Che diritti ha l'ex moglie dopo il divorzio?

Romolo Damico
2025-05-31 22:23:38
Numero di risposte: 7
Il mantenimento dell’ex moglie oggi non è sempre obbligatorio mentre per i figli è garantito lo stesso tenore di vita. Se la donna è autosufficiente infatti, non avrà più diritto obbligatoriamente ad un assegno di mantenimento dopo il divorzio; lo avranno però i figli minorenni, portatori di handicap o maggiorenni non autosufficienti economicamente senza colpa.
Al loro mantenimento provvederanno, in caso di reddito e di autosufficienza anche della ex moglie, entrambi gli ex coniugi in proporzione al loro reddito, affinché i figli mantengano lo stesso tenore di vita precedente alla separazione e al divorzio.
L’assegno di mantenimento dell’ex moglie dopo il divorzio ha una finalità assistenziale, perequativa e, da non dimenticare, anche compensativa. Per stabilire se sia dovuto e in che misura non si terrà più conto in via esclusiva del tenore di vita avuto durante il matrimonio né la mera autosufficienza è requisito di per sé idoneo ad escluderlo. Questo vuol dire che per proteggere maggiormente l’ex coniuge si terrà conto anche del contributo dello stesso alla conduzione di vita familiare e, ad esempio, ai sacrifici fatti per il nucleo familiare, come la rinuncia a un lavoro per occuparsi dei figli e/o del marito.

Antonina Fiore
2025-05-31 20:52:42
Numero di risposte: 3
I diritti ereditari del coniuge divorziato possono essergli ancora riconosciuti in caso di morte dell'ex coniuge.
Con il divorzio si ha la cessazione degli effetti civili del matrimonio, pertanto i coniugi assumono lo status di liberi e possono contrarre nuove nozze.
A seguito della morte di uno di essi, il soggetto divorziato perde la qualità di legittimario riconosciuta dal codice civile e quindi in generale non gli spetta alcun diritto sulla successione dell’ex coniuge, a meno che esista un’espressa volontà testamentaria.
Tuttavia, ai sensi degli articoli 9 e 9 bis della legge sul divorzio possono essere riconosciuti alcuni diritti ereditari al coniuge divorziato, in particolare l’assegno periodico a carico dell’eredità e la pensione di reversibilità.
L’art. 9 bis della legge sul divorzio riconosce, tra i diritti ereditari del coniuge divorziato, quello di percepire un assegno periodico a carico dell’eredità.
Il diritto a tale assegno si estingue se il coniuge superstite ha contratto nuove nozze o se è venuto meno lo stato di bisogno.
In caso di successione dell’ex coniuge, l’art. 9 della legge sul divorzio riconosce il diritto a percepire la pensione di reversibilità o una quota della stessa qualità vi sia un coniuge superstite.
La percezione dell’assegno di divorzio e il richiedente non deve aver contratto un nuovo matrimonio sono dei presupposti per richiederlo, il rapporto previdenziale doveva già esistente prima della sentenza di divorzio.

Caterina Conte
2025-05-31 18:39:09
Numero di risposte: 4
Il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto, se non passato a nuove nozze e in quanto sia titolare di assegno, ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro anche se l'indennità viene a maturare dopo la sentenza. Tale percentuale è pari al quaranta per cento dell'indennità totale, riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio. Ne discende che il mancato riconoscimento dell’assegno divorzile esclude in radice qualsiasi pretesa sul Tfr dell’ex coniuge. La Cassazione ha chiarito che il coniuge divorziato deve corrispondere all’ex moglie una quota di quanto ricevuto dal datore di lavoro al momento della liquidazione del Tfr, ma anche in occasione delle anticipazioni richieste in costanza del rapporto di lavoro, a meno che non dimostri di avere ricevuto tali somme prima dell'instaurazione del giudizio divorzile, ovvero durante la convivenza matrimoniale o nel corso della separazione.

Valdo Ferri
2025-05-31 18:33:27
Numero di risposte: 5
Cosa spetta all’ex moglie dopo il divorzio? Con la cessazione del matrimonio si perdono una serie di diritti.
Non è più possibile rivendicare quote di successione: l’ex coniuge cessa cioè di essere erede dell’altro.
Non è poi ammesso continuare a utilizzare il cognome dall’altro coniuge, neanche nell’ipotesi di matrimonio di lunga durata con una persona famosa.
A fronte di ciò, continuano a permanere una serie di diritti come quello ad ottenere una quota del Tfr, la pensione di reversibilità, l’assegno di divorzio e, se accordato dal giudice al momento della separazione, il diritto di abitazione nell’ex casa coniugale.
L’assegno di divorzio viene sempre concesso a chi, d’accordo col coniuge, durante il matrimonio ha rinunciato a coltivare la carriera per dedicarsi invece alla famiglia e ai figli, contribuendo così all’arricchimento dell’ex.
L’assegno divorzile mira a garantire solo l’autosufficienza economica, indipendentemente dalla posizione reddituale dell’ex.
Al pari dell’assegno divorzile, l’ex coniuge presso cui siano stati collocati i figli ha diritto a ottenere l’assegno di mantenimento per i figli, nella misura concordata dalla coppia e convalidata dal giudice oppure, in assenza di intesa, per come liquidato dal tribunale.
Il coniuge divorziato può richiedere al giudice l’assegnazione della casa coniugale, ove la famiglia viveva prima della crisi, benché sia di proprietà dell’ex.
Il coniuge divorziato ha diritto a una quota del Trattamento di fine rapporto (TFR) dell’ex coniuge.
Al coniuge divorziato spetta la pensione di reversibilità dell’ex a condizione che non abbia percepito l’assegno di mantenimento in un’unica soluzione.

Asia Gatti
2025-05-31 18:29:29
Numero di risposte: 6
L'ex moglie ha diritto all'assegno post-matrimoniale se si trova in stato di bisogno.
Per la scelta entità della somma da liquidare vanno tenute in considerazione le ragioni del richiedente, il contributo sia personale che economico fornito dal coniuge alla formazione del patrimonio comune e alla conduzione familiare, la durata del matrimonio.
Il coniuge divorziato ha diritto a chiedere la pensione di vecchiaia o invalidità del ex coniuge defunto, ovvero a godere del trattamento di reversibilità a patto che il rapporto di lavoro da cui derivano le somme sia sorto prima del divorzio, il coniuge che la pretende non sia passato a nuove nozze, sia titolare dell'assegno post-matrimoniale.
Il divorzio comporta la perdita dei diritti di Successione, eccetto l'assegno di carattere alimentare nel caso in cui il coniuge superstite si trovi in caso di bisogno nel momento dell'apertura della successione, ricevesse l'assegno post-matrimoniale.
Il valore va stabilito in base al numero degli eredi e alla sostanza ereditaria.
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