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Che cos'è la responsabilità professionale di un avvocato?

Angelo Ruggiero
Angelo Ruggiero
2025-10-12 07:44:13
Numero di risposte : 29
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La responsabilità professionale degli avvocati è una questione delicata che richiede un’attenzione particolare, sia per la tutela degli assistiti che per la difesa dei professionisti del settore legale. Lo Studio Legale Salata offre assistenza legale specializzata in casi di responsabilità professionale, rappresentando sia gli assistiti che ritengono di aver subito un danno a causa di errori o negligenze, sia gli avvocati che si trovano a dover rispondere a contestazioni sulla correttezza del loro operato. Avvocato inadempiente: come fare? Per chi ha subito un danno, l’obiettivo è ottenere un risarcimento adeguato, dimostrando che la condotta dell’avvocato è stata imprudente, negligente o inadeguata rispetto agli standard della professione. Tuttavia, difendiamo con la stessa determinazione gli avvocati accusati ingiustamente, dimostrando la correttezza del loro operato e opponendoci a richieste infondate o sproporzionate. Come difendiamo la responsabilità professionale per avvocato In entrambi i casi, il nostro studio adotta un approccio rigoroso, analizzando in dettaglio i documenti, i rapporti e le azioni legali intraprese, al fine di costruire una strategia difensiva solida o una richiesta di risarcimento ben fondata.
Carmela Marino
Carmela Marino
2025-11-09 04:06:07
Numero di risposte : 26
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La responsabilità professionale dell’avvocato consiste nell’obbligo di risarcire i danni provocati al cliente per violazione dei doveri derivanti dall’esercizio della professione legale. La materia è integrata anche da disposizioni specifiche contenute nel Codice Deontologico Forense e nella legge professionale forense, oltre che da un ampio corpus di giurisprudenza. La responsabilità contrattuale comporta che il danneggiato debba provare il contratto e l’inadempimento, mentre è onere dell’avvocato dimostrare che l’inadempimento è dipeso da causa a lui non imputabile. L’avvocato deve comportarsi con: Competenza tecnica adeguata; Diligenza qualificata; Lealtà e correttezza; Aggiornamento professionale costante. L’avvocato risponde quindi ai sensi dell’art. 1218 c.c., per inadempimento degli obblighi derivanti dal contratto.
Marieva Ruggiero
Marieva Ruggiero
2025-10-31 11:31:28
Numero di risposte : 24
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La responsabilità professionale si riferisce all'obbligo di un professionista di esercitare la propria attività con competenza e diligenza e rispetto delle normative vigenti. Quando un professionista non adempie a questi doveri, causando un danno a un cliente o a terzi, può essere chiamato a rispondere in una causa per responsabilità professionale. Possono incorrere in una causa per responsabilità professionale tutti i professionisti che, nell'esercizio della loro attività, non rispettano gli standard professionali. Questo include, ma non è limitato a, medici, avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti e consulenti. Anche se il professionista non è obbligato al conseguimento del risultato, è comunque tenuto ad adempiere gli obblighi assunti nei confronti del cliente.
Eleonora Milani
Eleonora Milani
2025-10-23 18:28:11
Numero di risposte : 23
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L'avvocato che non impugna tempestivamente un provvedimento è, in principio, tenuto a risarcire il proprio cliente danneggiato dall'errore professionale. A tale fine, infatti, spetta al cliente provare in giudizio che, se l'attività professionale fosse stata svolta diligentemente, ne sarebbe derivata, secondo un criterio probabilistico, una situazione di vantaggio. Lo stesso criterio probabilistico è applicato sia al nesso di causa tra errore professionale e danno, sia al nesso di causa fra il danno stesso e le conseguenze pregiudizievoli allegate dal cliente. Bisogna provare, insomma, che dalla mancata impugnazione - sempre secondo il criterio del "più probabile che non" - sono derivati proprio quei danni che il cliente allega di aver subito. Nelle cause fra cliente e avvocato per responsabilità professionale, la giurisprudenza ricorre spesso al criterio della "perdita di chance". Come ha stabilito la Cassazione, infatti, "l'agire o il contraddire, anche del tutto indipendentemente dalle maggiori o minori possibilità d'esito favorevole della lite, offrono frequentemente l'occasione, tra l'altro, di transigere la vertenza o di procrastinarne la soluzione o di giovarsi di situazioni di fatto o di diritto sopravvenute, risultati che indiscutibilmente rappresentano, già di per se stessi, apprezzabili vantaggi sotto il profilo economico”. Da quanto precede emerge la necessità che l'avvocato, quando assume l'incarico di promuovere un'impugnazione, soprattutto se nutre perplessità sull'utilità dell'iniziativa, adempia i propri obblighi informativi con modalità tali da poterlo provare in futuro, pena il pericolo di subire una condanna risarcitoria proprio a tale titolo, cioè anche al di là delle concrete chances che l'impugnazione avrebbe avuto di essere accolta.