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Chi ha diritto alla pensione minima in Italia?

Pericle Benedetti
Pericle Benedetti
2025-11-04 01:22:28
Numero di risposte : 21
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Possono beneficiarne colore che rientrano in queste condizioni: titolari di una pensione diretta (vecchiaia, invalidità) o indiretta (reversibilità), calcolata con il sistema retributivo o misto; essere residenti in Italia; essere percettori di redditi personali e, se coniugati, familiari entro i limiti stabiliti dalla legge. Tuttavia, alla luce della recente pronuncia costituzionale n.94 del 2025, questo limite non vale più per coloro che percepiscono un assegno ordinario di invalidità. Chi è invalido e percepisce una pensione molto bassa, calcolata esclusivamente con il sistema contributivo, oggi ha diritto al supplemento economico per raggiungere l'importo minimo garantito dalla legge italiana, assicurando così un sostegno dignitoso per le necessità quotidiane. In linea generale, non hanno diritto all’integrazione al minimo i pensionati il cui trattamento è calcolato interamente con il sistema contributivo, cioè chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996. Sono esclusi gli arretrati: in questo caso la sentenza non ha un effetto retroattivo. Per ottenere l’integrazione al minimo occorre non superare determinati limiti di reddito che variano a seconda della composizione del nucleo familiare: se il pensionato vive da solo, il reddito personale annuo non deve superare 8.016,71€; se il pensionato è coniugato, il reddito complessivo della coppia non deve eccedere 31.376,80€. Esiste anche la possibilità di ottenere un’integrazione parziale. Questa possibilità si applica nel caso in cui il reddito personale risulti superiore alla soglia minima ma inferiore al doppio del trattamento minimo. In quel caso, la pensione viene aumentata in misura proporzionale, fino a raggiungere un importo prossimo al minimo previsto.
Egidio Palmieri
Egidio Palmieri
2025-10-27 01:14:12
Numero di risposte : 20
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La pensione minima spetta a tutti i pensionati, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal loro stato civile. Per pensione minima si intende un’integrazione che viene riservata alle persone che ricevono pensioni mensili di importo inferiore rispetto ai limiti fissati per legge, indipendentemente dall’anzianità contributiva. Sono escluse, invece, le pensioni calcolate interamente con il sistema contributivo. I pensionati stranieri che non hanno i requisiti per richiedere la pensione minima italiana possono richiedere l'assegno sociale, una prestazione sociale erogata dall'INPS ai pensionati che non hanno sufficienti risorse economiche. Per richiedere la pensione minima è necessario presentare una domanda all'INPS. La domanda può essere presentata online, tramite il sito dell'INPS, o presso un patronato. Alla domanda è necessario allegare i seguenti documenti: Documento d'identità valido Codice fiscale Certificato di pensione Certificato di stato civile Dichiarazione dei redditi del pensionato e del coniuge. L'INPS si occuperà di verificare la domanda e di erogare la pensione minima al pensionato, se in possesso dei requisiti. La pensione minima è una misura, introdotta con la legge n. 638 dell’11 novembre 1983, di aiuto per le categorie più fragili e che riguarda tutti i trattamenti previdenziali, anche le pensioni anticipate, le reversibilità e le pensioni ai superstiti, quando gli importi erogati non raggiungono i valori minimi previsti dalla legge.
Diana De rosa
Diana De rosa
2025-10-20 17:07:56
Numero di risposte : 22
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La pensione minima spetta se l’ISEE del nucleo familiare del pensionando è inferiore a € 36.600 per le domande presentate nel 2025. Fa fede la certificazione ISEE rilasciata dall’INPS, dal Comune o dai CAF, nell’anno di presentazione della domanda di pensione o nell’anno di maturazione del diritto, qualora quest’ultimo si perfezioni successivamente alla domanda. L'adeguamento non spetta al titolare della pensione di vecchiaia unificata posticipata che consegua la pensione al compimento dei 70 anni e 6 mesi di età senza aver raggiunto il requisito dell’anzianità contributiva minima. L'adeguamento non spetta al titolare della pensione di vecchiaia unificata anticipata. L'adeguamento non spetta al titolare di un trattamento pensionistico diretto erogato da un altro ente previdenziale e al superstite di un iscritto già pensionato di altro ente oppure di un non iscritto al momento del decesso. L'adeguamento non spetta al titolare della pensione in totalizzazione o in cumulo contributivo, salvo che lo stesso non abbia raggiunto i requisiti minimi previsti per la pensione di vecchiaia unificata.
Fabrizio Ferri
Fabrizio Ferri
2025-10-06 22:30:09
Numero di risposte : 25
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La pensione minima è un sostegno economico fondamentale per una parte significativa della popolazione anziana, in particolare per coloro che hanno lavorato a lungo ma hanno percepito compensi inferiori per tutta la vita lavorativa. La maggiorazione sociale, in questo contesto, è un’integrazione che può aumentare l’importo della pensione per coloro che giustamente ne hanno diritto. Per poter accedere alla maggiorazione sociale, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali. Prima di tutto, occorre aver raggiunto un’età minima, che in genere coincide con l’età pensionabile, fissata attualmente a 67 anni per la maggior parte dei lavoratori. Un altro aspetto cruciale da considerare è il limite di reddito. Per avere diritto alla maggiorazione, il reddito complessivo dell’aspirante pensionato non deve superare una soglia prestabilita, la quale può variare di anno in anno. È quindi fondamentale calcolare accuratamente il proprio reddito annuo per capire se si rientra nei parametri richiesti. Infine, è importante sottolineare che la pensione deve essere di tipo pensionistico e non assistenziale.