Eredità: come evitare l'accettazione tacita?

Gino Pagano
2025-06-21 05:29:05
Numero di risposte
: 5
L'accettazione tacita dell'eredità può essere desunta dal comportamento complessivo del chiamato che ponga in essere non solo atti di natura meramente fiscale, come la denuncia di successione, ma anche atti che siano al contempo fiscali e civili, come la voltura catastale.
Infatti, in tal caso l'atto rileva non solo dal punto di vista tributario, per il pagamento dell'imposta, ma anche dal punto di vista civile per l'accertamento della proprietà immobiliare e dei relativi passaggi.
Soltanto chi intenda accettare l'eredità assume l'onere di effettuare la voltura catastale e di attuare il passaggio della proprietà dal de cuius a sé stesso.
La voltura catastale non integra incondizionatamente gli estremi di un'accettazione tacita dell'eredità efficace ad ampio spettro soggettivo.
Gli effetti della voltura, quale atto di accettazione tacita, si producono solo in favore di chi vi provveda.
Il notaio, allorché l’erede venda un immobile compreso nell’eredità, richiede la formalità della trascrizione dell’accettazione tacita non ritenendo, a tutela dell’acquirente, sufficiente l’accettazione tacita, pur prevista dall’art. 476 del Codice Civile.

Abramo Basile
2025-06-08 23:29:35
Numero di risposte
: 5
Si può evitare l’accettazione tacita dell’eredità.
I parenti del defunto non sono obbligati ad accettare l’eredità.
Si può evitare l’accettazione tacita dell’eredità con una trascrizione, e accade in caso di:
Situazione debitoria del defunto.
Situazione fiscale.
Situazione familiare.
I consulenti di solito consigliano di accettare con il beneficio di inventario che consente all’erede di accettare con riserva e valutare con calma il da farsi.
In caso, invece, di rinuncia esplicita dell’eredità è obbligatorio depositare la dichiarazione scritta da un notaio o dall’ufficiale cancelliere del Tribunale di riferimento.

Secondo Giuliani
2025-06-08 22:40:00
Numero di risposte
: 3
Il chiamato all’eredità, quando a qualsiasi titolo è nel possesso di beni ereditari, deve fare l'inventario entro tre mesi dal giorno dell'apertura della successione o da quando ha avuto notizia della devoluta eredità.
Se entro questo termine ha cominciato l’inventario, ma non è stato in grado di completarlo, può ottenere dal tribunale del luogo in cui si è aperta la successione una proroga che, salvo gravi circostanze, non deve eccedere i tre mesi.
Secondo il più recente orientamento della Corte di Cassazione il chiamato all’eredità che è nel possesso dei beni ereditari deve necessariamente fare l’inventario anche se intende rinunciare all’eredità prima del decorso dei tre mesi dall’apertura della successione.
Chi è in possesso dei beni ereditari, dunque, deve prima fare l’inventario, e poi manifestare la volontà di rinunciare all’eredità, il tutto entro i tre mesi dalla morte.
La redazione dell’inventario è un’attività spesso complicata e richiede di sostenere dei costi che non appaiono giustificati per chi ha già deciso di rinunciare all’eredità.

Yago Piras
2025-06-08 20:26:34
Numero di risposte
: 4
L’accettazione non può essere sottoposta a condizioni o termini.
Il diritto di accettazione non può essere ceduto ad altri ma è trasmissibile per causa di morte.
L’eredità si acquista attraverso un atto di accettazione.
L'accettazione retroagisce al momento dell'apertura della successione e, una volta acquisita con l'accettazione la qualifica di erede, non è più possibile rinunciarvi.
Accettazione tacita: è effettuata attraverso atteggiamenti e azioni che un soggetto potrebbe compiere solo in qualità di erede, e che esprimono la sua volontà di accettare l'eredità.
L’avvio di una causa giudiziale volta ad ottenere la divisione ereditaria, il pagamento di debiti ereditari, etc.
Accettazione presunta (o accettazione ex lege): è un’accettazione (pura e semplice) prevista dalla legge nel caso in cui il chiamato sia nel possesso dei beni ereditari e non provveda a redigere l’inventario nel termine di tre mesi dal giorno dell’apertura della successione o dalla notizia della devoluta eredità.
E’ pure erede puro e semplice il chiamato che dopo aver compiuto l’inventario non dichiari di accettare l’eredità con beneficio di inventario nel termine di quaranta giorni.
Il termine per effettuare l’accettazione con beneficio è di tre mesi dal decesso del defunto per l’erede che sia in possesso dei beni ereditari.
Per produrre gli effetti voluti, la dichiarazione deve essere preceduta o seguita dalla redazione dell’inventario ossia dell’elenco completo dei beni e dei diritti ereditari.
L’accettazione con beneficio d’inventario è obbligatoria quando l’erede è un minore, un interdetto, un minore emancipato o un inabilitato.
Leggi anche
- Ereditare: Come si accetta un'eredità?
- Accettazione tacita o espressa dell'eredità: qual è la differenza?
- Eredità senza notaio: è possibile?
- Che significa accettare puramente e semplicemente un'eredità?
- Come si accetta un'eredità senza beneficio di inventario?
- Eredità: Successione o Accettazione?
- Quando si eredita tacitamente?
- Eredità: Quanto costa accettarla espressamente?
- Accettare l'Eredità: Come si Fa?
- Accettare l'eredità: c'è un limite di tempo?
- Accettazione di eredità: quanto costa farla?
- Accettazione tacita: cosa significa ereditare?
- Eredità Tacita: Quali Costi Implica?
- Accettare un'eredità: come si fa?
- Eredità tacita dal notaio: quali sono i costi?
- Inventario Notarile: Quanto Costa per l'Eredità?
- Accettare un'eredità: quali sono i costi?
- Eredità rifiutata: cosa succede?
- Accettare un'eredità: quali costi comporta?