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Quanto dura il mantenimento per la ex moglie?

Nicoletta Leone
Nicoletta Leone
2025-10-07 07:09:32
Numero di risposte : 29
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Mantenimento moglie per quanto tempo. Per conoscere la risposta a “mantenimento ex moglie fino a quando” dobbiamo prendere in esame questi 6 fattori. L’assegno di mantenimento alla moglie ammortizza la frattura provocata dal divorzio all’intero nucleo familiare, la legge è precisa a tal proposito e sancisce che, anche quando viene resa ufficiale la separazione, il coniuge economicamente indipendente garantisca lo stesso tenore di vita all’ex moglie e ai figli. Nessun giudice stabilirà la fine di tale versamento all’ex moglie. Sarà il coniuge obbligato al mantenimento a dover presentare istanza di revisione dei termini.
Ippolito Greco
Ippolito Greco
2025-10-07 06:10:15
Numero di risposte : 20
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Lo scopo dell’assegno mensile è quello di equilibrare le condizioni economiche degli ex coniugi anche dopo la separazione. Se la donna lavora – o può lavorare e volontariamente non lo fa – il conseguente reddito (effettivo o potenziale) può essere valutato dal giudice per ridurre o cancellare del tutto il suo diritto al mantenimento. Così se lo stipendio dell’ex moglie le consente di avere il medesimo tenore di vita del marito allora non può rivendicare il mantenimento o, quantomeno, potrà beneficiare di un mantenimento inferiore. Il punto su cui si sofferma la Corte è quello relativo alle ragioni del mancato reperimento di una sistemazione lavorativa. La Cassazione precisa che : «l’attitudine al lavoro proficuo della ex moglie, quale potenzialità di guadagno, costituisce elemento valutabile ai fini della determinazione della misura dell’assegno di mantenimento da parte del giudice, che deve al riguardo tenere conto non solo dei redditi in denaro, ma anche di ogni utilità o capacità dei coniugi suscettibile di valutazione economica».
Secondo Grasso
Secondo Grasso
2025-10-07 05:46:40
Numero di risposte : 23
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a) Impossibilità di conservare il tenore di vita goduto durante il matrimonio  La Cassazione ha affermato con chiarezza che l’assegno di mantenimento spetta al coniuge che, senza colpa, si trova nell’impossibilità oggettiva di mantenere un tenore di vita adeguato, vale a dire uno standard di vita analogo a quello che il matrimonio gli avrebbe potuto offrire. Il giudice della separazione deve tener conto delle potenzialità economiche di entrambi i coniugi, da individuarsi con riferimento allo standard di vita familiare reso oggettivamente possibile dal complesso delle loro risorse economiche, in termini di redditività, capacità di spesa, garanzie di elevato benessere e di fondate aspettative per il futuro. b) Condizione di debolezza economica Ha diritto all’assegno di mantenimento il coniuge che versa in una condizione economica inferiore rispetto all’altro. Il giudice della separazione, con sguardo attento, deve comparare le condizioni economiche di entrambi i coniugi, tenendo conto di variabili come la durata della convivenza e le prospettive future. Nell’esame della condizioni economiche – specifica la Suprema Corte – non è necessario che il giudice si addentri in una dettagliata disamina dei patrimoni e dei redditi dei coniugi. Ciò che conta è una ricostruzione generale e attendibile, una visione d’insieme che getti luce sulla situazione economica complessiva di ciascuno dei due.
Gabriella Lombardo
Gabriella Lombardo
2025-10-07 05:00:26
Numero di risposte : 26
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La legge infatti non stabilisce nessun termine dopo la quale non si dovrà più pagare l’assegno divorzile. Bisognerà fare dunque istanza al Tribunale dando una dettagliata motivazione della richiesta, ad esempio il mutamento in negativo della situazione lavorativa di chi deve pagare l’assegno. Nella Sentenza del 2018 si è affermato con chiarezza che l’assegno di mantenimento dell’ex moglie dopo il divorzio ha una finalità assistenziale, perequativa e, da non dimenticare, anche compensativa. Per stabilire se sia dovuto e in che misura non si terrà più conto in via esclusiva del tenore di vita avuto durante il matrimonio né la mera autosufficienza è requisito di per sé idoneo ad escluderlo. Questo vuol dire che per proteggere maggiormente l’ex coniuge si terrà conto anche del contributo dello stesso alla conduzione di vita familiare e, ad esempio, ai sacrifici fatti per il nucleo familiare, come la rinuncia a un lavoro per occuparsi dei figli e/o del marito.
Renato Mazza
Renato Mazza
2025-10-07 05:00:22
Numero di risposte : 19
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Non è ammesso un accordo in cui si dica che il mantenimento per la moglie durerà per sempre. Poi può accadere che l’assegno di mantenimento resti dovuto al coniuge per tutta la vita. Questo, tuttavia, non significa che si possa fare un accordo, in sede di separazione, in cui venga stabilito che l’assegno di mantenimento in favore della moglie dovrà durare per sempre. Una clausola del genere sarebbe invalida in quanto si rientra in materia di diritti indisponibili. Il principio di indisponibilità dei diritti di mantenimento ha il seguente significato: ogni persona non può ritrovarsi vincolata per sempre ad un impegno che assume in un determinato momento della propria vita. Le condizioni di vita ed economiche possono, infatti, modificarsi profondamente. Ecco quindi il motivo per cui questo tipo di accordo non è valido. Nell’esempio fatto, l’esito sarebbe stato diverso se la clausola avesse previsto la dazione di quella somma mensile, senza tuttavia qualificarla come assegno di mantenimento. In tal caso, infatti, si sarebbe trattato di una semplice obbligazione pecuniaria quale può sussistere anche tra due persone estranee e che, dunque, deve essere adempiuta necessariamente.
Giancarlo Longo
Giancarlo Longo
2025-10-07 03:48:41
Numero di risposte : 23
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L’art. 156 del Codice civile stabilisce che “il Giudice, pronunziandosi sulla separazione, stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario per il suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri. Il giudice, nella quantificazione dell’assegno, considererà anche l’eventuale assegnazione della casa coniugale al coniuge beneficiario del mantenimento. La durata del matrimonio, le potenzialità reddituali; l’età del coniuge sonoAdvertisement parametri per la valutazione del mantenimento. L’assegno di mantenimento tende a garantire, al coniuge più debole economicamente di poter conservare lo stile di vita tenuto nel corso del matrimonio. Il parametro del tenore di vita non può giustificare da solo la corresponsione dell’assegno.