esito della visita di controllo è stato portato a conoscenza dell’utente. Con due sole eccezioni: che l’erogazione indebita sia addebitabile all’invalido civile; che non sussistano le condizioni di un legittimo affidamento.
Alessandro Sanna
Alessandro Sanna
2025-10-25 22:58:00
Numero di risposte : 28
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La pensione di inabilità è riconosciuta ai lavoratori per i quali viene accertata l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere un lavoro ed è quindi incumulabile con redditi da esso derivanti. Pertanto viene concessa a condizione che ci sia stata e permanga in futuro la cessazione di qualsiasi tipo di attività lavorativa. L’Assegno ordinario di invalidità prevede dei limiti reddituali da lavoro che, se vengono superati, comportano la riduzione dell’assegno. Se il reddito da lavoro annuo supera 4 volte l’importo del trattamento minimo l’assegno viene ridotto del 25 %. Se il reddito da lavoro annuo supera 5 volte l’importo del trattamento minimo l’assegno viene ridotto del 50 %. Nel momento in cui il titolare dell’assegno ordinario di invalidità compie l’età anagrafica della pensione di vecchiaia, attualmente 67 anni, la prestazione si trasforma in pensione di vecchiaia e cessano tutte le riduzioni ed incumulabilità.
Marieva Barbieri
Marieva Barbieri
2025-10-19 06:03:22
Numero di risposte : 21
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I motivi possono essere tanti: dai limiti di reddito all’incompatibilità. Gli invalidi parziali ad esempio - cioè coloro che hanno una invalidità compresa fra il 74% ed il 99% - non devono guadagnare più di 4800,38 euro all’anno anche se questo arriva da un lavoro da dipendente. In questo caso, dunque, l’invalido perde il diritto alla pensione o, per meglio dire, all’assegno mensile di assistenza. Quanto detto, comunque, vale solamente per gli invalidi parziali mentre non valgono assolutamente per gli invalidi civili totali o per chi ha diritto all’assegno ordinario d’invalidità. In caso di superamento del limite di reddito - per gli invalidi civili parziali - la comunicazione all’Inps va fatta immediatamente (entro 30 giorni) tramite Caf o tramite la compilazione online del modello AP 70 mentre, in caso dubbio, è necessario presentare annualmente all’Inps una comunicazione attraverso il modulo Iclav.
Leone Galli
Leone Galli
2025-10-11 21:49:24
Numero di risposte : 24
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La pensione di invalidità si trasforma d'ufficio in pensione di vecchiaia, al compimento dell’età pensionabile e in presenza di tutti i requisiti. Non è possibile una revoca automatica dell'assegno nei casi di rinnovo. L'Assegno ordinario di invalidità ha validità triennale ma può essere rinnovato su richiesta dell’interessato. Il beneficiario può chiedere il rinnovo: sei mesi prima la data di scadenza senza soluzione di continuità nel pagamento; entro 120 giorni dalla data di scadenza.
Sarita Mariani
Sarita Mariani
2025-10-04 06:48:06
Numero di risposte : 19
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La pensione di invalidità può essere tolta nel caso in cui lo stato di invalidità sia soggetto a visita di revisione da parte della Commissione medica dell’ASL. Se, durante l’appuntamento di revisione, la Commissione certifica la completa guarigione del soggetto, lo stato di invalidità civile non viene confermato. Di conseguenza, il diritto alla pensione di inabilità viene meno. Se la Commissione attesta un miglioramento delle condizioni dell’interessato, viene attribuita una percentuale d’invalidità più bassa rispetto al 100%. Questo vuol dire perdere il diritto alla pensione di invalidità, per la quale è necessaria un’inabilità al 100%. La pensione può essere tolta anche quando vengono meno gli altri requisiti espressamente stabiliti dall’INPS, come ad esempio il superamento dell’età di 67 anni. Per il 2024, il limite di reddito è di 19.461,12 euro.
Anastasio Fontana
Anastasio Fontana
2025-10-04 05:37:56
Numero di risposte : 21
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Al compimento del 67° anno di età, infatti, cessa l’erogazione di tutte le prestazioni pregresse. L’assegno sociale è destinato agli invalidi civili titolari di assegno mensile, ai titolari di pensione di invalidità totale e ai non udenti titolari di pensione non reversibile. Un importante cambiamento riguarda la transizione dalle pensioni previste dalla Legge 104 all’assegno sociale. La pensione per ciechi assoluti e la pensione per ciechi parziali non si tramutano in assegno sociale e continuano ad essere erogate anche dopo il 67° anno di età. Tuttavia, la pensione per ciechi assoluti e la pensione per ciechi parziali non si tramutano in assegno sociale e continuano ad essere erogate anche dopo il 67° anno di età.
Donatella De Santis
Donatella De Santis
2025-10-04 03:24:20
Numero di risposte : 20
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Dopo il compimento dell’età pensionabile, l’assegno di invalidità civile e la pensione di invalidità civile si trasformano in “assegno sociale sostitutivo”. Come detto, le due prestazioni sono riconosciute fino al raggiungimento dei 67 anni di età. L’unico beneficio economico, che può ottenere un invalido dopo i 67 anni, è soltanto l’indennità di accompagnamento. In pratica, con il raggiungimento dell’età pensionabile, l’invalido civile non potrà beneficiare di prestazioni economiche. Dopo i 67 anni, l’invalido civile potrà usufruire di tutte le altre agevolazioni previste dalla legge come, ad esempio, l’esenzione dal ticket sanitario.