Chi viene pagato prima in caso di fallimento?

Selvaggia Guerra
2025-10-07 15:01:23
Numero di risposte
: 33
Contrariamente alle ipotesi iniziali, il primo debitore a ricevere il pagamento non è necessariamente la generazione più anziana, bensì quella più recente.
Allo stesso modo, durante un processo di fallimento, le passività che sorgono durante lo stesso (denominate "crediti verso l'eredità"), sono quelle che hanno la priorità rispetto alla liquidazione.
Ne è un esempio la retribuzione corrispondente agli ultimi trenta giorni lavorativi dei collaboratori della società.
Una volta che i beneficiari iniziali hanno recuperato i propri fondi, le istituzioni finanziarie, in particolare le banche, hanno spesso la priorità come creditori garantiti da ipoteca.
I dipendenti sono determinati ad avere la precedenza su tutti gli altri stakeholder, seguiti da istituzioni pubbliche come la Previdenza Sociale e il Tesoro.
In definitiva, partner e fornitori sono gli ultimi a ricevere i pagamenti.
Nell'ambito di una procedura fallimentare, gli obblighi prioritari che vengono soddisfatti sono i "crediti verso l'eredità", che comprendono gli emolumenti salariali corrispondenti ai lavoratori degli ultimi trenta giorni, nonché gli onorari percepiti dal curatore fallimentare e le spese legali derivanti dall’avvio della procedura fallimentare.

Enzo De rosa
2025-10-07 14:23:08
Numero di risposte
: 26
Vengono intesi quali crediti sorti «in funzione» della procedura quelli derivanti da rapporti giuridici posti consapevolmente in essere dai suoi organi, per il perseguimento dei relativi fini (la gestione e l’amministrazione del patrimonio del fallito in vista della soddisfazione dei creditori). Per crediti sorti «in occasione» di una procedura concorsuale s’intendono, invece, quelli nati senza concorso della volontà degli organi della procedura, ma comunque in concomitanza della stessa. In questa categoria rientrerebbero anche le (sporadiche) manifestazioni del fenomeno della tutela dei cc.dd. «creditori involontari», e cioè i crediti originati da fatti illeciti degli organi della procedura (o dell’impresa di cui fosse stato continuato l’esercizio in corso di procedura) di natura extracontrattuale. Tali crediti oltre a godere di una «preferenziale» modalità di pagamento si avvantaggiano dell’ulteriore protezione accordata con l’esenzione da revocatoria (art. 67 l. fall.).

Assunta Martinelli
2025-10-07 12:02:12
Numero di risposte
: 19
In caso di fallimento dell’azienda, il Fondo di Garanzia interviene per pagare il trattamento di fine rapporto dei lavoratori e le ultime tre mensilità dello stipendio di tutti i dipendenti.
Il Fondo di Garanzia interviene per pagare il trattamento di fine rapporto dei lavoratori e le ultime tre mensilità dello stipendio di tutti i dipendenti: in caso di fallimento dell’azienda.
il lavoratore dipendente è sempre tutelato dal Fondo di Garanzia.
Insomma, indipendentemente dal fatto che l’azienda chiuda o si svuoti di risorse, il lavoratore dipendente è sempre tutelato dal Fondo di Garanzia.
Il Fondo di Garanzia presso l’Inps, il cui compito è proprio quello di liquidare il TFR ai lavoratori dipendenti quando il datore di lavoro non è in grado di farlo, perché fallito o insolvente.
In particolare, il Fondo di Garanzia interviene per pagare il trattamento di fine rapporto dei lavoratori e le ultime tre mensilità dello stipendio di tutti i dipendenti: in caso di fallimento dell’azienda (o altre procedure concorsuali), a condizione che il dipendente venga licenziato;
Il Fondo di Garanzia interviene per pagare il trattamento di fine rapporto dei lavoratori e le ultime tre mensilità dello stipendio di tutti i dipendenti: se l’azienda non è soggetta a fallimento per mancanza dei requisiti necessari, ma il datore è insolvente e un tentativo di pignoramento risulta infruttuoso.
Dopo aver ottenuto il decreto ingiuntivo nei confronti del datore di lavoro e aver tentato di recuperare le somme tramite le procedure ordinarie (pignoramento e/o istanza di fallimento), potrà fare domanda al Fondo per ricevere il proprio TFR.
Sul punto, è importante sapere che il nostro ordinamento ha istituito un apposito organismo, chiamato Fondo di Garanzia, presso l’Inps, il cui compito è proprio quello di liquidare il TFR ai lavoratori dipendenti quando il datore di lavoro non è in grado di farlo, perché fallito o insolvente.