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Come separarsi se non si hanno i soldi?

Tolomeo Mariani
Tolomeo Mariani
2025-10-12 00:00:52
Numero di risposte : 25
0
La legge consente di separarsi e di divorziare con una dichiarazione resa innanzi all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza. Poiché non occorre l’assistenza degli avvocati, separarsi o divorziare in Comune non costa praticamente nulla: l’unica spesa è rappresentata da 16 euro per il bollo da apporre sulla dichiarazione. Alla luce di quanto detto sinora, possiamo affermare che è possibile separarsi o divorziare senza spendere nulla solo se ricorrono le condizioni per la procedura davanti all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza. In alternativa, i coniugi con un reddito non elevato possono rivolgersi al tribunale e chiedere che l’avvocato sia pagato dallo Stato mediante l’ammissione al gratuito patrocinio. La procedura di negoziazione assistita è economicamente conveniente quando i coniugi vogliono separarsi o divorziare di comune accordo e non posseggono i requisiti per l’ammissione al gratuito patrocinio: la parcella dell’avvocato, infatti, è sicuramente più ridotta rispetto all’onorario previsto per una procedura giudiziaria in tribunale.
Radames Sorrentino
Radames Sorrentino
2025-10-11 23:57:39
Numero di risposte : 29
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Se non si hanno i soldi, non possono permettersi l'eventuale spesa dell’onorario dell’avvocato, in caso si decida di separarsi tramite accordo di separazione o divorzio davanti all’ufficiale di stato civile. Il costo fisso da sostenere è di soli 16 euro, per il bollo. I coniugi che vogliono separarsi, divorziare, modificare le precedenti condizioni di separazione o divorzio, possono rivolgersi all’ufficiale dello stato civile del Comune. Innanzi all'Ufficiale di Stato civile viene quindi sottoscritto l'accordo di separazione o divorzio e, trascorsi almeno 30 giorni dalla firma, entrambi i coniugi si dovranno ripresentare davanti allo stesso per confermare il primo accordo.
Folco Coppola
Folco Coppola
2025-10-11 22:34:54
Numero di risposte : 25
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Se la convivenza con Suo marito è diventata intollerabile, Lei può chiedere la separazione personale. Tale domanda viene proposta al Tribunale e può essere consensuale o giudiziale. Nell’ambito del processo instaurato, il Giudice omologherà o deciderà, tra le altre, sulle seguenti condizioni: - il Suo mantenimento: visto che Lei non ha un reddito adeguato poiché presta servizio come collaboratrice domestica solo per poche ore alla settimana, chiederà al Giudice di disporre che Suo marito Le versi mensilmente una somma utile al Suo sostentamento; - l’addebito della separazione: Lei afferma che Suo marito non la rispetta e la insulta, pertanto potrà chiedere al Giudice una pronuncia di addebito per violazione dei doveri che nascono dal matrimonio; Quanto alla scarsa disponibilità economica, Le segnaliamo che può accedere al “gratuito patrocinio”. In ipotesi di mancato accordo tra i coniugi, la separazione dovrà essere giudiziale.