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Si può escludere un erede legittimo dal testamento?

Danuta Greco
Danuta Greco
2025-06-23 13:27:36
Numero di risposte: 4
Ai sensi dell’art. 587 c.c., c.1, il testatore può validamente escludere dall’eredità, in modo implicito o esplicito, un erede legittimo, purché non legittimario, a condizione, però, che la scheda testamentaria contenga anche disposizioni positive e cioè rivolte ad attribuire beni ereditari ad altri soggetti, nelle forme dell’istituzione di erede o del legato. È quindi nullo il testamento con il quale, senza altre disposizioni, si escluda il detto erede, diseredandolo. Peraltro, qualora dall’interpretazione della scheda testamentaria risulti che il de cuis, nel manifestare espressamente la volontà di diseredare un successibile, abbia implicitamente inteso attribuire, nel contempo, le proprie sostanze ad altri soggetti, il testamento deve essere ritenuto valido, contenendo una vera e propria valida disposizione positiva dei beni ereditari, la quale è sufficiente ad attribuire efficacia anche alla disposizione negativa della diseredazione. La clausola di diseredazione integra un atto dispositivo delle sostanze del testatore, costituendo espressione di un regolamento di rapporti patrimoniali, che può includersi nel contenuto tipico del testamento: il testatore, sottraendo dal quadro dei successibili ex lege il diseredato e restringendo la successione legittima ai non diseredati, indirizza la concreta destinazione post mortem del proprio patrimonio. Il “disporre” di cui all’art. 587 c.c., comma 1, può dunque includere, non solo una volontà attributiva e una volontà istitutiva, ma anche una volontà ablativa e, più esattamente, destitutiva. Deve affermarsi il seguente principio di diritto: è valida la clausola del testamento con la quale il testatore manifesti la propria volontà di escludere dalla propria successione alcuni dei successibili. La Suprema Corte di Cassazione, pertanto con una netta inversione rispetto al passato, ha affermato da ultimo la validità della clausola di diseredazione meramente negativa inserita in un testamento, in forza della quale il testatore manifesta la propria volontà di escludere dalla propria successione uno o più eredi legittimi non legittimari, senza che la stessa sia accompagnata da disposizioni attributive a favore di altri soggetti.
Noemi Pagano
Noemi Pagano
2025-06-23 13:04:54
Numero di risposte: 5
Se, quindi, escludere un potenziale erede legittimo dal proprio testamento è una procedura prevista e applicabile, diseredare un erede legittimario presenta dei limiti, anche abbastanza complessi, in quanto tali soggetti sono tutelati dalla legge che prevede per loro l’assegnazione della quota legittima. Il testatore, dunque, certamente può decidere come distribuire le quote ai futuri eredi legittimari, ma non potrà escluderli arbitrariamente dal testamento: se ciò dovesse avvenire, infatti, il legittimario – una volta aperta la successione ereditaria – avrà tutto il diritto di impugnare il testamento per ottenere il reintegro della quota spettante per legge. In linea di massima, dunque, diseredare un erede legittimario non è possibile, tuttavia secondo il nostro ordinamento possono verificarsi alcune condizioni estreme per cui la diseredazione di un erede legittimario ha effetto. Escludere un erede legittimario dal proprio testamento, diseredandolo, è una questione spinosa e sembrerebbe, dopo una prima analisi, impossibile da applicare. Tuttavia, la legge in Italia se da un lato tutela gli eredi legittimari, dall’altro prevede i cosiddetti casi di indegnità a succedere: questi sono rappresentati da alcune azioni lesive, compiute dal futuro potenziale erede, che possono comportare l’esclusione di quest’ultimo dal testamento. In poche parole, se un soggetto che è un erede legittimario, adotta dei comportamenti dannosi nei confronti del testatore o dei suoi congiunti più prossimi può, in definitiva, essere diseredato.
Fausto Lombardi
Fausto Lombardi
2025-06-23 12:30:33
Numero di risposte: 7
Per escludere un erede legittimo dal proprio patrimonio, chi redige il testamento è tenuto a sottolinearlo – all’interno del testamento stesso – con una clausola che specifichi la chiara volontà di escludere il soggetto dalla successione. Ci sono però alcuni casi particolari. Nel caso di diseredazione, invece, il soggetto si trova semplicemente escluso dall’eredità per volere del testamentario. Pur con consistenti limitazioni. Ci ricorda infatti la Cassazione come non sia possibile escludere dalla successione “quei soggetti ai quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti” (articolo 536, primo comma, Codice Civile). Questi soggetti sono definiti eredi legittimari: ovvero coniuge, figli e ascendenti. Questo significa che, se uno dei soggetti appena elencati dovesse trovarsi escluso dal testamento, potrebbe impugnare il documento stesso e rivolgersi al tribunale, richiedendo la quota di successione che gli spetta per legge (articoli 553 e seguenti del Codice Civile). Il testamentario è infatti libero di cedere il suo intero patrimonio a un soggetto diverso dai legittimari, escludendo di fatto questi ultimi dalla successione. I legittimari, però, potrebbero però rivolgersi al tribunale e reclamare la loro parte di eredità.
Hector Lombardi
Hector Lombardi
2025-06-23 10:16:52
Numero di risposte: 3
La diseredazione non può riguardare gli eredi legittimi, cioè i familiari più stretti come il coniuge, i figli e gli ascendenti. Tali soggetti, infatti, hanno il diritto riconosciuto dalla legge di godere di una quota del patrimonio del defunto. In ogni caso, per estromettere qualcuno dall’eredità, basta inserire una semplice clausola nel testamento, mentre nei casi di indegnità sarà necessaria una sentenza del giudice. I soggetti che godono di una sorta di immunità, nel senso che non possono essere diseredati, sono appunto gli eredi legittimi, come ad esempio, i figli, il coniuge e i genitori del testatore che se esclusi dalla successione potrebbero impugnare il testamento e ottenere, con l’azione di riduzione, la restituzione di quanto dovuto. Tuttavia, la legge prevede determinate ipotesi in cui è possibile estromettere dalla successione anche un erede legittimo. Si tratta dei cosiddetti casi di indegnità, cioè situazioni particolarmente gravi quali ad esempio: la commissione di reati nei confronti del testatore, dei suoi parenti o del coniuge. Nelle suddette ipotesi, l’esclusione dalla successione potrà avvenire solo a seguito di una sentenza del giudice che abbia accertato la sussistenza di una causa di indegnità.
Kris Colombo
Kris Colombo
2025-06-23 08:07:58
Numero di risposte: 9
Pur esistendo una potenziale clausola di diseredazione, la stessa non può riguardare i parenti più prossimi, quelli legittimari, tra cui i figli, così come il coniuge e gli ascendenti, che hanno sempre e comunque il diritto di beneficiare della quota a essi riservata dalla legge. Ma se coniuge, figli e ascendenti non possono essere diseredati, chi sono gli unici eredi legittimi che possono essere esclusi dall’eredità? La risposta è presto detta: possono essere diseredati legittimamente i fratelli, i loro discendenti e gli altri parenti che non ricadono nelle categorie di cui sopra. Non sono invece valide, per le motivazioni che sopra abbiamo già espresso, simili frasi rivolte nei confronti di coniuge, figli e ascendenti. Vi sono tuttavia alcuni casi specifici dinanzi ai quali, per la loro gravità, è sempre consentito diseredare anche il coniuge, i figli o gli ascendenti. L’erede ha ucciso o tentato di uccidere la persona della cui eredità si tratta. L’erede ha favorito il suicidio della persona se questa era minorenne o inferma di mente o incapace per abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, o l’erede ha indotto la persona, con dolo o violenza, a fare un testamento in suo favore. Oppure ha alterato il testamento già esistente, o ne ha compilato uno di suo pugno, falso.