Chi sono gli eredi legittimi in assenza di testamento?
Silvana Carbone
2025-10-15 20:48:55
Numero di risposte
: 22
Eredi legittimi sono coloro che, in assenza di un testamento, succedono al defunto, in una quota variabile a seconda di chi e quanti sono i parenti più prossimi: il coniuge, i figli e i parenti fino al sesto grado di parentela.
I legittimari invece sono coloro che hanno diritto a una quota del patrimonio, quindi il coniuge, i figli e i genitori, malgrado la presenza di un testamento.
Raffaella Gallo
2025-10-15 17:30:59
Numero di risposte
: 19
In mancanza di un testamento l’eredità spetta normalmente al coniuge e ai figli del defunto.
Se il defunto ha un solo figlio, l’eredità viene divisa a metà tra questo e il coniuge.
Se invece i figli sono due o più, a questi spettano complessivamente i due terzi del patrimonio ereditario, da dividere tra loro, e al coniuge rimane un terzo.
Solo se il defunto non aveva figli, oltre al coniuge hanno diritto a una quota di eredità anche i fratelli e i genitori (se questi sono ancora in vita).
In ogni caso al coniuge spettano i due terzi del patrimonio ereditario.
Quando il coniuge concorre con i fratelli del defunto, a questi va dunque un terzo dell’eredità.
Lo stesso accade quando il coniuge concorre con i genitori del defunto.
Se invece, insieme al coniuge, sopravvivono al defunto sia genitori che fratelli, questi si dividono per capi la quota di eredità a loro spettante (che è sempre, complessivamente, di un terzo), ma ai genitori spetta almeno un quarto dell’eredità, quindi ai fratelli rimane ben poco.
In mancanza di figli e del coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto.
Sesto Pagano
2025-10-15 17:30:29
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: 26
In assenza di un testamento a concorrere per l’eredità sono, secondo l’art. 565 c.c. secondo il seguente ordine: il coniuge superstite i discendenti gli ascendenti i collaterali ulteriori parenti (se presenti) lo Stato.
I figli ereditano quote uguali.
In assenza di figli, fratelli o discendenti, succedono i genitori in parti uguali.
In assenza anche dei genitori, succedono per metà gli ascendenti materni e per metà quelli paterni.
Qualora gli ascendenti siano di grado diverso, prevale quello più vicino.
I fratelli e sorelle ereditano parti uguali, fatta eccezione per quelli unilaterali che succedono per metà della quota.
Nel caso di compartecipazione tra genitori e fratelli e sorelle, i genitori avranno almeno la metà del patrimonio.
In caso di assenza di tutti i soggetti sopra menzionati, succederanno i parenti entro il sesto grado.
Isabel Battaglia
2025-10-15 16:46:10
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: 28
In linea generale, in mancanza di un testamento, l’eredità si devolve al coniuge superstite, alla persona unita civilmente, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti dal terzo al sesto grado e, infine, allo Stato.
Il codice civile prevede che l’eredità spetti al coniuge del defunto: in mancanza di figli e di altri parenti del defunto, al coniuge spetta l’intera eredità; con un solo figlio, l’eredità si divide: metà al coniuge e metà al figlio; l’eredità si suddivide anche se ci sono più figli, ma con quote diverse: un terzo andrà al coniuge e i restanti due terzi ai figli.
I figli succedono tutti in parti uguali.
Quindi, il coniuge superstite concorre con i genitori o con fratelli e sorelle soltanto se non ci sono figli.
La legge precisa che i due terzi dell’eredità vanno al coniuge, mentre il restante terzo va agli ascendenti, fratelli e sorelle.
Marieva Silvestri
2025-10-15 16:26:24
Numero di risposte
: 26
Ebbene, nel caso dei coniugi senza figli, l’eredità senza testamento: va interamente all’altro coniuge, se non ci sono altri parenti prossimi come i genitori o i fratelli e le sorelle; va per 2/3 all’altro coniuge e per 1/3 ai fratelli e le sorelle, se presenti; va interamente ai fratelli e le sorelle, se non ci sono altri parenti prossimi.
Se una persona non ha fatto testamento, alla sua morte si aprirà quella che tecnicamente viene definita la successione legittima.
In sostanza è la legge a stabilire chi deve ereditare e lo fa dando priorità ai parenti più prossimi escludendo i più remoti.
La quota spettante a ciascuno di essi sarà dunque pari a un terzo diviso il numero di fratelli o sorelle.
Ovviamente la quota a loro spettante, sarà la stessa.
Pertanto, considerando, ad esempio, l’ipotesi del coniuge senza figli che muore lasciando l’altro coniuge e i detti nipoti, questi avranno diritto ad 1/3 del patrimonio.
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